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Il padre, questo nuovo sconosciuto

13 Dicembre 201810 Marzo 2019
47

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Comments (47)

  1. Ma io cosa devo fare, come mi devo comportare, ho finito i soldi, non ho condanne ma non posso vedere i miei figli perchè mia moglie si nasconde, mi ha denunciato dopo che è scappata coi bambini dalla sera alla mattina e dopo che io avevo denunciato la scomparsa temendo chissà che cosa fosse successo, non posso più pagare l’avvocato, non posso stare in Sardegna perchè lavoro e vivo in Francia da quasi quindici anni e non posso perdere il lavoro, guadagno 1400 euro al mese, il suo avvocato mi ha proposto di pagare 500 per non fare la separazione davanti al giudice, ma che cosa sta succedendo in Sardegna si può sapere, tutti impazziti sono ? lei mi ha denunciato alla Gendarmerìe e subito é scappata coi bambini, la Gendarmerìe l’aveva bloccata e segnalata alla Prefettura ma lei è riuscita a andarsene. Mi ha denunciato perchè non mi occupavo dei bambini, lavoro 12 ore al giorno, lei lavorava solo 4 ore, non voleva più stare in Francia e se n’è andata coi bambini. Il giudice italiano le ha dato l’affidamento esclusivo, ma quello francese la sta ricercando. Voglio vedere miei figli, solo vedere i miei figli e stare con loro, il giudice francese mi ha detto che siccome sono nati in Francia sono francesi e lei li ha portati via illegalmente ma l’Italia non accetta perchè lei mi ha fatto una denuncia anche in Sardegna dai carabinieri appena arrivata e devo aspettare ma quanto tempo ?

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    15 Dicembre 2018 Baingiu Reply
    • salve Baingiu, se non erro la sua vicenda è quella seguita da TM Sassari ?
      in ogni caso, ti faccio i migliori auguri

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      15 Dicembre 2018 Giannetto Reply
      • No, non sono io quello, ho capito di chi parli, io non ho mai cercato e non voglio pubblicità, il mio è uno sfogo, solo uno sfogo, quel caso che dici è arrivato ai media perché la tipa appena arrivata in Sardegna per proteggersi ha scatenato l’ira di Dio come quella sciroccata spagnola che viveva a Carloforte. Il mio caso è simile e purtroppo non é l’unico, un mio amico qui è nella stessa situazione, moglie norvegese che se n’è scappata col figlio e lui purtroppo è crollato in una depressione nera perchè non può nemmeno andarci in Norvegia perchè lì c’è una legge che permette allo Stato di togliere i figli anche alle famiglie tranquille solo per problemi economici, uno schifo completo, c’hanno pure una specie di autorità unica che agisce in autonomia preventivamente, poi i giudici decidono se una coppia può riavere i suoi figli o no e lui ha paura che li tolgono alla madre e li mandano in adozione dopo un periodo che sono detenuti da quelle bestie di quella autorità.

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        16 Dicembre 2018 Baingiu Reply
      • grazie per gli auguri comunque Giannetto, anche oggi ho lavorato quindici ore a nero per racimolare un pò di soldi per pagare le spese per l’avvocato, ho trovato una donna che ha accettato di seguire il mio problema e di pagarla un pò alla volta, io miei figli non li lascio, non mollerò mai, mi rifarò una vita con una nuova compagna quando sarà il momento se arriverà ma i miei figli prima di tutto

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        16 Dicembre 2018 Baingiu Reply
  2. @ned : #il-Pasdaran-del-“Progresso”-a-tutti-i-costi
    …
    A proposito del tuo disprezzo nei confronti della famiglia “maschilista” tradizionale.
    Cerca di capire 1 (uno) cambiamento dal punto di vista maschile (e femminile).
    Una volta l’uomo tornava a casa e trovava la cena pronta, la casa in ordine e i figli educati : vita comoda.
    Ora l’uomo torna a casa … e deve ricominciare a lavorare di nuovo, per la cena, la casa e i figli : vita scomoda.
    – idem per la moglie, che deve combattere anche lei su due fronti, lavorando il doppio di prima –
    …
    Personalmente adoro la vita comoda.
    Sorprendentemente, però, esiste una quantità di gente, come ned, che adora complicarsi l’esistenza in tutti i modi possibili ed immaginabili.
    E’ una forma di masochismo … direi una specie di bondage socioculturale, che non è nemmeno divertente.
    Figliolo, stai in campana, perchè anche se tu otterrai quella perfetta intercambiabilità di ruolo che tanto auspichi … tu e tua moglie continuerete a mangiarvi il fegato a pezzettini : perchè dovrete lavorare tutti e due il doppio, dentro e fuori di casa.
    Game Over

