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Il Censis contribuisce alla grande bugia. Mandante: Vincenzo Spadafora.

4 Maggio 20194 Maggio 2019
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Comments (7)

  1. Vedo riferimenti alla castrazione chimica, sia nella stampa mainstream sia nei siti maschili, e quello che mi stupisce è quanta poca chiarezza vi sia a proposito.

    La castrazione chimica non verrà mai applicata perché è TROPPO PRO-UOMINI – non è pro-uomini ma la è rispetto al sistema attuale.
    La prima lamentela di chi si oppone “da sinistra” infatti è che NON E’ OBBLIGATORIA ma ci vuole il consenso dell’interessato.
    La seconda è che chi si fa castrare chimicamente non resta in prigione.
    La terza è che non è chirurgica.

    La castrazione chimica infatti, in quasi tutti i paesi dove è applicata, funziona così:
    E’ una misura alternativa e volontaria – in pratica uno esce di prigione molto prima e prende delle pastiglie, prendendo queste pastiglie non gli tira più. Se smette di prendere le pastiglie nel giro di un paio di mesi torna normale (però lo rimettono in galera).

    Senza contare che introducendo una simile misura si ammetterebbe in pratica che la motivazione principale dello stupro è sessuale, demolendo uno dei capisaldi dell’ideologia femminista.

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    5 Maggio 2019 ericlauder Reply
  2. tante parole in tutti questi giorni,ma ti sei dimenticato di parlare di CASTRAZIONE CHIMICA nel programma del capo della lega e vicepremier.
    robetta da nulla

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    5 Maggio 2019 anonimo Reply
    • In realtà ne ho già parlato…

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      5 Maggio 2019 Davide Stasi Reply
  3. Ciò che si vuole raggiungere è l’edificazione della società femminista perfetta, ossia quella dove gli uomini staranno zitti e ubbidienti e faranno divertire le donne o meglio le femministe, occupandosi anche dei lavori più fetenti, quelli per i quali le quote rosa non vengono richieste, o al massimo qualche incarico di potere se faranno i bravi.
    Spadafora è un povero ingenuo, che crede ancora alle favole. A sua parziale giustificazione va scritto che si ritrova nel ministero più femminista che ci sia, quindi me lo mettono bene in riga. Ci vorrebbe consapevolezza e attributi, che chiaramente gli mancano.
    Quello che si vuole edificare è perfino peggio di quanto ventilato nell’articolo, non è solo una questione di quattrini, ma è la creazione di una società su misura femminista, ossia prima di tutto anti maschile.
    P.s.: ovviamente per gli addormentati nel bosco le mie sono solo farneticazioni. Si sono ormai talmente bevuti il cervello che chiamano la loro subordinazione progresso. ci sarebbe da ridere se la situazione non fosse grave.

