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Guerra di genere, tra spie e infiltrazioni

12 Ottobre 201810 Marzo 2019
15

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Comments (15)

  1. Non volevo entrare nel dibattito politico, ma ieri ho sentito per caso l’ultima parte del discorso di zingaretti: VOMITEVOLE! Non ho mai votato PD, nemmeno ai tempi del boyscout … ma dopo aver sentito zingaretti, piuttosto che votare per il suo,partito mi faccio amputare tutte e due le mani!

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    15 Ottobre 2018 Anonimo Reply
  2. logicamente i cinquestelle (che ovviamente io non voterò mai) essendo un “non partito” frutto di assemblaggio di varie tendenze politiche, è quello che soffre di più . Ricorderete forse un mio link relativo ad una aggressione verbale nei confronti di una deputata (o forse un senatore) eletto nella lega quota psd’az che era stato insolentita da una pasdaran della rivoluzione femminista, donna con la Colt che abita in quel di Oristano (anch’essa dei 5stelle). Bacchettata a dovere, insolentita via social, una delle proponenti dello stesso DDL Pillon è stata zittita, fino a scrivere un laconico post pressapoco del seguente tenore “scusate ma ho capito che per fare una legge occorre stabilità psichica e sopratutto occorre astrarsi dai problemi strettamente personali” (palese riferimento ai guai privati della pasdaran in rosa).
    di fronte a questa instabilità del movimento in sé, e premesso che svariate femministe hanno fatto persuasione morale nei confronti di altre donne al loro interno, la mia idea è che si sia ceduto sopratutto su questo fronte, dato che la lega, al contrario, ha dimostrato di fare la politica che si era riproposta (non mi pare che Salvini si sia fermato neppure di
    fronte ad una specifica azione giudiziaria). La divisione e l’eterogeneità insita nel movimento di grillo (ci sono parlamentari eletti lì dentro che erano nei comunisti italiani …e in alleanza nazionale), lo stile macedonia che li caratterizza, rendono intrinsecamente debole ogni discorso su argomenti delicatissimi come la necessaria riforma di separazioni e divorzi.
    si è tuonato tanto contro la mediazione famigliare, ebbene, non più tardi del 6 ottobre è stato organizzato a Roma un convegno dedicato all’argomento tra tutti gli operatori del diritto: c’erano, guarda un po’, pure quelli che si erano stracciati le vesti di fronte alla mediazione come condizione di procedibilità nella separazione.
    per quanto riguarda infine le associazioni dei padri separati, e la loro ontologica contrapposizione con la lotta delle separate (dato che ciascuno vede le cose dal suo punto di vista), forse una maggiore compattezza avrebbe dato un significativo contributo al dibattito, anche se ho apprezzato serenità e rispetto delle regole a fronte di smodati, isterici e calunniatori attacchi sferrati dalle “Banda delle Solite Note”.
    Infine mi associo al contributo di Maxime: a fronte di un mov cinquestelle che inizia a perdere colpi, data la ridicola politica del loro venditore di birrette e la comica inesperienza dei Toninelli vari, scavatori di tunnel inesistenti e stampatori di banconote da 780,00 euro 🙂 credo che la lega vedrà crescere il suo consenso; il nord è -di fatto- nelle
    mani della lega, che procede nella sua coerenza politica (secondo me, errando) e che un giorno molto probabilmente
    riproporrà una riforma delle separazioni che metta un argine rispetto al disastro del processo matrimoniale italiano,
    il più lungo, costoso, conflittuale e inutile d’Europa. Una autentico calvario giuridico che oramai spaventa (intimamente, non ve lo diranno mai) gli stessi magistrati civilisti.

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    12 Ottobre 2018 giannetto Reply
  3. “Ma attente voi che spianate le armi contro chi si ribella alla macchina della vaporizzazione e del suicidio assistito del padre, la ribellione della specie si organizza, e le cabine elettorali sono ancora calde ed accoglienti” . Davide il punto sta qui . Queste sono incoscienti di quello a cui andranno incontro al cestinamento del ddl . Rischierebbero che l’elettorato medio faccia vincere da sola la lega . E se vince da sola la lega verrà di nuovo proposto un ddl come quello di pillon, questa volta senza che nessuno possa metterci becco . Il risvolto positivo della medaglia. L’altro sarà che il genere maschile cesserà la fiducia verso quello femminile – anche se questo sta già succedendo –

