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Caro Max Laudadio, ti propongo un business

21 Dicembre 201710 Marzo 2019
16

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Comments (16)

  1. Buonasera, sono solo un numero tra i tanti padri, madri e figli lasciati soli a difendere la dignità delle proprie relazioni affettive che spesso coinvolgono intere vite, contro i pregiudizi, le falsità, le ingiustizie.
    Questo perchè le Istituzioni, le Associazioni, l’Informazione, gli Specialisti, incaricati di affrontare i problemi delle separazioni, si concentrano nel reclamare sempre nuove risorse anzichè rendere conto di quelle già spese (o accumulate) spesso senza avere neppure contribuito agli attesi coinvolgimenti e rimedi.
    Un sistema più che collaudato è quello di accomunare al peggio piuttosto che apprezzare i distinti valori.
    Il marasma soffoca e confonde, l’indignazione chiede condanne non ragioni.
    Si investe dunque in chi sa produrre colpevoli utili a consolare, o a proteggere vittime utili a confermare, non in chi vuole distinguere, argomentare, articolare, risolvere.
    I Max, gli Aibi, gli Amici dei bambini delle mamme e degli emanueli presidenti sono ingranaggi scollegati dalla trasmissione, per non lasciare le ruote ferme serve la trazione dei Davide e di tutti quelli (e benvengano le quelle) che non si rassegnano di essere sfruttati, umiliati, alienati e che con l’ostinazione della propria solitaria ma universale ragione non si lasciano sopraffare. Passaparola.
    Tanti Auguri, non solo di Buone Feste, da Paolo Pescali.

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    24 Dicembre 2017 Paolo Pescali Reply
  2. Mi sento sempre non tutelato dal mio stato, ma meno solo… Chi riesce ad avere un pò di visibilità, dovrebbe proseguire a far sentire le nostre voci più che può..per una mera questione di vera giustizia…i nostri figli non hanno fatto niente di male per essere privati di una figura genitoriale importante come quella del papà. Grazie.

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    22 Dicembre 2017 Bruno Reply
  3. Ottimo scritto fila liscio e dice tutto e bene. Si può condividere? Saluti Francesco Durante

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    22 Dicembre 2017 Francesco Durante Reply
    • Certo, basta citare la fonte magari. E magari pure il libro! ????

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      22 Dicembre 2017 Davide Stasi Reply
  4. Complimenti x la descrizione semplice ma significativa della situazione attuale, purtroppo dubito che muova qualche buon animo. Forse se i figli di Laudadio avesse vissuto quello che vivono la maggior parte dei figli di separati……….

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    21 Dicembre 2017 Helga Reply
  5. la mia ex era violentissima e nel quartiere di urlatrici manesce ve ne erano diverse. Ricordo solo un caso maschile
    È sotto gli occhi di tutti la realtà.
    Comunque complimenti bella lettera fatta in modo ineccepibile

    Scommetto che non c’è business per o padri separati e che verrà boicottata

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    21 Dicembre 2017 Massimiliano Reply
    • E’ tutto un boicottaggio generale, ai commenti scomodi su Facebook (classificati come spam), alle testimonianze “non allineate”, fino alle citazioni del mio libro… L’unica è fare passaparola, condividere.

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      21 Dicembre 2017 Davide Stasi Reply
  6. Bellissima iniziativa!
    Complimenti e spero che Laudadio accetti la sfida!
    Sergio

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    21 Dicembre 2017 Sergio strozzi Reply
    • Sai, ho qualche dubbio, Sergio… 😉

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      21 Dicembre 2017 Davide Stasi Reply
      • Io come PADRE , mi sento VIOLENTATO , da tutta questa propaganda contro L’uomo e PADRE.
        Solo negli ultimi mesi si sente di MADRI che hanno ucciso i figli e soprattutto di INSEGNANTI che maltrattano bambini in asili e scuole. PERCHÉ di questo non si parla ? Facendo una ricerca su internet si può verificare quanti bambini sono stati UCCISI dalle madri negli ultimi 25 anni. È una lista lunghissima e atroce . Bimbi di pochi mesi messi in una lavatrice , chi accoltellato, chi buttato ecc…
        Non mi piacciono le cose a senso unico , e ora vedo solo questo.

