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Marco Vannini: non sarà “maschicidio”

15 Febbraio 201910 Marzo 2019
13

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Comments (13)

  1. in America gli uomini ricevono sentenze il 63% piu pesanti delle donne a parità di crimine. In Italia non ne ho idea.

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    16 Febbraio 2019 manu Reply
  2. “la fidanzata” ? In quanto tale si presumerebbe che l’amasse .

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    16 Febbraio 2019 Danilo Reply
    • Che l’abbia amassato è fuori di dubbio…

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      18 Febbraio 2019 bob Reply
      • l’ha ammazzato il padre, la figlia ha coperto il padre assassino assieme a tutta la famiglia

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        18 Febbraio 2019 ned Reply
  3. per quanto riguarda l’omicidio Vannini, aspettiamo la cassazione che -sicuramente- ribalterà la stranissima decisione
    della corte d’appello di Roma. Una derubricazione in omicidio colposo che non convince. Sono sicuro che ci sarà
    un nuovo processo e che i familiari di Marco, lasciato morire in modo consapevole, dopo lo sparo, avranno la
    giustizia che meritano integralmente. Ne riparleremo. Ma io sono sicurissimo di quello che dico e del fatto
    che si tornerà all’omicidio con dolo eventuale e la relativo trattamento sanzionatorio (come era già accaduto
    in primo grado).

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    16 Febbraio 2019 Giannetto Reply
  4. “quando a cadere nelle sue maglie è un sciagurato caduto nella trappola della reazione dopo essere stato privato del bene più sacro che esiste al mondo, la paternità, e dopo avere subito l’umiliazione del defenestramento e della spoliazione pubblica dei suoi beni”

    anche in una vicenda che non centra nulla, in cui un uomo ha ucciso un altro uomo non si sa perchè ed è stato coperto da tutta la famiglia, trovi il modo di parlare del pover’uomo che poverino ha solo “reagito” contro quella donnaccia malvagia dell’ex moglie. sei incredibile

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    16 Febbraio 2019 ned Reply
    • Ned, ammiro la tua arguzia nella maggior parte dei commenti passati. In questo caso, però, il tuo arrampicarsi sugli specchi è palese

      L’intero articolo tratta di quanto poco valore abbia giuridicamente, per svariati motivi, la condizione e persino la vita stessa di un uomo.
      La tua lamentela riguarda una parte, volontariamente citata fuori contesto, in cui il messaggio principale è che di fronte a questo tipo di discriminazione alcuni dei discriminati possono essere spinti a compiere atti estremi.

      Personalmente, ned, ritengo tu possa fare meglio di così

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      16 Febbraio 2019 Anonimo Reply
  5. Mi meraviglia come quando un uomo viene ammazzato le pene sono largamente ridotte mentre è la donna ammazzata spesso non fa sconti di pena al max. 3 annetti scontati se tutto va bene.
    Per la seconda se è un uomo ad uccidere non ci sono attenuanti che tengono , se non si fanno ad una palpatina (anche fatto per scherzo leggo condanne ad 1 anno e vari mesi) figurati per un femminicidio.
    Questo per dire che la Giustizia con la G maiuscola arriva solo quando la vittima è femmina ma se è uomo o bambino (dipende dal sesso di chi ha fatto reato eh!) la giustizia è scandalosamente morbida.

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    15 Febbraio 2019 Anonimo Reply
    • Nelle società occidentali le donne sono ritenute più importanti degli uomini, semplicemente, per questo non si fanno sconti di pena a chi abusa di loro mentre si fanno a chi abusa (o peggio) degli uomini.
      Secondo le femministe le sentenze contro le donne non sono abbastanza morbide, e in certi paesi stanno avendo una notevole influenza: esattamente un anno fa sono uscite in UK le nuove linee guida per giudici dove si dice esplicitamente di comminare sentenze meno pesanti alle donne, perché il carcere farebbe loro più male che agli uomini.
      Il che è molto divertente se si considera che alcune femministe tendono a descrivere le carceri femminili come luoghi di concordia e di amore rispetto a quelli maschili…
      In realtà gli abusi nei carceri femminili sono oltre il triplo che in quelli maschili – tra compagne – dati Dipartimento di Giustizia USA. Però non se ne parla perché sarebbe “misogino”, sempre meglio che da noi: da noi non li raccolgono perché anche solo pensare che possano accadere abusi tra compagne di cella sarebbe “misogino”…

