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“Gli anni amari”, apologia della destrutturazione

27 Settembre 201810 Marzo 2019
21

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Comments (21)

  1. da quando in qua un gusto sessuale ha apportato un chè di progresso alla cultura della società? Buonarroti avrebbe realizzato i suoi capovalori sia da eterosessuale che da omosessuale. In realtà si cerca di portare avanti una lotta di classe oramai morta da 70 /80 anni! Se in principio furono gli operai, finita la classe operaia, si passa al femminismo, e all’omosessualismo fino alla pedofilia. Si cercano nuove categorizzazioni , sempre più emarginate o bistrattate dalla società, per poter dire :”ecco , noi siamo i paladini e difensori dei poveracci messi ai margini della società”. Si tratta di un surrogato delle lotte di classe che porterà alla ricerca delle peggiori categorie di persone allo scopo di elevare i loro gusti malati a vessilo di un diritto che la società dovrebbe, a dire loro, riconoscere a tollerare. E questo solo per una classe dirigente che cerca di sfuggire alla noia della loro vita priva di stimoli e di sfide e che cerca di affrancarsi nell’illusione di fare il bene dell’umanità foraggiando stupratori di bambini, pervertiti, e chissà forse un giorno diranno che anche l’assassinio sarà un diritto da accettare.

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    28 Settembre 2018 Danilo Reply
  2. Sì ma va pure detto che Ada Byron non sarebbe “esistita” senza Charles Babbage.

    https://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Babbage

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    27 Settembre 2018 Daniele Reply
    • E allora? Che cambia? E’ lei che viene considerata il primo programmatore, non Babbage. E film su di lei o su Mary Somerville (senza la quale Ada Byron non sarebbe esistita) non ce ne sono (a parte uno sconosciuto degli anni ’90).

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      27 Settembre 2018 Emanuela Reply
      • Programmatrice di una macchina ideata da Babbage, mica da lei.

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        28 Settembre 2018 Alessandro Reply
  3. mah! Perplessità. Se posso esprimere un pensiero, non credo si possa prescindere dal fatto che la pedofilia è un crimine contro i bambini, pertanto tutti quelli che la compiono distruggono l’equilibrio di tante vittime.
    Fare l’apologia della pedofilia, come sembra abbia fatto il Mieli, è un atteggiamento che si commenta da sè.
    Se poi si cerca di convincere che mangiare la K sia un gesto rivoluzionario…beh…allora ci sono alcune migliaia di spostati che meritano un film in loro onore, dai sado maso a quelli che si fanno frustare a sangue.
    inutile la arrampicata sugli specchi di coloro che hanno prodotto il film:
    “Il nostro film è un incitamento alla libertà di pensiero e alla dignità della persona non certo al crimine come paventato in malafede da persone che prendono a pretesto la nostra opera per altri interessi”.
    Il reato non è “malafede” ????

    se devo pensare a personaggi anni 70, che hanno dato contributi autorevoli, senza nascondersi, penso a Bowie (dichiaratamente bisessuale) e Andy Warhol, loro sì, veri artisti capaci di colpire l’immaginazione e di andare
    oltre le appartenenze individuali.
    Francamente non vedo il contributo artistico di questo Mieli e i 150.000 euro li avrei riservati a tante famiglie
    in difficoltà.

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    27 Settembre 2018 giannetto Reply
  4. Non concordo molto nei toni con Emanuela, né mi risulta che MiIk o Wilde andassero a minorenni (che poi ai loro tempi si diventava maggiorenni a 21 anni. Allora anche Charles Trenet è un pedofilo, visto che ebbe una relazione con due ragazzi tedeschi di 19 anni in un epoca in cui a quell’età si era minorenni). Certo, la disparità di età può non piacere anche se un lui ha più di quarant’anni e l’altro ha almeno metà della sua età (a me ad esempio non piace), ma fare discorsi così rischia di portare acqua al mulino di chi ci contesta.
    Mi urta invece che la cupola facente capo alla lobby Lgtb (con cui spesso il “gay della strada” ha poco a che fare e che magari, questo sì, si beve le stronzate dettate dall’intellighenzia Lgbt perché non ha info alternative a cui attingere) voglia celebrare un pedofilo manifesto, che ha ammesso le sue turpe attenzioni nei confronti dei bambini.
    In quanto ahimè vittima a suo tempo di queste attenzioni, non ho mai sopportato la santificazione fatta ad un essere così ributtante (tra un po’ sdoganeranno anche la coprofagia).