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        21 Dicembre 2017 Do Gi Reply
        • Condivido. Ma sai, ora la priorità è il “femminicidio”… 😉

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          21 Dicembre 2017 Davide Stasi Reply
      • Timperi sarebbe disponibile di certo..
        Lui è uno dei “nostri”

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        21 Dicembre 2017 Luca falsa Reply
        • Ho provato a cercarlo, ma senza esito.

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          21 Dicembre 2017 Davide Stasi Reply
          • Caro Davide,
            Ho letto con attenzione Il tuo scritto e ho chiesto subito info ad Aibi, ti allego la risposta del presidente.
            Detto questo, sono da sempre in difesa delle ingiustizie e, in gratuità, mi rendo disponibile per qualsiasi campagna giusta, anche per la vostra. Ti prego di nn generalizzare nei commenti, l’estremismo rende inutili le giuste battaglie e tu da uomo intelligente sai di cosa parlo.
            I padri trattati come secondi della classe è un’ingiustizia come del resto vale per le mamme vittime di violenza… non c’e Un migliore ed un peggiore c’e Solo da impegnarsi per cambiare le cose. Io ci sono quando lo vorrete, non mi sono mai tirato indietro.

            Buon Natale, ricco di amore.

            Risp Pres Aibi:

            La violenza contro le donne in Italia è un fenomeno ampio e diffuso, in gran parte ancora sommerso. A riferirlo sono i dati resi noti dall’Istituto nazionale di statistica (dal 1926 l’ente di ricerca pubblico principale produttore di statistica ufficiale a supporto dei cittadini) e il Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio con l’obiettivo di fornire informazioni e indicatori di qualità, che permettano una visione di insieme sul fenomeno, attraverso l’integrazione di dati provenienti da varie fonti quali Istat, Dipartimento per le Pari Opportunità, Ministeri, Regioni, Centri antiviolenza, Case rifugio ed altri servizi. https://www.istat.it/it/violenza-sulle-donne/il-fenomeno/violenza-dentro-e-fuori-la-famig/numero-delle-vittime-e-forme-di-

            In Italia sono 6 milioni e 788 mila le donne che hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Sono 652 mila le donne che hanno subito stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri. Il 62,7% degli stupri è commesso da un partner attuale o precedente. Le denunce per violenza sono solo l’11,8%. Solo nel 2016 le vittime di femminicidio sono state 149, di cui 3 su 4 uccise da un marito, fidanzato o convivente. Una donna uccisa ogni due giorni e il 5,6% in più delle 142 donne uccise nel 2015. Nei primi 10 mesi del 2017 sono state 114. Il maltrattamento in famiglia riguarda le donne nell’80% dei casi all’interno delle mura domestiche. Una spirale della violenza contro le donne che coinvolge anche i bambini e le bambine. Considerando il totale delle violenze subite da donne con figli, la percentuale dei figli che hanno assistito a episodi di violenza sulla propria madre è del 65,2%. Era del 60,3% nella rilevazione Istat 2006. In 10 anni il numero di bambini/e orfani di femminicidio è salito a ca. 1.700.

            Una spirale drammatica, quella della violenza domestica e della violenza assistita, che non viene confermata soltanto dall’unica fonte pubblica e indipendente di ricerca che viene autorizzata a fornire i dati statistici in Italia, cioè l’ISTAT (Istituto nazionale di Statistica), ma anche dalla quotidiana esperienza che noi operatori di Ai.Bi. ci troviamo a vivere di fronte alle richieste di aiuto delle donne e madri con i loro figli.

