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Con i “devoti della Pasqua” il regime scopre le carte

26 Aprile 201927 Aprile 2019
11

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Comments (11)

  1. Persino molti giornalisti anglosassoni sono rimasti indignati dall’espressione “Easter Worshipeers”. Ecco alcuni esempi:
    https://patriotpost.us/opinion/62542-why-hillary-clinton-and-barack-obama-tweeted-about-easter-worshippers
    https://patriotpost.us/opinion/62649-easter-attacks-a-reminder-of-what-really-matters
    https://twitter.com/newtgingrich/status/1120324159110729734

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    29 Aprile 2019 AndrewZZ2 Reply
    • Tutti, guarda caso, di destra.
      Gli stessi che dovrebbero indignarsi quando, ogni domenica, i commentatori Rai parlano di “fedeli in Piazza San Pietro” e non di “cristiani in Piazza San Pietro”.
      Se vai su siti di linguisti (ovvero non di politici), troverai che il problema non esiste.

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      29 Aprile 2019 bob Reply
  2. Sono spesso d’accordo con questo blog, ma stavolta avete toppato. “Adoratori della Pasqua” è una traduzione a livello del traduttore di Google.
    http://blog.terminologiaetc.it/2019/04/23/significato-traduzione-easter-worshippers/

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    28 Aprile 2019 bob Reply
    • Distinzioni pelose e lana caprina. Le vittime erano “cristiane” e quello è lercio politically correct.

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      29 Aprile 2019 Davide Stasi Reply
      • Quindi, di fronte a posizioni di chi STUDIA le lingue (e, probabilmente, ne sa di più di me e di te), tu dici che sono questioni di lana caprina. Interessante.
        Come ho risposto sopra, la domenica indignatevi per i “fedeli”.

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        29 Aprile 2019 bob Reply
        • Un conto è se certe espressioni le usano i pennivendoli, altro conto è se lo fanno dei leader planetari…

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          29 Aprile 2019 Davide Stasi Reply
          • Cerco di capire, sul serio (dal momento che il blog mi piace, veramente).
            I linguisti (una per tutte, Licia Corbolante) sono pennivendoli.
            I leader planetari (Obama e la Clinton, al momento non sono leader di un bel niente) usano terminologie forse un pò “forbite” ma assolutamente corrette (usate, per esempio, anche in altri casi simili).
            Nei luoghi degli attentati erano presenti anche NON cristiani.

            Di cosa diavolo stiamo parlando?

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            29 Aprile 2019 bob Reply
            • I linguisti probabilmente hanno ragione, ma sono scienziati del linguaggio, che è una cosa diversa dall’utilizzo politico dei termini.
              Come ho scritto nell’articolo, sebbene privi di carica, Obama e Clinton sono i leader planetari della “sinistra” qualunque cosa voglia dire. Ne dettano l’agenda. Molti media e politologi di lingua anglofona hanno criticato la loro scelta di “Easter worshipprers” invece di “Christians”. Ogni politico (avveduto) sceglie le parole con cura, non le usa a caso. L’evento va contestualizzato: era di fatto un attentato contro i “cristiani” e come tali andavano definiti. In precedenti tweet riguardo alla strage in Nuova Zelanda gli stessi non hanno usato “Allah worshippers” o altri termini, ma “Islamic”. C’è una chiara scelta di campo nell’utilizzo dei termini. Il politicamente corretto non è (più) solo un modo delicato per trattare situazioni delicate (“diversamente abili” invece di “disabili” o peggio), ma denota oggi una scelta di campo (di civiltà, di ideologia) molto precisa. Esattamente come usare “cisgender” invece di “eterosessuale”. La differenza con i tweet di Trump, citata non a caso, denota ancora di più il valore del messaggio sotteso all’uso di determinati termini.
              Dai in pasto a un linguista il termine “convergenze parallele” e avrà uno shock anafilattico. E’ un analista, fa il suo mestiere. Non può capire le contorsioni della politica e il sottotesto che viene sempre utilizzato. Siamo tutti d’accordo che “Easter worshippers” significa “Cristiani”, se detto da una persona qualunque. Detto da un politico assume un’altro valore, porta con sé altri significati oltre a quello letterale, proprio perché fare politica è anche parlare per sottotesto. Non so se mi sono spiegato. Non dico che i linguisti non abbiano ragione, ma è come cercare di imporre una logica in una loggia massonica o in un manicomio. Non c’entra nulla.

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              29 Aprile 2019 Davide Stasi Reply
              • “Molti media e politologi di lingua anglofona”
                Oh, che curiosa coincidenza, tutti di destra.
                Quelli che sostengono queste posizioni (tipo i vari Salvini, Meloni, Mario Giordano e compagnia cantante) non vanno in chiesa nemmeno se li fucili. Non gliene frega ASSOLUTAMENTE niente dei valori cristiani, della fede e di tutte le cose “cristiane”

                Sono il primo ad essere infastidito dal politicaly correct, ma qui siamo al “molto rumore per nulla”.

                P.S. In quelle chiese non erano presenti solo cristiani, dal momento che in quelle zone le chiese sono “luoghi franchi” anche per altre confessioni religiose.

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                30 Aprile 2019 bob Reply
  3. Spiacente doverti dare una brutta notizia: è già successo, varie volte.
    Fasi di esaurimento del pensiero cinese, arabo, romano, greco.
    Succede quando le civiltà decadono.

    Questo non significa che non si può fare niente, la tecnologia e la velocità di scambio delle informazioni può essere un’arma molto efficiente per controbattere, è un fattore che in passato non c’era, con i vecchi sistemi di comunicazione tanto varrebbe lasciar perdere invece qui si può tentare e qualche possibilità di farcela c’è.
    E pure se va male le comunicazioni moderne possono essere usate per limitare notevolmente i danni.

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    26 Aprile 2019 ericlauder Reply
    • Per spiegare un pochino meglio: in tutti i casi i principi fondanti di ciascuna civiltà si svuotano di significato e nel contempo si estremizzano, diventano una specie di religione sganciata dalla realtà, impermeabile ai fatti.

      Andando avanti dovrebbero iniziare a parlare con frasi fatte, come litanie: considera ad esempio la frase “lo disse Aristotele” che veniva usata per BLOCCARE qualsiasi innovazione sul nascere.
      La natura umana è sempre quella, ma lo scenario tecnologico di oggi è molto diverso, e la comunicazione, lo scambio di opinioni sul tema, con persone di altre culture credo possa aiutare. Ovviamente non arabi (quelli debbono ancora riprendersi dalla loro caduta) né americani (sono in caduta quanto e più di noi, la cosa è particolarmente accentuata in Canada, UK e Svezia) ma, ad esempio, cinesi.
      La gente che ha prodotto e messo in onda questo spot, senza che ci fossero polemico, uno spot che a me non piace ma rappresenta bene la loro completa immunità al fenomeno:
      [youtube=https://www.youtube.com/watch?v=Few8kJ0zfnY&w=640&h=360]

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      26 Aprile 2019 ericlauder Reply

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