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Non so dire di preciso quando sia accaduto, sta di fatto che quella che era la Festa della Donna, un momento meramente celebrativo per una figura essenziale nelle dinamiche delle comunità, è diventata sia una festa nazionale, con l’incredibile chiusura di alcuni uffici, sia soprattutto l’occasione per manifestazioni rivendicative del femminismo estremo e della galassia arcobaleno. Una sorta di 25 novembre bis. Uno spazio ulteriore per imporre una narrazione e un punto di vista parziali, potentemente ideologizzati e di grande aggressività. Un mix che, analizzando a fondo le radici del fenomeno e come questo si manifesti, difficilmente può sfuggire alla definizione di grave degrado. Un virus che ha ormai infettato molte delle falde più profonde da cui sorgono le relazioni sociali e affettive e il collante comunitario.
Alla base c’è una creatura mostruosa, una sorta di Frankenstein: nel corpo di ritualità da anni di piombo è stato innestato un femminismo fondamentalista illimitato e parossistico. Più di quaranta anni fa gli operai sfilavano scandendo slogan per il diritto a migliori condizioni di lavoro e salari dignitosi, ispirati da un’ideologia in ogni caso significativa, figlia di elaborazioni filosofiche potenti. Sebbene poi realizzati in modo totalitario, si trattava di paradigmi con una dignità pari al loro radicamento e alla loro coerenza con il contesto sociale dei tempi. Tutt’altra storia rispetto alla guerra per i privilegi condotta contro tutti, a partire dalla logica, dal radicalismo femminista contemporaneo. Che però ne adotta i riti, dalle dimostrazioni nelle strade, all’affronto delle forze dell’ordine, passando per un armamentario sloganistico talmente abusato da suscitare tenerezza o ribrezzo più che impressionare o scandalizzare.
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Non c’è alcuna dignità in tutto questo, è appunto solo una creatura mostruosa e irrazionale. E’ come se la causa dei terrapiattisti venisse promossa volgarizzando antichi riti ecclesiastici, o come se chi sostiene di essere stato rapito dagli alieni manifestasse secondo codici e cerimoniali da monarchia inglese, però distorcendoli. Ragioni prive di senso vengono così veicolate da una ritualità riconoscibile e in qualche misura di richiamo. Con in più, per aumentare l’appeal, un’estremizzazione assoluta dei modi di comunicazione. Venerdì scorso si è inteso festeggiare la donna alludendo nei manifesti a una scarsa dotazione sessuale del Ministro Matteo Salvini, rivendicando il libero uso del proprio corpo con l’esibizione di fastidiose bestemmie (e a dirlo è un agnostico come me), replicando con scarsa originalità manifesti già visti in Spagna (e questo dovrebbe allarmare moltissimo), con in più una parlamentare della Repubblica che impugnava un cartello secondo cui i concetti “Dio, patria e famiglia” sono tipici di una vita di merda (qualcuno sagacemente ha fatto notare a Cirinnà che far la gattara, sola come un cane e con un dildo nel comodino è altrettanto deprimente).
Gli slogan delle autodefinite “frocie transfemministe” non sono stati da meno. Mescolavano femminismo e antifascismo in un ibrido spaventoso, fascista esso stesso nella misura in cui mira a limitare la libertà di chi dissente: “La nonna partigiana / lo sai cosa ci insegna / antifasciste sempre / obietta su sta fregna”. Probabile che la nonna partigiana, le avesse viste e sentite, avrebbe inumidito e insaponato la mano e le avrebbe zittite con un manrovescio sulla bocca. O ancora: “le donne partigiane / l’hanno insegnato / il vero nemico è il patriarcato”, come se sui campi di battaglia della resistenza fossero rimaste uccise più donne che uomini. Oltre al mix incoerente femminismo-antifascismo, si manifesta quello ancora più stridente con l’immigrazionismo: “unici stranieri / gli sbirri nei quartieri”. Uno slogan che finge di non sapere che la maggior parte di stupri e “femminicidi” è commessa proprio da immigrati e che la presenza di “sbirri” è uno dei modi per prevenirli. Si procede poi sull’anarchismo, perché tanto tutto fa brodo: “ma quale stato / ma quale dio / sul mio corpo decido io”. Il top lo si raggiunge mettendo nel mirino il decoro, così da avere un nemico ampio e generico e il brivido costante di una trasgressione solo verbale: “di sicuro vogliamo fare sesso / contro ogni fascismo / facciamo un’orgia adesso / contro il decoro / facciamolo più spesso”. Come il sesso possa fermare il fascismo, quand’anche ci fosse, non si sa; perché il sesso, anche quando puramente ludico, sia contro il decoro, non si spiega se non con la tipica pruderie di femministe che davanti alla concreta proposta di un’orgia probabilmente scapperebbero scandalizzate. Sul farlo più spesso, vedendo le foto di molte manifestanti pare più un’implorazione che un punto programmatico.