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    13 Dicembre 2018 xyz Reply
    • “Una volta l’uomo tornava a casa e trovava la cena pronta, la casa in ordine e i figli educati : vita comoda”. Veramente a quell’epoca non è che l’uomo tornava a casa dal bar o dal calcetto, lavorava 10-12 ore al giorno nei campi (caldo o freddo che facesse), in fabbrica, in fonderia, era ovvio che i lavori di casa non toccassero a lui. Ci mancava pure che i minatori di Marcinelle dovessero cambiare i pannolini tornando a casa. Oggi fortunatamente la maggior parte degli uomini non devono più autodistruggersi (perché questo era quello che dovevano fare: autodistruggersi) per portare il pane a casa e giustamente e meritatamente si dedicano anche alla famiglia, checché ne dica certa gentaglia, nonostante i vari sabotaggi che subiscono da parte della società (niente congedi di paternità, diritto di famiglia vergognosamente misandrico, ecc.). Trovo stupefacente quanto anche in ambito MRA spesso ci si beva la narrazione fasulla del femminismo secondo cui gli uomini se la divertivano, a loro conviene perché instillano il senso di colpa atavico nei maschi, cosa invece ce ne venga a noi credendo a questa falsità non lo capisco.

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      13 Dicembre 2018 DanieleV Reply
      • “Una volta…”
        Come andavano le cose “una volta…”? Come le descrive la storiografia femminista. Lui in carriera, a fare la bella vita, a socializzare. Poi in casa padrone in quanto portatore del reddito e parassita. Infine a letto …abusatore. Storia di ladrocinio, parassitismo, violenza e abusi in ogni forma e luogo e sotto ogni aspetto.
        .
        Questa è la vera storia per Ned e per la quasi totalità di quelli che scrivono libri e articoli sui maschi e sui padri.
        .
        Quel racconto ha lo scopo di liquidare il valore degli UU, ossia, direttamente: di liquidare gli UU, di consentirne l’esistenza solo a patto che paghino da qui all’eternità quel debito immenso.
        Dobbiamo riconoscere questo: che il racconto femminista è stato assorbito (con il latte materno) e fatto proprio da tutti. E dobbiamo sospettare di esserne ancora imbrattati (qua o là) persino noi che da una vita ci stiamo ripulendo, lavando, sterilizzando da quel liquame.
        .
        Figuriamoci la massa…
        .
        Patriarcato = epoca in cui:
        – gli uomini avevano prestigio
        – le loro parole avevano valore
        – le figlie non urinavano sulle tombe dei padri

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        14 Dicembre 2018 RDV Reply
        • quanto poco sai di me e di come la penso

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          14 Dicembre 2018 ned Reply
          • …detto da chi si permette di giudicare centinaia di migliaia di padri separati dal basso dei suoi pregiudizi fascistoidi 😀

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            14 Dicembre 2018 DanieleV Reply
          • Paol* hai sparso otto miliardi di megabyte in giro per la rete spiegando in ogni minimo dettaglio qual’è il tuo pensiero.
            Chi vuoi far passare per fesso ora?
            Fai la persona seria una volta nella vita se ne sei capace…

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            14 Dicembre 2018 plarchitetto Reply
            • io non penso affatto che ogni singolo uomo sia uno stupratore e abusatore di donne, io non lo sono, mio padre non lo è, neanche i miei amici ,ho detto più volte che gli stupratori sono una minoranza. Forse vi sfugge che quando si parla di patriarcato si parla di un sistema (oggi meno forte in occidente, per fortuna) che centra molto relativamente con i comportamenti dei singoli. E’ come col capitalismo: chi critica il capitalismo non odia i singoli capitalisti nè pensa che ogni singolo industriale della Terra sia un bieco mostro che tiene gli operai al lavoro 18 ore al giorno in condizioni insalubri per paghe da fame, il capitalismo è un sistema non ha a che fare con la bontà o la cattiveria del singolo.

