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Le “donne in rete” all’attacco della riforma delle separazioni

13 Settembre 201810 Marzo 2019
18

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Comments (18)

  1. Occhio, perchè i venti che soffiano dalla Spagna sono sempre più forti.
    Io non sono sposato né ho figli, ho “solo” un procedimento a carico per 612bis, il famigerato reato “liquido”, con accuse false che, a Dio (e al giudice) piacendo conto di demolire in dibattimento (immaginare un’archiviazione richiede una dose di ottimismo folle).
    Ma ai padri separati o in via di separazione, credo non piacerebbe una situazione simile:
    [youtube=https://www.youtube.com/watch?v=KJvqX11AO4M&w=640&h=360]

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    18 Settembre 2018 Io Nessuno Reply
  2. le associazioni dei padri, ma anche quelle come il FLAGE che tutelano i diritti dei genitori oggetto di alienazione
    non vedono di buon occhio il disegno di legge, in quanto lo considerano mal scritto e perchè impone la mediazione.
    la mediazione è assolutamente inutile nei casi di alienazione genitoriale, che pure il DDL mira a combattere.
    tanto ho letto, tanto vi riferisco.
    a me, il DDL piace abbastanza ma temo che verrà silurato o comunque stravolto in modo tale da costringere
    Pillon al suo ritiro…

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    17 Settembre 2018 giannetto Reply
  3. sei troppo politicizzato e schierato…
    non ti compro il libro, sorry.

    per quanto riguarda il DDL Pillon, ci sono purtroppo reazioni negative anche da associazioni di genitori
    di figli oggetto di alienazione genitoriale; non accettano la mediazione che risulterebbe impossibile
    in caso di coniuge (donna) alienante.,
    D’accordo invece sul fatto che si sottovaluta la forza delle femministe che ribalteranno il DDL.
    buon tutto

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    15 Settembre 2018 giannetto Reply
    • Me ne farò una ragione. Dove poi io sia politicizzato, me lo dovresti dimostrare… Schierato è un difetto? Meglio quelli che non capisci dove stanno? Io sto con la concordia, la cooperazione tra generi e con il futuro (i bambini). Tu invece dove stai?

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      15 Settembre 2018 Davide Stasi Reply
      • io sto dalla mia parte: pago 2400 euro di mantenimento mensile (hai letto bene…), il 50% delle spese straordinarie
        a mio carico, altri 1000 euro nel mese di dicembre (3400), casa da 150 mq lussuosa finita nelle mani della furbacchiona…e poi balzelli vari, come alienazione genitoriale subita per anni, figli visti col contagocce, tassa spazzatura e condominio non pagati dalla simpaticona che usa la mia casa (assegnatale) ma non paga i costi.
        La fortuna ha voluto che ho ereditato una casa dei miei genitori.,
        VUOI PASSARE DALLA MIA PARTE ? Penso proprio di no…
        come vedi, mi importa molto poco che tu parli del pd, della lega e di magistratura democratica …non mi aiuta!
        essere politicizzati o per meglio dire schierati, come se il piddì fosse l’origine di tutti i mali, non serve alla nostra
        causa che riguarda persone di tutte le ideologie e di ogni schieramento…
        sullo stalking, invece, se vuoi ti posso dare qualche lezione, per motivi strettamente professionali e perchè non
        ho visto solo il tuo ???? la parola ignorante è fuori luogo …
        buona serata

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        17 Settembre 2018 giannetto Reply
    • Ps: a non comprare il libro ci perdi tu. Resterai ignorante su qualcosa di significativo. Scelte personali…

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      15 Settembre 2018 Davide Stasi Reply
  4. Ma le associazioni dei separati furono contattate preliminarmente da Pillon?
    Voglio dire: quelli che della questione si occupano da 25/30 anni e che hanno accumulato un oceano di sapere
    per scienza ed esperienza, sono stati sentiti?
    Ho scritto a Pillon chiedendo lumi in tal senso. Non ha ancora risposto. Resto in attesa.
    .
    Non vorrei che si invocasse la presenza delle associazioni dei separati solo ora per sostenere la sua proposta dopo averle snobbate al momento dell’elaborazione della testo..
    Spero di sbagliarmi. Stiamo a vedere.

