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di Anna Poli – Donne carissime, la crema per il viso che metterà fine ai problemi di invecchiamento cutaneo è finalmente arrivata. Se eravate assillate da questo (pare tremendo) cruccio, potete tirare un sospiro di sollievo perché da oggi anche gli ultimi segni di umanità rimasti sui vostri volti potranno essere cancellati.
La crema è miracolosa e star hollywoodiane del calibro di Sandra Bullock e Cate Blanchett hanno già mostrato al mondo le loro facce ringiovanite e levigate, perfette per varcare la nuova frontiera di un Madame Toussauds in versione reality. Cate Blanchett, in un’intervista a “Vogue Australia” ha dichiarato che la celebrity facialist (colei che si occupa di facce famose), Georgia Louise, avrebbe proposto a lei e “all’amica Sandy (la Bullock) un trattamento di bellezza finora considerato uno degli Hollywood Secrets: il Penis Facial”. Nulla da aggiungere sul nome che scherzosamente Sandy ha dato al trattamento e che si commenta da solo. Molto grave invece il fatto che sulla cosa lei abbia voglia di scherzare. Ma andiamo avanti. “Non so esattamente cos’è”, ha dichiarato la Blanchett, senza mostrare, diciamocelo, la smania incontenibile di provare a chiederselo, “o se ha solo l’odore simile alla sperma, ma pare che contenga un enzima e per questo Sandy lo chiama Penis Facial”. Fedelmente tradotto, pene facciale. Liberamente interpretato, faccia di cazzo.
FoxLife ci spiega in una interessante intervista a Georgia, la visagista senza scrupoli delle dive, ciò che Cate non sa. Da questo momento in poi, quello che state per leggere conterrà immagini che potrebbero urtare la vostra sensibilità, sempre che ne abbiate una, il che è condizione indispensabile al fine di provocarne un urto. Il trattamento “costa 650 dollari (circa 530 euro) e prevede l’uso delle cellule prelevate dal prepuzio di un neonato coreano” e questa spiegazione sarebbe già di per sé una dichiarazione esaustiva della scarsa fermezza mentale delle nostre giovani statue di cera non a caso fervide e cretine sostenitrici dei vari #metoo in voga. Ma FoxLife precisa, dunque, per onestà intellettuale, preciso anch’io. “Il prepuzio viene prelevato durante la circoncisione e le cellule staminali sono poi prelevate ed estratte con una centrifuga”, poi Georgia prosegue e ci tiene molto a sottolineare che “le cellule derivano sì dal prepuzio di un neonato, ma quelle effettivamente utilizzate sono nuovi cloni del prelievo originale”.
Ora i casi sono due: o scelgo di fare un piagnisteo umorale senza argomenti gridando “al mostro!” come farebbero le femministe (e sarebbe bello che lo facessero, seppur nel loro stile vittimoide, dissociandosi ogni tanto da queste schifezze, invece di tacere o, peggio, di giustificarne le pratiche), oppure posso scegliere di fare un’analisi lucida e imparziale di quanto la comunicazione mediatica ancora una volta abbia distorto e manipolato una realtà ignobile facendola passare per qualcosa di meno peggio. Considerato che non scrivo per Letteradonna, ma per Stalkersaraitu, scelgo orgogliosamente di seguire la seconda via e vi invito a immaginare le reazioni ad una notizia di questo tipo: “lanciata sul mercato la nuova, prodigiosa crema per uomo contenente le cellule estratte dalla clitoride delle bambine indiane infibulate. Le cellule non sono proprio quelle originali, vengono clonate in laboratorio e comunque i tessuti mutilati sarebbero diventati spazzatura, quindi viva il riciclo e che giri l’economia!”. Ah, e aggiungerei: “il noto pornodivo che chiamerò Mister X ha scherzosamente denominato il trattamento Spread Pussy Not Animals”.
Rivoltante. Esattamente come la Penis Facial con la sola differenza che la notizia inventata da me, a differenza di quella vera, farebbe sollevare le masse, vedrebbe seduta stante tutti i movimenti femministi in rivolta e l’attacco agli uomini, in qualità di bestie spregiudicate, sarebbe compatto e letale. Nessuno si sognerebbe di dire che in fondo non c’è niente di male, che comunque le parti mutilate si buttano, che le cellule sono clonate e non sono quelle originali o che la notizia non è una notizia poi così importante dal momento che si parla di un cosmetico e non di massimi sistemi.
Ma la notizia è importante. Rughe a parte, di cui non mi interessa assolutamente nulla, quello che è davvero meritevole di un articolo è il fatto che nessuna, non una battagliera femminista abbia aperto bocca per dire “no, io mi dissocio! E’ uno squallore! Trovo la cosa ripugnante e non c’è niente da ridere”. Un’ulteriore riprova (come se di riprove ci fosse bisogno) del fatto che questo nuovo, basso, gretto femminismo ha raggiunto la sua peggior deriva fanatica e dispotica che sorride a prescindere se l’argomento è donna e altrettanto spensieratamente si indigna con soddisfazione maligna se invece è uomo. Sia fatta la parità: ad oggi maschilismo e femminismo sono davvero la stessa identica cosa. Spavalde insinuazioni di superiorità di genere immotivate e male argomentate fondate su un nulla retorico che agisce violenza ingiustificata sulla propria vittima urlandole in faccia che la colpa è solo sua e che se l’è cercata.
Ma in fondo quello di cui parlo io è solo una crema. Fatta di prepuzi. Presi da bambini coreani. Che donne sorridenti, spensierate e già belle da morire si spalmano in faccia per essere ancora più belle. Donne che subito si irrigidirebbero se qualcuno suggerisse di usare i prepuzi dei loro figli maschi, anziché andare a rubarli in giro a chi non ha voce in capitolo. Donne forti e sicure di sé che combattono compatte contro i loro mostri brandendo hashtag massonici come spade e sbraitando slogan aggreganti. Perché tutto ha un po’ meno peso se lo si fa in gregge. Affossare la reputazione di un uomo, ad esempio. O spalmarsi in faccia una crema fatta di pezzi di pisello di bambini appena nati. Ci si può addirittura ridere sulle mostruosità, quando le cose si fanno in gregge. E quando il gregge decide che a spaventare sono altri mostri, ci si sente facilmente un po’ meno mostri. Ma lo si è. Mostri perfetti e senza rughe, mostri donne, ma mostri.
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