            Da qui, così come dalla difficoltà e dal dispiacere che emerge tutte le volte in cui non è possibile accogliere una madre in difficoltà (negli ultimi 10 giorni sono ben 8 le mamme che hanno chiesto una mano alle quali non è stato possibile fornire assistenza, perché le comunità di Ai.Bi. sono piene), è nata l’esigenza di lanciare la Campagna ‘Non Toccatemi La Mamma’, ovvero il grido di dolore dei figli al quale Amici dei Bambini vuole dare risposta.

            Un sostegno, d’altra parte, che Amici dei Bambini non ha mai fatto mancare neppure ai papà, laddove non sussistano, ovviamente, situazioni di illecito o violenza pregresse.

            Da più di trent’anni condanniamo e lottiamo contro la violenza sui bambini, di qualsiasi forma e provenienza. Lo spot della Campagna “Non Toccatemi La Mamma” – “Riflesso” – è uno spot di denuncia che vuole dar voce ai minori in Italia che assistono ai maltrattamenti sulle loro mamme con conseguenze psicologiche e fisiche devastanti, senza per questo volerne mettere in ombra altre. Una denuncia che è stata affidata ad un volto e ad una voce maschile proprio perché sono gli uomini, i padri, i mariti, i compagni e i fratelli amorevoli i primi a condannare ogni forma di violenza sulle donne, figlie, figli, mogli, compagne e sorelle.

            La violenza domestica non riguarda tutte le famiglie e lo sappiamo bene, lavorando noi di Ai.Bi. ogni giorno da oltre 30 anni al fianco di famiglie fragili e in difficoltà proprio contando sul sostegno e l’impegno di tante, tantissime famiglie volontarie e accoglienti che si impegnano in prima persona.

            I commenti di gruppi ed associazioni di denuncia di violenza sugli uomini – sebbene si riferiscano a un fenomeno che va certamente contrastato come qualsiasi forma di violenza – nulla hanno a che vedere con la campagna “Non Toccatemi La Mamma” e la “Violenza Assistita”.

            COMMENTO FACEBOOK

            Marco Griffini Qui non è un problema di padri e madri ma di ” impellente necessità “. Come Presidente di Amici dei Bambini mi piange il cuore ogni volta che i miei operatori mi dicono – e questo capita purtroppo ogni settimana- che abbiamo dovuto rifiutare di accogliere una mamma con il suo o i suoi bambini , perché non abbiamo più posto nelle nostre strutture .
            Ecco perché abbiamo lanciato questa campagna #nontoccatemilamamma, per riuscire a realizzare almeno una struttura in più .
            Certo ho ben presente il tema dei ” padri separati ” fin da quando il caro Emanuele Presidente della omonima associazione me ne ha parlato anni fa.
            Abbiamo anche affrontato il
            problema al nostro interno per vedere cosa poter fare .
            E qualcosa in futuro faremo , ad iniziare da un lavoro di lobby con il nuovo governo per arrivare ad un intervento normativo a loro favore, senza il quale è difficile intervenire .
            Di povertà ce ne sono tante e molte di queste colpiscono proprio la ” famiglia ” che dovrebbe essere viceversa la roccaforte capace di resistere a tutto e tutti .
            Lavoriamo quindi per rafforzarla , credendo in essa !
            Grazie e un caro augurio di Buon Natale : nella Notte Santa pregherò per tutte le povertà che avete evidenziato

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            23 Dicembre 2017 Max laudadio Reply
            • Caro Max, ti ringrazio moltissimo della tua risposta. Il fatto che tu me l’abbia postata in pubblico mi fa pensare che non sia un problema per te se do ad essa un maggiore risalto trasformandola in articolo del blog. In quella sede avrò il piacere di risponderti. L’articolo uscirà a brevissimo. Grazie ancora!

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              23 Dicembre 2017 Davide Stasi Reply
            • SI cita l’indagine ISTAT (sempre quella) la quale arriva a conclusioni ben diverse rispetto ad altri studi forse più indipendenti e quindi meno orientati.

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              25 Dicembre 2017 Vittorio Pierri Reply

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