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              14 Dicembre 2018 ned Reply
              • Tutti gli uomini che hanno un minimo valore hanno le potenzialità di essere sia uno stupratore che un assassino.
                Solo quelli che non valgono nulla non potrebbero farlo in nessuna circostanza.
                Il valore di un uomo non sta nell’INCAPACITA’ di fare una cosa, quella è un disvalore. Il valore sta nella capacità di fare cose orribili combinate alla DELIBERATA DECISIONE di non farle.
                Saresti capace di ammazzare Pol-Pot se tornassi indietro nel tempo e ne avessi l’occasione? Se la risposta è no, non vali molto.

                Il paragone tra capitalismo e patriarcato non regge: fammi un esempio di capitalisti morti per salvare i loro operai.
                Il patriarcato è un sistema che MOLTO grossolanamente si può semmai paragonare agli inizi del feudalesimo: in un ambiente ostile i braccianti si mettevano sotto la protezione di un possidente con uomini armati che li proteggeva, in cambio inizialmente di una quota relativamente contenuta di ciò che loro producevano. Solo agli inizi del feudalesimo però, perché i rapporti tra i sessi non possono, per ragioni biologiche, degenerare in squilibri analoghi a quelli del feudalesimo sviluppato.
                Il paragone per quanto molto grossolano stavolta regge perché agli inizi del feudalesimo ci furono casi di possidenti morti in battaglia per salvare “la loro gente”.

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                14 Dicembre 2018 Eric Lauder Reply
  3. Considerazioni da condividere.
    Osservo solo questo.
    1- I citati Zoja e Recalcati (insieme ad altri) analizzano – da tempo – ferite, ematomi e fratture della paternità . Bene. Da dove giungano questi mali però non lo dicono. Si limitano a vaghi e innocui cenni al “nuovo ruolo… all’emancipazione… delle DD” se la cavano con rimandi al “femminismo estremista…” ad “un certo femminismo…”. Chiamano in causa la Modernità, il Capitale, e così via. Posizione che non costa nulla, che non preoccupa nessuno e che consente di conservare le posizione acquisita in ambito accademico e mediatico.
    Sul piano analitico ovviamente fanno proprie acriticamente le posizioni del femminismo. Leggono la storia come la legge il femminismo, usano termini/concetti del femminismo etc. (ad es.: che il patriarcato sia esistito, è, per essi ovvio, ed aveva i connotati delineati dalla storiografia femminista.
    Al movimento maschile ed ai padri separati essi non hanno mai dato nulla.
    Il femminismo non ha nulla da temere da loro. Tanto è vero che vengono tranquillamente citati in testi(e pubblicazioni femministe.
    .
    2- Cura e accudimento. Che D sia naturalmente più accudente di M è cosa universalmente nota e indiscutibile. Tuttavia è stata messa in discussione e negata come mistificazione femminista da una parte del movimento maschile. Quella “verità” infatti dice questo: la madre/moglie che accende il fuoco e scalda le vivande è accudente. Il padre/marito che ha tagliato e portato a casa la legna e gli alimenti NON STA ACCUDENDO nessuno.
    .
    E’ un uomo in carriera.

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    13 Dicembre 2018 RDV Reply
  4. appunto,
    per 40 anni si e’ parlato moltissimo dei diritti della donna, mai dei doveri.
    Si sono propagandate le “nuove opportunita’ lavorative”, e stupidamente sottovalutati i nuovi oneri che le giovani si dovevano assumere.
    Una generazione di ragazze e’ cresciuta illudendosi che il femminismo fosse una comoda strada in discesa.

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    13 Dicembre 2018 xyz Reply
    • Il femminismo è una strada in discesa, si pensi alle quote rosa, a chi ha partorito questa corsia preferenziale e all’ideologia della parità di genere, a chi cavalca questa follia e a chi ne trae maggior beneficio. Forse le donne capaci e preparate ? no di certo.