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    27 Settembre 2018 Bastiano Reply
    • http://www.politicsforum.org/forum/viewtopic.php?t=137713

      http://www.citypages.com/news/harvey-milk-and-the-boy-from-minnesota-6542014

      https://www.thenewamerican.com/usnews/item/23755-navy-ship-to-be-named-after-pederastic-rapist-harvey-milk

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      27 Settembre 2018 Emanuela Reply
      • Letto, molte cose non le sapevo.

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        27 Settembre 2018 Bastiano Reply
    • Comunque la pedofilia è l’attrazione verso i BAMBINI, ossia persone in età pre-puberale. Questa è la sua definizione e la sua soglia, non quando ti fanno votare o guidare l’auto

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      28 Settembre 2018 Alessandro Reply
      • Mai sentito parlare di età del consenso? E’ quella cosa che si vuole abbassare o eliminare per legalizzare appunto la pedofilia.

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        28 Settembre 2018 Emanuela Reply
  5. Gli omosessuali (italiani e stranieri) non prenderanno mai le distante da niente, primo perché a quasi tutti hanno fatto il lavaggio del cervello e poi perché se anche ci provassero verrebbero subito messi a tacere e trattati come paria. Inoltre mi piacerebbe sapere quali sono questi portabandiera coerenti, postivi e costruttivi. Harvey Milk? Pedofilo pure lui. O. Wilde? Pure a lui piacevano i ragazzini. Kinsey? Non ne parliamo. Se si va a studiare la storia dell’attivismo lgbt si scopre che quello che hanno ottenuto lo hanno ottenuto con la violenza, l’inganno e l’appoggio finanziario di supposti “filantropi”. La storia dell’attivismo lgbt è uguale a quella del femminismo (a cui è spesso intrecciato).

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    27 Settembre 2018 Emanuela Reply
    • Beh dai, ci sono fior di artisti omosessuali che si sono vissuti la cosa nella propria intimità, anzi traendo da essa immensa ispirazione. Il primo che mi viene in mente è Ciaikovskij…

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      27 Settembre 2018 Davide Stasi Reply
      • Ma appunto, questi non erano “attivisti”. Non erano “portabandiera” nel senso che lottavano per i “diritti”. Erano persone normali che vivevano la loro vita e che probabilmente non avrebbero mai usato per se stessi l’etichetta di “omosessuale”. Infatti il film non lo stanno facendo su Ciaikovskij, perché non è strumentalizzabile. La stessa cosa accade per il femminismo. Perché è stato fatto un film su Ipazia e non su Ada Byron, il primo programmatore di computer della storia?

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        27 Settembre 2018 Emanuela Reply
        • Qui mi trovo d’accordo con Emanuela. È vero, il computer l’ha inventato Babbage (hardware), ma la prima a creare l’antenato del software è stata miss Byron.
          Basta con questo gioco a chi ce l’ha più lungo, degrada il blog.

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          27 Settembre 2018 Bastiano Reply
          • Io veramente non stavo facendo un discorso a chi ce l’ha più lungo. Volevo solo dire sulla Byron non sono stati fatti film perché la sua storia, a differenza di quella di Ipazia, non è strumentalizzabile dagli attivisti (le femministe, gli anticlericali, ecc), esattamente come il Ciaikovskij citato da Davide o altri omosessuali (o altre donne importanti) che però sono stati “portabandiera” solo della loro arte e non della loro sessualità, per cui le loro storie non interessano.

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            27 Settembre 2018 Emanuela Reply
            • Concordo in pieno con quanto affermato da Emanuela, l’ideologia omosessuale non può dare alcun apporto positivo alla società, solo destrutturare, anche perché è ubiquitaria: sta con la “rivoluzione”, con le femministe ma pretende anche di impancarsi, ascoltata con riverenza, in questioni di padri separati. Ad oggi nessuno sa rispondere come possa l’ideologia LGBT promuovere la famiglia, risolvere la questione dei padri separati e dei rapporti uomo donna, per di più mantenendo la logica alleanza col femminismo e con gli ideali detrutturanti del ’68.
              E chi mette in dubbio la pretesa necessità del “contributo” di questa ideologia rischia la marginalizzazione.
              Ciò di cui la gran parte degli attivisti maschili non si rende conto, è che l’ingerenza, massicia e organizzata, di tale ideologia con l’attivismo maschile è dovuta al fatto che quest’ultimo, consapevolmente o no, promuove valori sociali e familiari che ne sono l’antitesi! Ragion per cui fare concessioni a questa ideologia in spazi maschili non può che impedire il ristabilimento della dignità maschile, sociale e giuridica, di sani valori di coppia e familiari.
              I presunti diritti LGBT sono usati contro la maggioranza, come solventi sociali: una comunità può assorbire senza danno le stravaganze di qualche artista, ma se queste ultime diventano principio fondante e fenomeno di massa, la società implode.