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    12 Ottobre 2018 Maxime Reply
    • Mi spiace signora, ma lei si fiderebbe di chi vuole a tutti i costi avere la seguente situazione (e cambia varie versioni, anche contrastanti tra loro, pur di mantenerla):
      Lei ha un carro armato, un fucile d’assalto, un bazooka, una spada, un pugnale – è autorizzata ad usarli senza dover dare spiegazioni né pagare le conseguenze di eventuali errori.
      Lui deve rigorosamente essere disarmato, altrimenti è “misogino”.
      E nel caso lei faccia danni a terzi utilizzando le armi di cui sopra, lui è chiamato a risponderne.
      E’ un’iperbole, ma rende l’idea.

      Su quale base dovremmo avere fiducia visto che chiaramente non si vuole alcun tipo di parità?
      Quali mirabolanti cose si offrono in cambio di tale disparità? La beatitudine?
      Io non sono un santo: cerco di essere un buon padre, lavoro, pago le bollette e pago le tasse. E’ abbastanza e forse è anche troppo, non voglio altre responsabilità né intendo rischiare. Se proprio dovessi rischiare piuttosto torno a fare le gare con l’auto come facevo quando avevo 20 anni: la botta di adrenalina è molto più forte, se vinci ti pagano (poco), se perdi perdi poco e ti sei divertito, le conseguenze se qualcosa va storto sono inferiori. Oppure, anche se non sono il tipo che gioca, mi do’ alla roulette: c’è il 49% di probabilità di vincita e sai esattamente quanto stai puntando e pertanto cosa stai per perdere (solo nel 51% dei casi si perde).

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      12 Ottobre 2018 ericlauder Reply
      • Sono un uomo comunque. Ho specificato infatti che fiducia nel genere femminile sta già scendendo di parecchio, insomma si devono tutti svegliare , ma contemporaneamente una riforma al sistema inevitabilmente ci sarà , con qualunque mezzo .

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        12 Ottobre 2018 Maxime Reply
        • Non credo proprio, il sistema “va bene cosi’ com’è” in un certo senso, la Lega è al 30% e non credo salirà piu’ di tanto: 33%, 35%, forse anche 37%, e poi? Non oltre questo.
          Se qualcuno pensa di sconfiggere il ginocentrismo tramite il successo di un solo partito, e in breve tempo, beh: si sbaglia. Di brutto.

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          13 Ottobre 2018 ericlauder Reply
          • Purtroppo devo concordare. Oltretutto non c’è nessun partito che davvero voglia combattere il ginocentrismo, al massimo cavalcarne la contestazione. E la Lega, al di là di apprezzabili casi personali, non fa certo eccezione: l’obiettivo di Salvini è acquisire consenso con l’opposizione di pancia all’immigrazione, favorito dallo stupido razzismo al contrario della Sinistra, è in questo senso che avversa il ginocentrismo, che è “cosa di sinistra” e dunque gli dà contro per questo, ma non c’è nessun ragionamento politico-sociale dietro. Sui 5 stelle, poi, caliamo un velo pietoso.

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            13 Ottobre 2018 DanieleV Reply
            • Il ginocentrismo non è cosa di sinistra, esiste in tutto lo spettro politico ed è in parte biologico e perciò parzialmente ineliminabile. La società tradizionale semplicemente attribuiva all’uomo delle ricompense per la protezione di donne e bambini, oggi il sistema è misto e quindi un po’ confuso: in parte la protezione è stata assunta dallo stato, in parte si fa pressione sugli uomini per fornire tale protezione senza ricompensa alcuna e sulla base di una sorta di idea di “peccato originale” maschile ovverosia gli uomini di oggi dovrebbero essere cavalieri senza avere alcun ritorno in cambio per compensare l’eccesso di gratitudine e ricompense che gli uomini del passato ottenevano per la loro cavalleria: la cavalleria insomma resta, si tolgono le ricompense sostituite in parte da desiderio di espiazione e in parte dall’intervento dello stato. Più gli uomini se ne fregano del “peccato originale”, più lo stato interviene per sostituirli oppure forzarli ad adempiere tramite leggi: ad esempio il DDL Cirinnà parte 2, alimenti per le ex conviventi, oppure la galera per chi non paga gli alimenti introdotta come uno degli ultimi provvedimenti del governo Gentiloni (mi pare addirittura il 1 marzo 2018, tre giorni prima delle elezioni).