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Oltre alle chiacchiere e ai cartelli non è mancata l’azione. A Torino le manifestanti hanno cercato di deviare dal percorso consentito per protestare contro il sindaco Appendino. Affrontate dalla Polizia, hanno fatto valere il pussy-pass, inducendola a indietreggiare. Si fosse trattato di un gruppo di uomini sarebbero partite subito le manganellate e i lacrimogeni, ma con le fanciulle no, non si fa, a loro è tutto consentito. A Milano alcune di loro hanno poi pensato di rovesciare un secchio di vernice rosa sulla statua dedicata a Indro Montanelli. Un oltraggio giustificato dal fatto che in gioventù, in epoca fascista (quella vera), il giornalista avesse impalmato una dodicenne africana, diventando così il simbolo dello stupratore. Che poi, dopo questo orribile errore di gioventù, sia diventato il più grande giornalista, storico e intellettuale d’Europa non conta nulla. Non c’è coscienza, cultura né perdono, fin tanto che l’obiettivo è di sesso maschile.
Quelli descritti sono solo alcuni dei modi con cui il degrado attuale veicolato dal femminismo radicale si sta manifestando. Un degrado che denota un profondo e chiarissimo disagio nelle donne che vi si riconoscono, al netto di quelle che lo cavalcano per puro interesse (e sono pur molte, troppe). Non sembra però che gli intellettuali e i media si rendano conto della gravità di tutto ciò, a parte gente astuta come Selvaggia Lucarelli: di recente ha scritto un pezzo sulla famosa “tempesta emotiva” che sembra preso direttamente da questo blog. A parte queste eccezioni opportunistiche, nessuno fiata, nessuno dissente o obietta. Ci si illude forse che sia una carnevalata innocua, roba per far sfogare qualche ragazzina viziata e qualche rottame degli anni ’70. Dunque le si lascia far danno, sbarrando la strada a qualunque narrazione più veritiera e moderata. Anzi è una corsa di quasi tutti ad allinearsi, per trarre il maggior vantaggio possibile dall’ondata di letame sollevata da questi movimenti.
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Non dare accesso a versioni alternative, lasciar dilagare questo tipo di disagio è irresponsabile da parte di tutti coloro che contribuiscono in qualche misura a plasmare e a impostare le chiavi di lettura dell’opinione pubblica. Lo è in termini morali e di principio, ma anche pratici. Giusto la sera dell’8 marzo, mentre andavo in centro a piedi, avevo davanti una giovane ragazza. Faceva il mio stesso percorso e si sarà voltata ogni tre passi per controllarmi. Sentivo la sua ansia e avevo pena per lei. Ho pensato a quanto terrore questo folle strapotere estremista stia instillando nei cuori delle persone e nei meccanismi più delicati delle relazioni umane. Nel voltarsi di continuo, la giovane ipotizzava a prescindere che avrei potuto aggredirla, escludendo una versione alternativa, quella reale, ossia che se qualcuno si fosse azzardato a molestarla l’avrei massacrato a mani nude. In pizzeria, poi, c’era una coppia vicino al mio tavolo: lei l’ha umiliato per tutta la sera con parole feroci e lui è stato col capo chino senza dire una parola. Fuori, quando sono andato a fumare, un ragazzo ha fatto una battuta (che non ho sentito) alla sua fidanzata, la quale ha reagito con due schiaffi potentissimi. Si sono girati tutti a guardarli: lui, diventato microscopico, ridacchiava imbarazzato, lei torreggiava pettoruta, sorridente e soddisfatta. Tutti i presenti ridacchiavano. Io no.
nella mia città venerdì 8 marzo è passato liscio e l’unico cenno di questa ricorrenza l’ho visto nel livore e nella voglia di
“vendetta” scritta nei tanti meme sparsi su facebook. Tutte donne, ovviamente, che non hanno fatto che parlare di
rispetto per loro, dimenticandosi che nella vita il rispetto deve essere garantito in condizioni di reciprocità.