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    13 Settembre 2018 RDV Reply
  5. ma perchè non si chiede il congedo di paternità obbligatorio con tempi identici a quello per le madri? Voglio dire, se il bambino ha bisogno della presenza paritetica (anche nella quantità del tempo) di entrambi i genitori ne ha bisogno anche quando i due genitori vivono sotto lo stesso tetto mica solo in caso di separazione.
    Oggi il congedo di paternità è facoltativo e non lo chiede quasi nessuno o dura pochi giorni, però in caso di separazione ci deve essere parità di tempo obbligatoria. In costanza di matrimonio ognuno fa come gli pare (che poi due volte su tre vuol dire che i pupi se li smazza mamma e il papà al massimo ci gioca insieme la sera o ogni tanto cambia un pannolino sentendosi una specie di eroe).
    Poco tempo fa questo blog ha pubblicato l’articolo di un tizio che auspicava che in caso di figli minori la coppia genitoriale rimanesse insieme anche senza amore, anche se si detestano, perchè sarebe “meglio per i bambini”. Mi pare che lo scopo del ddl Pillon sia esattamente questo: rendere l’iter legislativo per separarsi, in presenza di figli minori, una roba talmente tortuosa, costosa, stressante (in primis per il coniuge femmina ma non solo per lei forse) che parecchie coppie con figli piccoli per evitare il calvario decideranno di stringere i denti e vivere da separati in casa finchè i pupi non saranno almeno adolescenti. E le conseguenze che si verificano quando due che non si amano più o che si stanno reciprocamente sulle scatole vivono sotto lo stesso tetto potebbero non essere bellissime anche quando uno dei due coniugi non è violento (figuriamoci se lo è).
    Del resto rendere separazioni e divorzi più difficili “per il bene dei pargoli” rientra nella visione catto-bigotta di Pillon: gli piacerebbe vietare il divorzio ma visto che non si può rendiamolo iper-difficoltoso, è così pure per l’aborto: l’abnorme concentrazione di medici obiettori serve proprio a rendere più difficile e tortuoso il ricorso all’aborto senza proibirlo

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    13 Settembre 2018 Ned Reply
    • sarebe= sarebbe

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      13 Settembre 2018 Ned Reply
    • Identici non sarebbe giusto: a causa dello stress psicofisico di parto e gravidanza direi che la donna dovrebbe avere un mesetto in più. Ma 5 mesi contro 5 giorni è una disparità mostruosa, direi che la cosa obbiettiva sarebbero 4 mesi a testa + uno riservato a la donna per riprendersi da gravidanza/parto, così sono 5 e 4 mesi rispettivamente.

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      13 Settembre 2018 ericlauder Reply
      • certo ed è ovvio che nei primi mesi se c’è l’allattamento al seno (che può fare solo mamma per evidenti ragioni) i tempi non possono essere identici ma l’attuale congedo di paternità è ridicolo

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        14 Settembre 2018 Ned Reply
        • Macché allattamento al seno, parlavo dello sforzo psicofisico di gravidanza e parto.
          L’allattamento è coperto da ore a parte, non hanno niente a che fare con il congedo, e questa parte è già parificata: non avrebbe senso dare questo permesso (2 ore al giorno) solo alle donne, in quanto ci sono tante donne che non hanno latte, si va di biberon e il biberon possono tanto gli uomini quanto le donne.

