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La famiglia liquida e il padre evaporato

24 Aprile 201810 Marzo 2019
11

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Comments (11)

  1. Tutto giusto e ragionevole, è evidente. Prima il modello di riferimento era la famiglia Mulino Bianco, adesso sono le donne emancipate e il sesso facile. Basta vedere le cause di Forum, fino a 12 anni fa erano quasi sempre problemi di vicinato e simili, adesso sono quasi sempre corna, sesso, nudità varie ecc ecc.

    Comunque, già negli anni ’80 alle medie non mancavano i professori bullizzati dagli alunni più grossi. E’ vero, c’erano cristoni alti 1,8+ (come sarà stato possibile? Boh), e gli insegnanti più deboli venivano spesso derisi. Una volta ad uno di loro tolsero il parrucchino con un amo da pesca, per dire.

    Forse erano eccezioni, di sicuro non mettevano ‘ste cose su Internet. Che non c’era nemmeno ai tempi di Cuore.

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    31 Maggio 2018 A.S. Reply
  2. Caro Patercerto.
    1- Il padre-padrone è esistito. Era figura di maggioranza o di minoranza? Di grande maggioranza o di infima minoranza? Opzione non di poco conto, anzi decisiva. Nel primo caso il ruolo del padre si identifica con quello del padrone, ergo è bene che sia stato eliminato dalla storia. Cioè: è bene che il padre sia stato cancellato, visto che non può essere altro che padrone (salvo casi “patologici” in cui esso era solo padre senza essere padrone, sorta di minoranza deviante dalla norma della prevaricazione canonica).
    Achtung! perché questa è la versione femminista costruita ad uno specifico scopo.
    2- Nel secondo caso assisteremmo invece oggi all’attribuzione alla massa (dei padri) dei caratteri di una minoranza. I Crimini di pochi per la liquidazione di tutti.
    Achtung! perché la generalizzazione (ex uno …omnes) è uno dei metodi della manipolazione politica. Uno degli strumenti della guerra antimale femminista.
    3- Patriarcato. Accettiamo la definizione corrente (=femminista) o ne diamo una noi?
    Viene liquidata oggi come “patriarcato” ogni condizione collettiva nella quale gli UU – e perciò i padri – avevano ed hanno valore e prestigio (la cui parola conta). La fine del patriarcato si avrà perciò solo quando gli UU ed i padri non avranno più alcun valore. Quando saranno oggetto capillare, quotidiano e massiccio di canzonatura, dileggio, oltraggio. Quando finalmente si potrà imporre loro di inginocchiarsi. Quella sarà la fine del patriarcato. L’era dell’equità, della giustizia, del rispetto e – persino – dell’amore.
    Ci siamo.
    .
    Quanto a Fusaro… ne parleremo.

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    24 Aprile 2018 RDV Reply
  3. *Chi e cosa ha operato in questo senso sulla figura paterna?*

    Per me la risposta è molto semplice: il femminismo in genere, ma molto più specificatamente, la strategia neofemminista del dopo ’68.

    Ps.
    detto con molto rispetto per le idee di tutti, ritengo Diego Fusaro l’unico pensatore-filosofo dei nostri tempi che valga la pena ascoltare, a prescindere da come si esprime.

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    24 Aprile 2018 Red- Reply
  4. Volevo segnalare un illuminante articolo su repubblica, che essendo estraneo alla questione violenza mostra chiaramente quanto sia ferreo e incistito il bias che vede le donne come discriminate.

    L’articolo a firma di Rosita Rojtano meriterebbe di figurare nella pagina facebook “ah ma non Lercio”.

    http://www.repubblica.it/tecnologia/social-network/2018/04/24/news/_i_social_network_discriminano_le_donne_meno_like_su_instagram_ai_profili_rosa-194681021/?ref=RHPPRT-BS-I0-C4-P1-S1.4-T1

    Una cosa del genere non merita neppure la dignità di un debunking serio. Dire che le donne sono discriminate nei “like” su Instagram è già di per se una scemenza… ma vedere che la discriminazione lamentata è del 52% contro il 48% (che statisticamente equivale al nulla cosmico) è sufficiente per bollare l’intero articolo come spazzatura.
    Scommetto che se la percentuale di like dati alle donne ad essere a quota non dico 52, ma addirittura 60 o 70% avrebbero parlato di grande vittoria delle donne e di “donne che sanno farsi apprezzare”.