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      13 Dicembre 2018 Marta Reply
      • cara Marta, ti ringrazio per la osservazione e mi permetto di aggiungere: sto aspettando il bel giorno in cui
        ci si renderà conto finalmente dei soprusi, delle discriminazioni e delle voglia di prevaricare di certe donne
        (non tutte!) che hanno grossi poteri in mano.
        Sto parlando esattamente di donne di POTERE che prevaricano: quando si capirà che razza di meccanismo
        si è messo in moto, allora forse parecchie donne oneste (la gran maggioranza) capiranno cosa è questa
        immensa porcata delle quote rosa e dei privilegi di genere.

        Mia “lenzuolata” di like per xyz, Daniele V e RDV.
        v. loro commenti precedenti.

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        14 Dicembre 2018 Giannetto Reply
  5. vi lascio questo link ad una autrice della scuola di Lacan,
    che dice cose interessanti in merito ai padri ed al nuovo ruolo della scuola.

    http://www.enaip.it/fileadmin/user_upload/FL_1_2013_dispersione/32_F_L_2013_1_Aracne_Vacca.pdf

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    13 Dicembre 2018 Giannetto Reply
  6. bellissimo articolo di Giuseppe Augello col quale concordo al 150% ove fosse possibile…
    Credo che lo scenario intravisto dall’imperdibile Lacan negli anni 40 sia ormai in fase di realizzazione (liquefazione della misura
    maschile). Questo annichilimento del padre ha tanti autori e tante paternità, ma oltre alle femministe ci metterei
    anche filosofi alla Cazzullo che esaltano la donna come protagonista del XXI secolo.
    Per quanto riguarda l’economia, a mio modo di vedere Augello ha ulteriormente centrato la questione.

    io citerei anche la crisi del 2009 partita dal crollo di lehman bros, e lo dico perchè quegli anni mi fanno pensare
    parecchio se è vero che in tutti questi anni è iniziata la recessione più grave con blocco anche della inflazione
    nonchè ovviamente un aumento della disoccupazione, con scarsa crescita dei consumi.
    Proprio in quegli anni (2010-2013) cioè quando la crisi ha iniziato a mordere, ho notato una impennata
    delle separazioni, non solo dovute a incompatibilità caratteriali ma anche a motivi più sostanziosi.
    ho verificato leggendo dei dati che proprio in quello scorcio di anni vi è stato un crollo del matrimonio
    come istituzione storica, ed un crollo di coppie “storiche” e affiatate.
    Come si spiega che famiglie anche benestanti, apparentemente solidissime, sono entrate nella spirale della crisi?

    L’economia ancora una volta semina il terreno, società e cultura si adeguano.
    Il matrimonio come istituzione storica, base della famiglia tradizionale, è destinato ad estinguersi nel
    giro di 20 o 30 anni.
    il legislatore si adegua alle nuove tendenze e detta le norme delle relazioni di fatto o per le nuove
    convivenze. Si capisce che l’antico valore della “fedeltà” si è sfaldato in virtù dei nuovi costumi
    e dalla Cirinnà viene fato sparire il suddetto dovere di origine “coniugale”.
    i giudici in questo marasma tentano di adeguarsi al vortice crescente delle pulsioni in seno alla società,
    si inventano il criterio (americano) della “maternal preference” basato su discutibili teorie scientifiche
    (quindi anche peggio a quanto accade con la Alienazione Genitoriale) e fanno scelta di campo di
    far gestire l’assetto al coniuge collocatario (figura inesistente ex lege).
    le spaventose tensioni economiche nella famiglia post divorzile “battezzano” un totale ripensamento
    dell’assegno divorzile, ora rimodulato su ben diverse basi rispetto al 1990.
    In questa situazione un peso enorme, insopportabile, viene gravato sui padri separati e divorziati
    sacrificati sull’altare del defunto ideale matrimoniale.

    restano in mezzo al guado, le vecchie coppie , quelle anni 80 e 90, già crollate o in fase imminente
    di “fallimento morale”, che costituiscono la gran massa degli affari divorzili gestite in seno alle corti civili.
    Ecco la figura di parla in modo illuminato proprio Augello, questo single post separativo che deve
    combattere una battaglia immensa, per mantenere il file rouge del legame affettivo, per resistere al
    ricatto economico delle ex, per imporre ove possibile le proprie “regole” in un terreno devastato
    dal velleitarismo femminista e del donnismo .-