Alla sera dopo avere lavorato duramente ho incontrato una persona e nel corso di una serata più che ottima
in compagnia di allegria e buone bevande le ho detto “avete finito di scrivere? Dovete dirci qualcos’altro in merito
a questa ricorrenza ? Quante cose ci avete scritto ?”. Ma con serenità perchè il clima era più che cordiale.
La signora, che è matura, non ha saputo cosa rispondere; ha cambiato argomento con un sorriso.
Probabilmente tutti quei meme e quei proclami on line vengono diffusi senza che neppure vi sta la consapevolezza
di cosa realmente stiano veicolando, cioè l’odio di genere, la divisione della società.
mi interessa moltissimo l’ultimo capitoletto di Davide ed è una cosa che sto constatando ormai da tempo.
Rientro da solo e spesso incrocio persone: alcune indifferenti in una grande città, altre visibilmente
spaventate di incrociare un uomo in un corridoio o in un parcheggio pubblico.
Ho adottato una tecnica: quelle donne neppure le guardo.
Spero, in questo modo, di disinnescare il clima securitario di paura, terrore irrazionale, ansia generalizzata
che sono state create da questa paura cieca.
Paura che alla fine è il miglior modo per controllare la libertà delle persone: farle sentire più insicure.
“la tipica pruderie di femministe che davanti alla concreta proposta di un’orgia probabilmente scapperebbero scandalizzate.”
Bingo.
Quando uno capisce questo, ha capito il meccanismo.
voto lega questo giro e se approvano il ddl pillon sull’affido condiviso, la lega avrà il mio voto per sempre
Come me, solo che se passa il DDL Pillon li rivoto altre 2-3 volte, non “per sempre” perché non debbono fermarsi lì, il DDL Pillon è importantissimo ma da solo non basta.
mi ricorda quella che picchiava il fidanzato con il telefono in mano….
E’ successo un fatto ai figli di mio fratello in una scuola comprensiva che in occasione della festa delle donne ha dovuto scrivere un temino di scusa a tutte le donne per il loro essere cattivi e violenti.
E’ stata una sorta di mini gogna pubblica dove tutti i maschietti dalla quarta primaria fino alla terza media hanno dovuto pubblicamente leggere ad alta voce temi di scuse a tutto il genero femminile. Da un lato i maschietti dall’altra donne e bambine come a contrapporre il male (i maschi) e il bene (le donne).
Alla fine della mini gogna madri , figlie e maestre hanno consegnato ad ogni maschietto le scarpette rosse su cui era scritto un nome di una vittima di femminicidio che sarebbe stato oggetto di ricerca & interrogazione il giorno seguente. Per rendere l’idea mio nipote di 9 anni si dovuto documentare su una certa Battistina Russo mentre suo fratello di 12 anni gli è capitato Simona Adela Andro.
Puoi farmi avere del materiale su questa cosa? Foto, documenti della scuola, copia dei temi, il programma… qualunque cosa. Manda a stalkersaraitu@gmail.com
E’ inquietante.
Spunti per il tema. L’omicidio di Battistina Russo non c’entra un tubo con il femminicidio, il movente erano i soldi che la donna non dava al marito, costretto su una sedia a rotelle per un incidente alla gamba, amputata. Simona Adela Andro, romena, è stata uccisa per gelosia dal compagno, connazionale. L’omicidio è stato derubricato come non volontario in quanto la donna soffriva di una patologia (stenosi coronarica) che ne ha causato la morte; l’uomo, ubriaco, l’aveva presa al collo.
https://www.lastampa.it/2017/09/15/cronaca/lettere-dal-carcere-delluomo-che-accoltell-la-moglie-ho-fatto-bene-ad-ammazzarla-j0cHaXie2ssaRcJNbrTpGP/pagina.html
https://www.ilmattino.it/primopiano/cronaca/simona_adela_andro_39_ex_non_voleva_morisse-1136279.html
che te devo di’ non l’ho deciso io la vittima in questione non sapevo nemmeno chi fosse !