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              13 Ottobre 2018 ericlauder Reply
            • Aggiunta:
              Il ginocentrismo si può ridurre, anche moltissimo, sia “da sinistra” che “da destra” ovverosia con approccio culturale o libertario.
              Il primo è bellissimo, suona bene, è tanto giusto, ma è di fatto quasi impensabile, il secondo è brutto, sporco e cattivo ma si può implementare abbastanza facilmente.
              Nel primo caso: si agisce nelle scuole e soprattutto a livello di revisionismo storico, per creare una narrativa alternativa a quella femminista del patriarcato, e diffonderla nelle scuole, principalmente nelle ore di Storia. Soluzione bella, elegante, definitiva: elimina l’idea che l’uomo abbia un “peccato originale”. Richiede minimo due generazioni e uno sforzo immane, necessita molto probabilmente di quote azzurre nelle scuole e sicuramente di uno sforzo per detossificare dal femminismo le facoltà di Storia. Auguri.
              Nel secondo caso: più libertà individuale, il “peccato originale” resta ma sempre più uomini se ne fregano e soprattutto lo stato fa sempre meno per forzarli. Soluzione egoistica, brutta, sporca e cattiva. Il terreno è già bello e pronto, è facile da implementare, ma lo si deve volere e bisogna essere pronti mentalmente.

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              13 Ottobre 2018 ericlauder Reply
              • Concordo su tutto. Sul ginocentrismo di sinistra, avevo usato le virgolette proprio perché oggi dire che le donne soni brave buone e belle e hanno sempre ragione (e gli uomini sono brutti sporchi e cattivi e hanno sempre torto) è sentito di sinistra, o meglio chi è di sinistra ne ha fatto una pietra angolare della propria identità politica e culturale (e ormai anche personale). È vero come dici tu che invece è una caratteristica biologica di Homo sapiens, ed è per questo che, in fin dei conti, sperare che possa essere la destra a combatterlo sul piano politico è un’illusione.

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                13 Ottobre 2018 DanieleV Reply
                • bene, bene . Ottima discussione. La realtà storica ci dice che il femminismo è sempre stato legato a filo doppio con la sinistra, estrema o riformista. La nascita del femminismo in Italia è praticamente coeva al ’68. Nel corso degli anni i partiti di sinistra (quando ancora esistevano e Martina non era ancora nato ahhahaha) hanno vissuto di questa “dote” proveniente dalle lotte storiche, fino a quando non hanno iniziato ad affermarsi figure femminili di centro destra. Il primo ad avere lanciato donne di destra in politica è stato Berlusconi nell’anno 1992 con la Titti Parenti alias titti la rossa (personaggio che avrebbe meritato di più di quel poco che ha avuto).
                  Scusate se parlo di singoli personaggi, ma la “personalizzazione della politica” è un dato di fatto conclamato.
                  Passano gli anni e arriviamo al totale sdoganamento del femminile politico da parte della destra che arriva a fondare
                  un partito fondato su Giorgia Meloni. Un po’ sull’esempio di Marine Le Pen (molto più brava della precedente). La storia continua ed arriviamo alla bomba del sindaco di Cascina, donna eletta dalla lega in una roccaforte comunista dal 1947 ad oggi. L’indubbia bravura di questa donna e di altre induce il pubblico ad accettare come fatto conclamato le donne di destra, che non si definiscono “femministe”, anzi le aborrono. E per fortuna, dico io. Nel frattempo la sinistra si fa soggiogare da personaggi narcisisti come la Boldrini o da incapaci come la Fedeli; il tentativo di una sinistra-gnocca-tacco12 scade con la Maria Etruria Boschi, palesemente cooptata da un maschio (Renzi) e coinvolta nel suo stesso disastro politico successivo al referendum 2006 (dal 40% europeo al 17% dei voti, peggio della crisi del ’48).
                  Di certo, la lega che continua il suo effetto trascinamento dovuto alle elezioni, a tutto svantaggio dei 5stelle (mi taccio sulla P. Taverna, per pietà) deve comunque perpetuare una politica di destra sociale, quantomeno a livello di sicurezza,
                  servizi pubblici essenziali, in modo tale da non mettersi contro le masse femminili sempre più indignate e in aperta lotta contro il genere maschile (in casa, nelle famiglie, a scuola, sui posti di lavoro e anche negli apericena).
                  Salvini, che è tutt’altro che fesso, sul bombardamento contro il DDL Pillon tace opportunamente: la moglie intelligente che ha in casa gli ha consigliato il silenzio sulla vicenda (oltretutto la Isoardi è una giornalista); il bombardamento ad alzo zero contro la giusta legge sulle separazioni effettuato dal femminismo/donnismo ginocentrico dimostra che
                  da ora in avanti occorrerà maggiore scaltrezza e magari evitare di presentare una legge importantissima sotto ferragosto.
                  buona domenica 🙂