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          16 Settembre 2018 ericlauder Reply
  6. ma perchè non si chiede il congedo di paternità obbligatorio con tempi identici a quello per le madri? Voglio dire, se il bambino ha bisigno della presenza paritetica (anche nella quantità del tempo) di entrambi i genitori ne ha bisogno anche quando i due geniori vivono sotto lo stesso tetto mica solo in caso di separazione.
    Oggi il congedo di paternità è facoltativo e non lo chiede quasi nessuno o dura pochi giorni, però in caso di separazione ci deve essere parità di tempo obbligatoria. In costanza di matrimonio ognuno fa come gli pare (che poi due volte su tre vuol dire che i pupi se li smazza mamma e il papà al massimo ci gioca insieme la sera o ogni tanto cambia un pannolino sentendosi una specie di eroe).
    Poco tempo fa questo blog ha pubblicato l’articolo di un tizio che auspicava che in caso di figli minori la coppia genitoriale rimanesse insieme anche senza amore, anche se si detestano, perchè sarebe “meglio per i bambini”. Mi pare che lo scopo del ddl Pillon sia esattamente questo: rendere l’iter legislativo per separarsi, in presenza di figli minori, una roba talmente tortuosa, costosa, stressante (in primis per il coniuge femmina ma non solo per lei forse) che parecchie coppie con figli piccoli per evitare il calvario decideranno di stringere i denti e vivere da separati in casa finche i pupi non saranno almeno adolescenti. E le conseguenze che si verificano quando due che non si amano più o che si stanno reciprocamente sulle scatole vivono sotto lo stesso tetto potebbero non essere bellissime anche quando uno dei due coniugi non è violento (figuriamoci se lo è).
    Del esto rendere separazioni e divorzi più difficili “per il bene dei pargoli” rientra nella visione catto-bigotta di Pillon: gli piacerebbe vietare il divorzio ma visto che non si può rendiamolo iper-difficoltoso, è così pure per l’aborto: l’abnorme concentrazione di medici obiettori serve proprio a rendere più difficile e tortuoso il ricoeso all’aborto senza proibirlo

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    13 Settembre 2018 Ned Reply
    • Hai la palla di cristallo? Anche del congedo parlano i due super articoli di domani…

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      13 Settembre 2018 Davide Stasi Reply
  7. Infatti, le tiepide reazioni delle associazioni di papà separati mi risultano incomprensibili.. Dagli avversari della nuova legge Pillon si paventa l’ipotesi di ritirarla senza nemmeno discuterla in Parlamento. Mi auguro che i padri sappiano organizzarsi per far sentire con decisione la loro voce e le loro ragioni, anche scendendo in piazza come faranno le femministe il prossimo autunno.

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    13 Settembre 2018 Serena Reply
    • Non per essere sessista ma ho cercato e come prima cosa mi sono imbattuto in questo:

      “L’Associazione Padri Separati è stata nuovamente convocata dalla Commissione “Affari generali e istituzionali”, riunitasi in seduta congiunta con la commissione “Sanità, Politiche sociali, Sport, Politiche abitative per un’udienza conoscitiva sui servizi per genitori separati e divorziati in difficoltà economiche. Interventi: dott.ssa Gina SImoni, del servizio tutela minori, avv. Michela Foti, mediatrice culturale, Dott.ssa Maura Fabbri del centro di ascolto Caritas, dott.ssa Montenegro, del consultorio familiare ASL, dott.ssa Chiara Labanti, del centro per famiglie ASP, avv. Stefano Cera, consigliere APS, Tiziana Franchi, presidente APS.”

      Con tutta la buona volontà di questo mondo: i padri si suppone siano uomini.
      E’ mai possibile che due membri su tre dell’associazione, i due con maggiori responsabilità, siano donne, e TUTTI gli interlocutori istituzionali siano donne?

      Questa associazione potrebbero ridenominarla “Associazione Padri Separati a cura delle Madri” e la riunione “Le Madri che curano gli interessi dei padri separati vanno a colloquio con altre Madri”.

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      13 Settembre 2018 ericlauder Reply
  8. Beh chi non reagisce ad uno schiaffo prendendo un fucile che sa essere scarico e preme il grilletto ? Tipo da bambini quando si diceva “pam” con lo schioppo di plastica e l’altro doveva rantolare e acasciarsi a terra. E’ tipico.

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    13 Settembre 2018 Alessandro Reply
    • Sei ironico o serio ? 🙂

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      13 Settembre 2018 Giuseppe Augello Reply

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