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    4 Maggio 2019 Sasha Reply
  4. Ringrazio Davide per la sua puntualità e la sua oculatezza nel centrare questa delicata faccenda che riguarda tutti noi.
    In sostanza, anche se non ci dice nulla di particolarmente nuovo, tranne che i dati del Censis sono condivisi dall’ISTAT per questione di comodo, comunque in modo giusto e doveroso rimarca e ricorda continuamente lo scandalo che c’è in atto in questo paese intriso da troppe anime ipocrite.
    Certamente, oltre agli ipocriti ci sono anche dei veri e propri delinquenti che abusano sistematicamente dell’amministrazione che è oramai giunta a livelli di connivenze e corruzione inaccettabili e fuori controllo.
    Se dipendesse da me avrei già chiuso tutti centri antiviolenza, avrei già resa operativa una legge sul diritto di famiglia ben fatta, — sulla scia di quella dell’onorevole Pillon, — avrei offerto al cittadino la possibilità di costituirsi, sia in sede civile che penale, in forma autonoma, senza l’obbligo di avvalersi di un legale.
    Avrei espressamente obbligato le presunte vittime di violenza di recarsi direttamente in tribunale per denunciare e chiedere l’adeguata assistenza.
    Per le violenze in ambito familiare la denuncia dovrebbe essere immediatamente elaborata e gestita da un mediatore familiare che dovrebbe intraprende le dovute verifiche, soprattutto convocando il presunto aggressore al più presto ponendolo/a a confronto.
    Per quanto mi riguarda ogni singola denuncia non dovrebbe più essere archiviata, anche se ritenuta infondata e scarsa di contenuti, ma andrebbe discussa e verificata comunque anche in modalità sbrigativa per verificarne l’effettiva inconsistenza. Quindi, una volta deciso che è da archiviare perché risultata infondata e addirittura falsa, il procedimento non può concludersi con un semplice “ il fatto non sussiste …… “ bensì, automaticamente si apre un procedimento per calunnia e falso.
    Le parti si invertono e l’eventuale condanna che ne seguirà dovrà avere carattere esemplare con pene uguali o superiori a quelle previste per l’accusa iniziale.
    Oggi purtroppo, chi si permette di denunciare fatti gravi mediante menzogna, di fatto non rischia nulla, né penalmente e neppure economicamente !!
    Pertanto, la persona offesa da calunnia diffamante, a seguito di una falsa denuncia, se desidera che venga fatta giustizia con una minima condanna del falso accusatore, è costretta a ricorrere nuovamente presso le sedi giudiziarie e intraprendere un nuovo iter giudiziario per denunciare la calunnia e la diffamazione che è già stata pronunciata e conclamata implicitamente.
    È assurdo !!
    Ritengo necessario instaurare delle commissioni giudicanti specializzare e dedicare esclusivamente al tema del diritto di famiglia, ivi incluse le violenze ad esso correlate.
    Insomma, qui c’è da reimpostare tutte le procedure seguite dai magistrati in ogni ambito e in ogni codice, con particolare riferimento al diritto di famiglia perché allo stato dei fatti è completamente disatteso ed è motivo di continue azioni disperate che si potrebbero facilmente evitare.
    Queste pazze, cosiddette “gonnelle rosa” militanti pure nei clubs dei nazi-femminismo, in realtà sono riuscire ad instaurare un clima di tensione e rabbia diffusa che certamente innesca violenza. Il loro continuo vittimismo, sostenuto e propagandato dai media di ogni categoria, ha di fatto generato una crescente generazione di donne assolutamente malvage e spregiudicate che stanno ottenendo privilegi e soldi a pioggia con metodo mafioso. Discriminare e colpevolizzare a prescindere tutto il genere maschile, è un reato grave e assurdo che sconvolge gli equilibri di una società civile e genera ripercussioni che ben possiamo immaginare.
    Per essere al pari di questa setta di fanatiche disoneste, bisognerebbe che il genere maschile ottenesse una legge, chiamiamola codice azzurro, con il quale il maschio ha il diritto e dovere di denunciare tutte quelle donne che si atteggiano e provocano con delle avancés che hanno come unico scopo quello di illudere e generare sofferenza all’uomo preso di mira.
    Normalmente si chiama corteggiamento, ma visto il clima assurdo che è stato certificato, si potrebbe anche ipotizzare che il corteggiamento oggi diventa reato per la donna che lo esercita perché scatena nell’uomo una tempesta ormonale che induce dolore sofferenza.
    Così anche il genere maschile avrà dato il suo contributo alla follia in essere.

    Mi auguro vivamente che, superate le elezioni europee, i “giallo-verdi” si possano sedere ad un tavolo “tranquillo” ed elaborare la giusta legge sul diritto di famiglia, sull’affido condiviso reale, sulle presunte violenze domestiche, rivedere l’assurdo codice rosso, ed altro, così come da me sopra descritto.
    Sarà anche opportuno, una volta creata una legge ben fatta, reinserire nelle scuole superiori alcune ore di educazione civica con le quali redarguire i giovani sui diritti e doveri che disciplinano il diritto di famiglia ed altro.

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    4 Maggio 2019 Anonimo Reply
  5. Sempre peggio.
    Ma sono convinto che alla lunga Spadafora ci rimetterà.

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    4 Maggio 2019 ericlauder Reply
    • Ci rimetteranno tutti, questione di tempo

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      4 Maggio 2019 Seby Russo Reply

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