Le maestre senza dubbio si saranno sbizzarrite su InQuantoDonna hanno pigliato dei nomi a caso e le hanno abbinate ad ogni scarpetta rossa (una scarpetta simbolo di femminicidio abbinato ad un nome per chiarire).
Oh, mi fai avere materiale? Sta cosa va raccontata.
Lo so, figurati. Il mio è un invito a capire, ciò che chiamano femminicidio spesso non lo è affatto, è solo propaganda. L’unica cosa che possiamo fare adesso è raccontare, a futura memoria. Manda tutto il materiale a Davide.
Hanno definitivamente messo una pietra tombale sopra la loro posizione politica e i partiti loro amici.
Ora so chi (non) votare per il resto della mia vita.
Europee arrivate presto!
C’è il gruppo europeo che comprende Vox, il partito spagnolo tra le altre cose contro le leggi antimaschili in Spagna. E’ di destra, ma vedendo cosa accade da Madrid sino a Stoccolma passando per Roma mi turo il naso.
Dicono che sia di “destra”. Ma secondo me è disinformazione all’italiana. Servirebbe un esperto di politica spagnola non di parte per spiegarcelo.
VOX sta nel Gruppo ECR, quello
dei Conservatori inglesi e del PIS
che sta al governo in Polonia: per
l’Italia c’è solamente la Meloni che
guida Fratelli d’Italia (notare che la
Lega sta con ENF, il gruppo dei Le
Pen, mentre FI sta nel PPE che è il
gruppo che nella Prima Repubblica
si chiamava Democrazia Cristiana)
quindi chiedo agli utenti Marco S_P
e Cyberguy94 di rispondere a questo
mio commento per farmi capire se lo
hanno letto. Occhio che se la Meloni
cade sotto il 4% di sbarramento (vedi
le Europee 2014) per colpa delle liste
minori di destra estrema, allora sarà
di fatto una vittoria per la Boldrini (la
scorsa volta Altra Europa con Tsipras
superò lo sbarramento, la Meloni no).
Marco S_P e Cyberguy94,
il gruppo di VOX è ECR (il
gruppo conservatore) dove
siedono i Conservatori UK,
i polacchi del PIS che sono
a capo di Visegrad, quindi
tra gli altri soci c’è Fratelli
d’Italia di Giorgia Meloni e
se ECR (cioè i Conservatori
UK e i polacchi del PIS. Loro
sono i “capi” di ECR) ha fatto
entrare VOX e Fratelli d’Italia
dentro il gruppo, allora forse
le cose possono cambiare in
Italia (non appena la Meloni
si renderà conto di come in
Spagna VOX ottiene voti a
danno del PP, allora anche
lei capirà come distruggere
FI – socio del PP – una volta
per sempre: il PP a differenza
di FI ha capito che bisogna far
alleanze con VOX, invece FI è
la solita pseudo-femminista DC,
la stessa che ha creato la Legge
sul Divorzio qui in Italia nel 1970)
La cosa che non perdonerò mai alle femministe, e che dovranno prima o poi pagare caro, è aver dato il colpo di grazia a ogni idea di sinistra.
Perché ? Le idee di sinistra , avevano bisogno del colpo di grazia delle femministe , per andare a fondo ? Pensa al discorso degli immigrati , l’ accoglienza ; guarda cosa ha fatto Ousseynou Sy ieri a Milano . .
Spero che il commento
venga pubblicato (sono
in moderazione, ma ho
capito: è l’ora tarda che
ha creato questo piccolo
problema e mi scuso con
il gestore del sito). VOX è
nello stesso gruppo (vedi
su Europe Elects in giro
su Twitter) della Meloni,
cioè ECR (quello di PIS
polacco e Tory inglesi).