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Ci sono due Donne in Molise

5 Settembre 201810 Marzo 2019
8

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Comments (8)

  1. Bene, brave, bis… ma tanto per fare pure io l’andreottiano (“a pensar male…”), attenzione ché ci sono uomini e uomini. Alcuni zerbini femministi sarebbero più invasati delle originali. Non dico che non sia una buona notizia, ma aspetterei prima di esultare. Tenendomi pronto a un’amara sorpresa.

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    5 Settembre 2018 DanieleV Reply
    • Il sottosegretario Vincenzo Spadafora ha convocato per il tavolo sulla violenza di genere, oltre alle associazioni femministe, anche alcune associazioni maschili.
      Per intenderci…quelle modello “Maschile Plurale” (qui risate assordanti).
      Se fosse questo lo schema (e non c’è motivo per non doverlo pensare) questa non è una buona notizia.
      Avrebbe la stessa “utilità funzionale” che hanno le finte micro opposizioni dei regimi dispotici.
      Però sto con Davide.
      L’effetto mediatico d’un ribaltamento di paradigma è positivo.
      Vedremo.
      Potrebbe persino leggersi come segnale del superamento d’un limite di guardia, che un certo femminismo più moderato (e più scaltro) comincia a percepire, correndo ai ripari.
      Fosse così, noi (uomini non allineati) bisogna che si cominci ad imparare ad insinuarsi in queste crepe.
      Ma finché gli unici uomini organizzati sono Maschile plurale e similia, possiamo continuare ad ululare alla luna.

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      6 Settembre 2018 plarchitetto Reply
      • Vedo che molti commentano con (legittimi) dubbi sulla possibile composizione maschile di quella commissione. Credo però che ci si debba concentrare su un altro aspetto.
        Le due signore non hanno “gentilmente invitato” una componente maschile dentro la commissione. Hanno chiesto la MODIFICA di una legge regionale giudicata DISCRIMINATORIA da due donne, al fine di renderla conforme alla COSTITUZIONE.
        Se questa modifica verrà fatta, non importa poi chi saranno i partecipanti di sesso maschile. Trovo che porre le tre questioni di principio che ho messo in maiuscolo sia di per sé un fatto rivoluzionario. Non ci sono concessioni, non è un atto di clemenza: è il desiderio di conformarsi alla legge fondamentale dello Stato. E’ dunque un atto di principio generale che, fin tanto che viene rivendicato dagli uomini, resta banale. Se a esigerlo sono due donne, specie nella temperie attuale, è qualcosa di davvero vicino al rivoluzionario.

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        6 Settembre 2018 Davide Stasi Reply
  2. Se fosse un passo verso l’abolizione di ogni discriminazione verso il maschio, fino alle organizzazioni contro la violenza di genere? Sognare non è proibito!

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    5 Settembre 2018 Anonimo Reply
  3. Come diceva Andreotti è sbagliato pensar male, però ci s’indovina. Conosciamo fin troppo bene l’indole femminile e non vorrei che queste due vogliono uomini non per chissà quale senso di giustizia, ma per pura convenienza mascherata da parità, tipo affidare i compiti più gravosi o le trasferte per missione in zone scomode. Non lo so spero di sbagliarmi.

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    5 Settembre 2018 Anonimo Reply
  4. Il mio rispetto per queste due signore che fanno rispettare la Costituzione alla lettera.

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    5 Settembre 2018 Marco S_P Reply
  5. Che una legge regionale che promuova la parità e che poi imponga che la commissione sia costituita esclusivamente da donne è veramente l’apoteosi del colmo.

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    5 Settembre 2018 Danilo Reply
    • Eppure è la “normalità” in ogni regione…

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      5 Settembre 2018 Davide Stasi Reply

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