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    13 Dicembre 2018 Giannetto Reply
  7. aggiungo una considerazione all’ottimo articolo di Davide e dallo spunto che ci fornisce con la sua riflessione Eric, nella moderna società, la famiglia ha bisogno che ci siano due entrate, queste hanno fatto si che le funzioni tipicamente materne fossero divise equamente tra madre e padre ( ecco perché la figura del mammo ), producendo due conseguenze alquanto gravi, soprattutto nella società ( e aggiungo anche nell’economia italiana ) la donna – madre non ha più l’esclusivo ruolo di madre, pertanto una sua sempre più forte deresponsabilizzazione ( non lo fa lei, si deve arrangiare con l’aiuto del padre, e si badi bene, uso con un certo fastidio il termine aiuto, ma si tratta di una vera divisione dei compiti che prima faceva la madre ) e pertanto gli vengono perdonate delle leggerezze nella gestione del rapporto con i figli e, nel contempo, gli vengono anche perdonate delle lacune sul campo lavorativo ( eh, ma fa anche la mamma !! ) e addirittura hanno vantaggi nel raggiungimento di posizioni apicali da parte di amministrazioni o organizzazioni ( per lo più pubbliche )illuminate. Nel contempo il ruolo del padre è cambiato, fa il mammo ( compito che, sono anch’io uno di questi, lo fa meglio della mamma ) e di supporto alla madre che lavora ( per il suo lavoro !! ).

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    13 Dicembre 2018 giuseppe Reply
    • Grazie Giuseppe. Per la precisione e per rendere merito a chi ce l’ha, l’autore dell’articolo è Giuseppe Augello.

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      13 Dicembre 2018 Davide Stasi Reply
      • opps, mi era sfuggito, scusa Giuseppe Augello

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        13 Dicembre 2018 giuseppe Reply
    • io direi di smettere di chiamare mammo un padre accudente e tenero, è sempre un padre (ed è paradossale che proprio chi vuole difendere la figura paterna si ostini a usare un termine ridicolizzante come “mammo”, dovreste essere i primi ad esultare per questo nuovo modo di vivere la paternità). Quanto alla madre, se il padre partecipa all’accudimento (ci partecipa sul serio, voglio dire , un padre che accudisce il pargolo assieme alla madre già in costanza di matrimonio e non si scopre accudente solo quando il matrimonio non c’è più), lei ha solo da guadagnarci, se certe donne non lo capiscono mi spiace per loro

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      13 Dicembre 2018 ned Reply
      • Senti *beeep*: tu non credi che ai padri interessino i figli, per questo hai scritto “la retorica dei poveri padri separati dai figli”, adesso perché prendi per i fondelli le persone facendo finta di essere a favore dei padri che accudiscono i figli?

        Questo commento dovrebbe andare bene: mi sono auto-censurato circa sua madre ????

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        13 Dicembre 2018 Eric Lauder Reply
        • sono sempre stato a favore dei padri che accudiscono i figli assieme e d’accordo con le madri quando il matrimonio funziona. Sono un po’ più sospettoso verso quegli uomini che scoprono tutta questa voglia di accudimento (o che si scoprono “mammi” per usare le parole che piacciono a voi) solo dopo la separazione. Tutte le statistiche dicono che nonostante l’emergere dei nuovi padri, nella maggioranza dei casi è il genitore femmina a smazollarsi il pupo e finchè il matrimonio funziona al genitore maschio questo va bene (il più delle volte). Dopo le separazioni il pupo è “collocato presso la madre” perchè (il più delle volte) era collocato presso la madre pure prima solo che prima andava bene anche a papà

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          13 Dicembre 2018 ned Reply
          • Accade così, quando accade, perché il marito in genere deve farsi un culo così al lavoro per garantire sicurezza e benessere alla famiglia. Questo perché la moglie in genere invece di studiare neurobiologia molecolare o ingegneria informatica dell’automazione, ha preso una laureetta in lettere o scienze della formazione ed è riuscita a raccattare uno straccio di lavoro come educatrice in qualche coop sociale a 900 euro al mese al massimo. E anche a lei sta benissimo di accudire prevalentemente i figli mentre il marito si spacca il culo e fa il sacrificio di poter accudire meno di quanto vorrebbe i figli. Quando si separano la donna poi vuole l’en plein: i figli e i soldi di prima. Comodo… L’uomo invece vuole poter accudire i suoi figli, se possibile senza regalare soldi a una con cui non ha più nulla a che fare.
            Certe cazzate valle a dire in altri blog, non qui. Qui sciacquati la bocca, che su stupri e violenze puoi pronunciare le tesi che vuoi a ruota libera. Sui padri porta rispetto. Sempre. Perché sto iniziando a innervosirmi pure io, che è tutto dire…