      In una società non malata si prenderebbero alcune misure per combattere gli abusi nelle celle e si aumenterebbero le pene alle donne, a livello uguale a quello degli uomini.

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      16 Febbraio 2019 ericlauder Reply
      • Sono le donne che ritengono che la loro vita sia più importante di quella dell’uomo, non è un fatto oggettivo ma solo soggettivo.
        Lo fanno per egoismo e codardia, mettono la loro vita davanti alla vita degli altri, perfino davanti alla vita dei bambini.
        La natura ha stabilito che mediamente passati 80 – 90 anni ce ne dobbiamo andare da questa terra senza distinzione di sesso, la natura non dice che un genere è privilegiato rispetto ad un altro o lo ritenga più importante, li tratta ambedue allo stesso modo, dopo un certo arco di tempo ci fa tornare tutti ad essere cenere.
        Se spesso gli uomini si sacrificano in caso di necessità è solo per un atto nobile e di amore, e sinceramente è bello sapere che è una caratteristica prettamente maschile.
        Chi dona la propria vita per un altro o altra, è stata una vita degna di essere vissuta, non sempre chi rimane lo è.

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        17 Febbraio 2019 angelo Reply
        • ma quella sera in cui ti hanno concepito i tuoi genitori non potevano fare qualcos’altro? Che so, guardare un film?

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          17 Febbraio 2019 ned Reply
          • Simpatico come un’ortica nelle mutande

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            17 Febbraio 2019 angelo Reply
          • Per quanto non condivida parte delle idee di Angelo faccio notare che lui è molto più utile di te: lui spinge, in parte nella giusta direzione e in parte in quella sbagliata (ma che in gran parte può comunque rivelarsi utile), tu semplicemente remi contro, al massimo fai la zavorra le rare volte che cerchi di essere “paritario” (non sei mai “paritario”, per te il massimo della “parità” è: moderatamente ginocentrico).

            Riguardo la parte tra parentesi sopra bisogna pure considerare che stante la massiccia diffusione di stereotipi anti-maschili, anche argomenti puramente anti-femminili basati su stereotipi possono avere un impatto positivo: possono essere usati sia per silenziare chi spara gli stereotipi anti-maschili sia per far capire a chi segue la conversazione che gli stereotipi sono male (molti, troppi, non lo capiscono sinché sono solo stereotipi anti-maschili, devi sbattergli sul muso l’equivalente femminile).
            Esempio in campo LGBT: se una trans che vuole il diritto di accedere ai bagni femminili usa come scusa il fatto che gli uomini potrebbero stuprarla nelle toilette maschili, io la anniento con stereotipi anti-trans – io, a differenza di te, non mi faccio svilire da persone che potrebbero essere soggette a discriminazioni: se qualcuno spara a fuoco di saturazione su me e mio figlio la reazione è altrettanto violenta e i colpi vanno dove capita, chissenefrega se sei discriminata, questo non ti autorizza a sparare a zero contro me e mio figlio: quando combatterò contro gli svizzeri sparerò colpi non letali alle gambe, se invece mi aggrediscono come Attila la risposta è un bel lanciafiamme e non si fanno prigionieri. Traduzione: se invece dice che sentendosi donna si vergogna a stare nella toilette maschile va benissimo, e la appoggio. Dopo qualche bastonatina (verbale) capiscono subito la differenza, e usano la versione giusta…

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            17 Febbraio 2019 ericlauder Reply

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