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              27 Settembre 2018 Forum Coscienza Maschile Reply
              • Invece credo che il poblema della questione maschile sia rappresentato proprio dai reazionari di destra dio/patria/famiglia come voi. Purtroppo l’emancipazione maschile (e la liberazione dal ruolo di risorsa sacrificabile) è schiacciata fra l’incudine femminista e il martello del conservatorismo.

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                28 Settembre 2018 Alessandro Reply
                • Per cominciare non sono di destra, non mi interesso di ideologie gender incluso. Una delle principali caratteristiche maschili è la difesa del territorio e dei propri familiari. Non a caso questo valore è oggi combattuto da ideologie sedicenti dell’apertura. Un organismo è aperto all’ambiente esterno ma deve anche proteggersi, altrimenti non sopravvive. Per una società è la stessa cosa: non a caso gli italiani non fanno più figli, non solo per lo spauracchio del divorzio.
                  Al lettore pensante (cui mi rivolgo) non sfuggirà che oggi l’uomo è molto più sacrificabile dei tempi di “Dio patria famiglia”, ma per ragioni oscene e futili: dal “tenore di vita” dell’ex che sfascia la famiglia (in nome di un “nuovo amore”) e gli porta via i figli, a stili di vita innaturali e autodistruttivi assurti a modello dal sistema anche perché provocano denatalità.
                  E’ ora che l’intera società, uomini per primi, ritorni al reale e alla natura, senza farsi intimorire dal noto giochino femminista delle false accuse di essere di “reazionari” (tipico anche delle disastrose ideologie del Novecento). Il vero progresso c’è quando l’umanità sa rendersi conto di aver imboccato uan strada senza uscita e sa prenderne una migliore.

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                  30 Settembre 2018 Forum Coscienza Maschile Reply
                  • a mio modo di vedere, l’assoluto crollo dei valori che determina lo sfaldamento della famiglia tradizionale e la minore natalità è un problema che riguarda tutti: la destra, il centro e la sinistra. Qualsiasi moderato o progressista anche se ciascuno imputa alla opposta fazione la responsabilità .
                    L’ideale progressista ha sempre visto nelle formazioni sociali, non ultima la famiglia, la crescita della società e di questo vi è chiara traccia nella Costituzione che infatti è di stampo cattolico e socialista, essendo un risultato di quelle forze politiche; la destra sociale storicamente difende la famiglia, la filiazione legittima, i buoni valori che l’hanno sempre contraddistinta. Idem le idee liberali che comunque hanno favorito la legge sul divorzio nel 1970.
                    Tra queste due o tre ideologie non vi è assolutamente alcuna differenza: l”individualismo, il materialismo, la corsa sfrenata all’esibizionismo e al narcisismo con forme patologiche, sono abusi ed eccessi non tollerati da nessuna ideologia. Il femminismo è un rampantismo antimaschile che dovrebbe unire, anzichè dividere, in quanto mira allo scontro sociale ed al regresso dello società , portando ad una logica di divisione, di tutti contro tutti che entro breve termine darà molti frutti avvelenati.
                    Che la si veda da destra, che la si veda da sinistra, siamo tutti sfruttati e oppressi da un sistema basato sul consumo, sulla creazione di falsi miti muscolari, sul totale sfaldamento di quello che una volta era “il valore aggiunto” della femminilità: anzi il femminismo è la morte stessa della autentica esaltazione delle caratteristiche femminili.
                    Se ci fate caso, le ultrafemministe sono in aperto contrasto con l’ambiente LGBT, sopratutto con transessuali e bisessuali, per motivi puramente ideologici e, si può dire, di lana caprina.

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                    1 Ottobre 2018 giannetto Reply
                  • quindi nin esistono uomini sposati che hanno un “nuovo amore”?

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                    3 Ottobre 2018 Ned Reply
            • Scusa, mi riferivo a un altro commento relativo al tuo ma postato sopra.

              Caricamento...
              27 Settembre 2018 Bastiano Reply

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