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La pietra tombale sul femminicidio – da Barbara Benedettelli

8 Giugno 201810 Marzo 2019
5

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Comments (5)

  1. 1- Alle FF ammazzate da MM (120 anno ca.) non si può contrapporre il num. dei MM comunque assassinati (sempre più di 1.000 fino all’anno 2000 ca. con punte da 1.500 a 2.000 omicidi l’anno tra il 1988 e il 992, ossia da 8-9 a 12-15 volte rispetto agli omicidi di FF ). Solo negli ultimi anni il rapporto è passato a 3 volte tanto (120 vs 300/350).
    Alle assassinate da MM non si può contrapporre il num. dei MM comunque assassinati perché in questo modo non si fa altro che evocare l’obiezione: “Cosa c’entrano le FF con i MM assassinati da altri MM?”
    E’ la stessa contro-obiezione che viene sistematicamente avanzata quando si parla delle guerre: “E chi le promuove le guerre se non i maschi? Se vi ammazzate tra voi, noi FF cosa c’entriamo? Anzi, nelle guerre muoiono anche moltissime FF per colpa dei maschi che le scatenano e che sono gli esecutori diretti delle stragi, dei massacri, dei bombardamenti”.
    .
    2- In assenza di indagine radicale sulle ragioni della guerra (e delle diverse guerre) i morti in guerra non possono essere collocati sul piatto maschile della bilancia. Anzi: vengono ritorti contro di noi e quindi contro la ns. causa.
    Ora, detta indagine storico sociale esiste, ma non è presentabile in due righe, 5 secondi o con 4 numeri. Tutt’altro. Quindi è inservibile nella polemica politica e nel dibattito superficiale.
    .
    3- I MM uccisi da FF oscillano da 10 a 15 l’anno contro le 120 FF assassinate da MM.
    Questi sono i numeri.
    .
    Ossia questa è la verità apparente (visibile) della violenza apparente (visibile).
    La sola enunciabile in 3 secondi e perciò vincente.

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    9 Giugno 2018 RDV Reply
    • Le nostre argomentazioni non sono riassumibili in un tweet. E’ vero, purtroppo è così. Ma il lavoro della Benedettelli è molto intelligente. Perché dice che i numeri reali del femminicidio propriamente detto (ad accettare quella definizione artificiale per vera) sono solo 42. Se si vogliono conteggiare anche le vittime femminili dei furti finiti in tragedia, per esempio, allora è lecito creare una nuova categoria di nome RIS (relazioni interpersonali) e metterci dentro qualunque cosa per dimostrarne qualunque altra. Il trucco è svelato per paradosso: come a dire che con la statistica si può sostenere qualunque tesi e quindi manipolare la realtà. La Benedettelli scrive: stesso vostro gioco di prestigio. Che c’entrano i MM che uccidono altri MM? E che c’entra il ladro-assassino con il Patriarcato femminicida? Ma allora conteggiamo anche le mandanti? Sì, no, decidiamo la base di calcolo, mettiamoci d’accordo. Pubblicamente. Poi c’è l’analisi che mai è stata fatta, caso per caso, dalle cronache locali. Perché i giornaloni selezionano, cioè manipolano, si può ancora negare? Incominciamo a scompaginare le carte, distruggiamo tutto, ricominciamo d’accapo. Solo 42 vittime del Patriarcato (presunto colpevole) dimostra l’inconsistenza del fenomeno sociale. Negate? L’alcolismo è un fenomeno sociale, con centinaia di migliaia di vittime. Negate? Poi magari basterà solo una pernacchia… lunga 120 caratteri. (L’aria estiva mi rende ottimista. Speriamo. :D).

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      10 Giugno 2018 Blu Reply
    • Guarda che qui non si parla di guerre o di persone uccise ‘in generale’, ma del fenomeno FEMMINICIDIO. Chiaro?

      La rapina è una cosa, il femminicidio un’altra. Dimostrare che i maski kattivi uccidono di più è un conto, dimostrare che esista un’emergenza tra patner è un’altra. Le femministe non sono preoccupate dalle guerre, né dalle rapine, ma dai ‘femminicidi’. Ti serve molto per capire oppure ti basta anche così?

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      16 Giugno 2018 A.S. Reply
      • Magari informarsi, studiare il “fenomeno” femminicidio, le sue origini e gli elementi costitutivi non sarebbe male. Ma tant’è, per le femminaziste e le consorterie varie, le centinaia di Onlus che lucrano strumentalizzando, non é necessario.
        Anzi, meglio non approfondire, non sia mai che si scopra che il feminicidio e il femicidio sono due cose molto diverse e che l’Italia, grazie al Cielo, non é il Mexico. Sai quanti/ counselor dovrebbero cercarsi un lavoro vero, altrimenti ?

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        16 Giugno 2018 Lupo Bore Reply
  2. Un monumento a Barbara Benedettelli per il suo straordinario lavoro di verità. A furia di dare spallate, il Regime vedrete che cadrà. Non nascondo la tristezza di contare così pochi studiosi liberi e perbene esprimersi contro questa manipolazione vergognosa dei numeri e delle coscienze. Ma il coraggio è di pochi, così è. Di buono c’è solo che abbiamo avuto il tempo di riempire i nostri archivi con decine di migliaia di articoli e altrettante ore di trasmissioni televisive diffamatorie, sessiste e razziste, contro gli uomini. Ed è solo l’antipasto…

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    8 Giugno 2018 Blu Reply

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