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            13 Dicembre 2018 Davide Stasi Reply
            • Ok ma io ancora non ho capito se per voi il padre accudente è una novità positiva o negativa

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              13 Dicembre 2018 ned Reply
              • Dipende dai casi.
                Per essere una cosa positiva ci vuole una donna all’altezza.

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                13 Dicembre 2018 Eric Lauder Reply
              • lo chiedo perchè da questi articoli e da altri mi sembra (ma magari sbaglio) di rilevare una larvata nostalgia per il padre “severo” (quando non “autoritario”) di una volta. Ma quei padri erano anche quelli che coi figli ci stavano poco perchè appunto lavoravano quasi tutto il giorno. Un padre più presente che sta coi bambini non solo per giocare un po’ ma magari prepara pappe, cambia i pannolini, magari fa i turni per le faccende di casa ecc.. non è meglio? Magari sbaglio ma mi pare che Augello nell’articolo non ne sia entusiasta.
                Insomma non si può da un lato tessere l’elogio della famiglia tradizionale, coi ruoli definiti, la mamma affettuosa e accudente sempre a casa e il padre severo che lavora e torna a casa la sera; lamentare la scomparsa di questi ruoli e poi dire che i bambini devono trascorrere lo stesso tempo con mamma e papà perchè nella tanto rimpianta famiglia tradizionale i tempi non erano gli stessi manco per niente.
                Adinolfi se non altro è più coerente

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                13 Dicembre 2018 ned Reply
                • Sei un aberrante coacervo di stereotipi, Ned.

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                  13 Dicembre 2018 Davide Stasi Reply
                  • non sono io quello che rimpiange la famiglia tradizionale e i ruoli genitoriali stereotipati (mamma accudente, padre severo)

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                    13 Dicembre 2018 ned Reply
                    • Sei tu che pensi in modo stereotipato. Le varie figure non sono per forza incompatibili. La realtà è multiforme sai?

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                      13 Dicembre 2018 Davide Stasi
                    • come lo tieni insieme l’elogio della famiglia tradizionale (in cui i bambini passavano la maggior parte del tempo con la madre) con la richiesta di metà tempo con mamma metà con papà in caso di separazione? voi volete che i padri separati siano più presenti nella vita dei figli ma
                      questo non è il primo articolo in cui si deplora il post-’68 e si fa l’elogio della famiglia tradizionale, solo che in quella famiglia lì il padre era fisicamente assente per la maggior parte del tempo.In pratica la vostra idea di famiglia è: italia anni ’50 finchè si resta sposati e scandinavia 2018 in caso di separazione

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                      13 Dicembre 2018 ned
                    • Lì per lì mi era venuta voglia di spiegartelo scrivendoci su un articolo. Poi mi sono detto… al diavolo, è Ned. Si arrangi.

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                      13 Dicembre 2018 Davide Stasi
            • Tra le tante cose comode per le donne “emancipate” aggiungiamo pure che i lavori piu’ sporchi e pericolosi sono ancora “appannaggio” maschile

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              13 Dicembre 2018 xyz Reply
          • No, è impossibile, non si può essere a favore dei padri che accudiscono i figli e poi essere sospettosi verso tutti gli uomini separati che dicono che vogliono passare più tempo con i figli: è proprio umanamente impossibile avere entrambe le sincere convinzioni contemporaneamente.
            Le statistiche sono solo una scusa: prima di tutto perché i sentimenti umani di empatia verso altre persone non si basano sulle statistiche, secondo perché le statistiche sono soggette a diverse interpretazioni, terzo perché le statistiche indicano chiaramente che i padri fanno varie ore lavoro di accudimento la settimana – il fatto che statisticamente IN MEDIA lo facciano meno delle madri è irrilevante ai fini dell’empatia nei loro confronti.
            In realtà chi fosse a favore dei padri che accudiscono i figli tenderebbe a esaltare il lavoro che fanno, oltre che a credere immediatamente a quelli che dicono che vogliono stare di più con i figli.
            Le femministe hanno le loro buone ragioni per questa apparente dissonanza cognitiva: cambiano le carte in tavola quando conviene loro. La loro idea è “ai padri non spetta niente sinché le statistiche non diranno che fanno almeno il 51% del lavoro di accudimento, sino a quel momento saranno trattati come pezzi di merda – 30% e zero sono la stessa cosa”.
            Tu invece stai cercando di sembrare “progressista e moderno” ma in realtà ti da’ fastidio l’idea che ci siano uomini che hanno figli e li educhino.