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    24 Aprile 2018 Tharon Reply
    • Tutto si risolverebbe se le uscissero di più… :)))

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      24 Aprile 2018 Davide Stasi Reply
  5. Punto assolutamente centrato. Mi stavo chiedendo però perchè in un paio di punti hai messo in dubbio l’esistenza dei “padre-padrone che spadroneggiavano per violenze e soprusi”. Di certo l’errore tragico è che oggigiorno le femministe 2.0 associno quel tipo di figura in generale all’idea stessa di famiglia, al fare di tutt’erba un fascio, ma che non esistessero quel tipo di figure purtroppo è azzardato da dire. Erano derive, magari non la norma, ma c’erano. Miseria se c’erano.

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    24 Aprile 2018 Patercerto Reply
    • Non ne nego l’esistenza allora, così come non nego che possano esisterne oggi ma, come dici tu, in termini di derive eccezionali. Di fatto mi premeva di più sottolineare che, anche in quei casi, ad eccezione naturalmente di quelli puramente criminali o psichiatrici, raramente si trattava di quelle figure terrificanti e opprimenti che oggi vengono descritte dal femminismo. A seconda del ceto e del censo (qui sì che Serra avrebbe ragione), si trattava in ogni caso di una forma associativa di mutua collaborazione, solo a regime particolarmente severo di cooperativa, dove l’Amministratore Delegato, nel garantire la sopravvivenza della cooperativa stessa, si assumeva responsabilità quasi totali, esigendo una centralità altrettanto totale. Era un equilibrio arduo, ma accettato da tutte le componenti, e commisurato al peso delle responsabilità di ognuno.
      Insomma, in quei casi limite sicuramente le donne di casa non venivano coccolate o corteggiate, tanto meno godevano delle libertà anarchiche di oggi, ma in cambio di ciò veniva loro garantita la partecipazione a un equilibro che dava loro protezione e benessere.
      E’ tutto molto più relativo di quanto non si racconti…

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      24 Aprile 2018 Davide Stasi Reply
      • “Mio nonno atterriva figli e nipoti con una sola occhiata. Mio padre serrando la mascella. Il mio compianto professore di italiano alle superiori semplicemente togliendosi gli occhiali, posandoli sulla cattedra e restando in silenzio di fronte alla classe. Tutte persone che ho temuto tanto profondamente quanto le ho amate, e tanto ampiamente quanto mi hanno insegnato a vivere. Oggi riguardo le immagini della scuola di Lucca e penso che, se quello era patriarcato, allora manca. Accidenti se manca” – Parole toccanti ! Mi permette di leggerle alla mia classe terza media ? Penso che i ragazzi non riescono a dare una spiegazione al loro disaggio e vanno aiutati appunto da noi, grazie

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        24 Aprile 2018 z.v Reply
        • Certo, permesso accordato!

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          24 Aprile 2018 Davide Stasi Reply
      • Ecco la grande moderna eresia…: “equilibrio”.
        Oggi sostituita dal fantomatico concetto di “parità”.
        Eppure questo mondo non s’è mai basato (a cominciare dalla natura) sulla parità.
        Ma proprio sull’equilibrio.
        Il quale se viene perturbato oltre misura, determina il più che probabile collasso d’ogni sistema.
        Ma in effetti è proprio quello che si vuole.
        Un collasso pilotato.
        Le cui conseguenze (questa la tragedia) sono ancora tutte da comprendere…

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        24 Aprile 2018 plarchitetto Reply
      • Mia madre, femminista della prima ondata, guarda con stupore e tristezza le femministe 2.0. Si è partiti con una sacrosanta rivendicazione di uguaglianza di diritti e doveri, di uguaglianza davanti alla legge, per farla breve di uguaglianza come cittadini davanti allo stato e si è finiti a mettere in discussione le naturali differenze persino a livello biologico in nome di una totalmente inesistente e triste speranza che maschi e femmine diventino UGUALI in tutto e per tutto, confondendo forme e contenuti, semiotica e semantica. Le femmine che erano forti quando psicologicamente/interiormente/sentimentalmente equilibrate ora sono definite forti quando competono col maschio sul campo fisico (sono forti quando esercitano violenza fisica sul maschio, il ceffone, il calcio nelle palle che tanto fa ridere tutti, adesso nei film persino pugni e mosse di kung fu a livelli supereroistici), il maschio che era bello quando era affascinante/intelligente/carismatico ora è bello se si depila e si fa le sopracciglia ad ali di gabbiano. Se non fosse che anche i maschi ci stanno cascando con tutte le scarpe, l’avrei semplicemente chiamata “invidia del pene”.

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        26 Aprile 2018 Patercerto Reply

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