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                  13 Ottobre 2018 giannetto Reply
                • La sinistra ha bisogno di qualcosa che abbia un gusto tradizionale per equilibrare un po’ il pacchetto che offre, ci hanno messo la cavalleria. Tanto che quasi sempre riesci a indovinare l’area politica di un uomo semplicemente parlando di relazioni sessuali etero, praticamente riesci a sapere cosa vota semplicemente parlando di genitali. Ad esempio un uomo che parla di sesso descrivendo la vagina come un delicatissimo e preziosissimo fiore che si danneggia se lo cogli in maniera non perfettamente corretta, pure quella della tardona ex-attrice porno, vota PD, LeU o Potere Al Popolo. Potresti prendere dei testi sull’argomento di epoca vittoriana, cambiare un po’ di parole sostituendole con parole alla moda, ed ecco che ti viene fuori un testo sulle relazioni sessuali che puoi leggere a un convegno di uno dei suddetti partiti.
                  La sessualità femminista odierna, e quindi la visione della sessualità della sinistra odierna, è vittoriana.
                  Sta’ a vedere: Ruth Smythers, da un manuale vittoriano sulla sessualità “la donna deve concedersi poco, raramente e soprattutto, di malavoglia…il matrimonio, altrimenti, diventa “un’orgia””.
                  Michael Kimmel, pezzo grosso del femminismo, critica la pornografia dicendo che educa a cose irreali in quanto: “Nel paradiso erotico della pornografia, sia le donne sia gli uomini agiscono, dal punto di vista sessuale, come uomini: sempre pronte a fare sesso, sempre vogliose”
                  Cioè dice che la pornografia è falsa perché le donne NON sono pronte a fare sesso e NON sono vogliose…ricorda qualcosa?

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                  13 Ottobre 2018 ericlauder Reply
                  • guarda che nessuno ha sempre voglia di fare sesso con chiunque si proponga, neanche gli uomini. Uomini e donne hanno voglia di fare sesso chi più chi meno in certi momenti e con certe persone

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                    13 Ottobre 2018 Ned Reply
                    • Io si, il solo fatto che una persona si proponga mi fa venire voglia. Infatti quasi tutte le volte che sono andato con donne brutte fu per premiarle di aver fatto loro il primo passo.
                      Comunque sia lamentarsi che nella pornografia la gente è sempre vogliosa e pronta al sesso è come lamentarsi che in Man v. Food la gente è sempre affamata e pronta a mangiare qualsiasi cosa.

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                      13 Ottobre 2018 ericlauder
                  • @Eric eh si, sono dei moralisti. Giustamente hai richiamato l’epoca della regina Vittoria. Tra un pochino per parlare di scopate dovremo chiedere il permesso alle D.I.RE., all’UDI, e alle capataz dei media femministi ????
                    comunque…speriamo in meglio per il futuro, che si preannuncia peggiore del passato.
                    Martina continua il suo show afono, da vero curatore fallimentare; intanto Zingarelli (un’altro maschio !! Sarà stato autorizzato dalle compagne ?) costruisce “piazza grande”, forse pensando a Lucio Dalla, cioè una sinistra di quaranta anni fa se tutto va bene. I suoi idoli?
                    Nell’ordine, Paolo VI (!), Pier Paolo Pasolini, Margherita Hack, Liliana Segre. L’irlandese John Donne.
                    Tirate a indovinare chi e’/era realmente di sinistra di tutti questi nominativi anche perchè Pasolini era sempre in
                    aperta polemica col PCI.
                    si aspetta la dura presa di posizione delle donne pd zumbawe’, o come si chiamano loro. ????

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                    13 Ottobre 2018 giannetto Reply

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