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Ha fatto scalpore la morte di Marianna Pepe, quanto meno perché era una ex campionessa di tiro a segno. Trovata senza vita l’8 novembre scorso, ci si è subito interrogati sulle cause della morte. E’ stata trovata chiusa in casa dunque, com’è normale che sia, le indagini degli inquirenti, in attesa dell’esame autoptico, si sono subito concentrati sulle persone vicine alla donna, quelle a cui, in sostanza, avrebbe aperto la porta di casa senza problemi. Tra queste, il suo ex fidanzato. Fin qui tutto nella norma, se non che i media hanno iniziato subito a parlare di “femminicidio” e a citare i dissapori tra i due fidanzati, menzionando il frangente secondo cui lui “non si sarebbe rassegnato” alla fine della storia. Due espressioni, “femminicidio” e “non si rassegna” che mediaticamente sono già una sentenza di colpevolezza. Nel frattempo, pagine web e blog femministi incrementavano il conteggio dei femminicidi. Grazie al cielo le autopsie si fanno rapidamente e, prima che l’uomo venisse sputtanato con nome e cognome sui media e sui social come autore di un reato orribile, sono arrivati i risultati. Nessun segno di violenza: morte per abuso di sostanze di vario tipo, forse stupefacenti. Nonostante questo, il processo di criminalizzazione del maschio deve continuare, e così Ansa non resiste alla tentazione fa uscire un articolo vergognoso dove implicitamente l’ex fidanzato dell’atleta viene in qualche modo incolpato. Citato nome e cognome, sebbene incensurato, è lui implicitamente il colpevole dello stress che ha portato l’atleta a comportamenti che l’hanno condotta alla morte. Insomma, effettivamente colpevole o no, l’uomo è sempre colpevole. Non si rassegna mai, vuole sempre controllare e opprimere, e quando non ci riesce uccide. SEMPRE. Anche quando la realtà dice il contrario, come nelle centinaia di casi di separazioni che avvengono ogni giorno in Italia, ma intanto il messaggio criminalizzante è passato. E gli uomini italiani sono sempre più nel mirino, diventano sempre più il nemico di tutti, colpiti dalla propaganda con una precisione simile a quella di Marianna Pepe.
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