            Sai qual’è una delle cose che mi piace di più? Preparare la colazione ai miei bambini quando dormono da me.
            Tu non lo potrai mai fare.

            Per quale ragione pensi di poter insultare le mie virtù genitoriali senza che io mi rifaccia su tua madre?
            Sai che se ne parlassi con tua madre probabilmente darebbe ragione a me?
            Le frasi che ripeti a pappagallo sono state letteralmente PROGETTATE a tavolino dalle femministe per offendere gli uomini in maniera apparentemente corretta e in particolare in questo caso i padri separati. La loro arma principale è la semantica.

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            13 Dicembre 2018 Eric Lauder Reply
            • rimane il fatto che non si possono scrivere articoli come questo e altri in cui si elogia il modello tradizionale di famiglia (in cui il padre vedeva i figli solo la sera), se ne piange la scomparsa e poi chiedere che il figlio di genitori separati passi metà tempo con mamma e metà tempo con papà perchè nella tanto rimpianta famiglia tradizionale con la mamma “affettuosae accudente” e il padre “severo ma giusto” i tempi non erano affatto questi. Da un lato si vogliono tempoi paritetici sotto-intenendo che ciò cbe fa mamma può farlo anche papà anche meglio e dall’altro si elogia la famiglia tradizionale, i ruoli definiti, babbo che lavora tutto il giorno e mamma a casa che si smazza i bambini e in più tiene pulto tutto: le die cose non stanno insieme, l’ha capito pure Adimolfi che è reazionario ma coerente

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              13 Dicembre 2018 ned Reply
              • Mi indichi il punto dove si dice che il padre deve stare fuori tutto il giorno e la madre a casa senza lavorare?
                NON c’è.
                Sei stato troppo sui blog femministi, confondi il lavorare con l’educare: in una famiglia composta da due impiegati così come due professori, oppure più facilmente un professore e un’impiegata (l’ipergamia, esiste, bisogna farci i conti), che fanno orari più o meno analoghi, niente vieta che la madre sia “affettuosa e accudente” e il padre “severo ma giusto” – ciò che lo vieta è la svalutazione della figura del padre. E la svalutazione della figura del padre è stata causata UNICAMENTE dal femminismo: sono loro che ti hanno fatto venire il riflesso condizionato di pensare che una divisione di ruoli “severo ma giusto” e “affettuosa e accudente” implichi necessariamente che la donna non lavori.

                PS: a proposito dei cosiddetti “lavori domestici” – come la mettiamo col fatto che quando la coppia esce guida sempre lui? Come mai fare da autista non è considerato un lavoro quanto buttare giù due etti di pasta in più?
                Risposta: perché le femministe vedono solo quello che vogliono vedere.

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                13 Dicembre 2018 Eric Lauder Reply
                • certo che si può essere affettuosi e accudenti anche lavorando e severi ma giusti anche stando a casa ma che la donna non lavori fuori casa e sia solo papà a “portare i soldi a casa” vedendo i figli solo la sera è implicito nel modello familiare tradizionalista rimpianto in questo articolo, ed è paradossale che tale modello sia rimpianto da chi dice che i padri devono passare più tempo con i figli. Nella famiglia tradizionale i padri coi figli ci stavano poco tempo.

                  (mia madre è una maestra elementare che ha sposato un operaio di una fabbrica tessile alla faccia dell’ipergamia)

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                  14 Dicembre 2018 ned Reply
                  • mio padre è un giapponese biondo e mia madre una scandinava bruna. alla faccia della coerenza logica e della statistica.

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                    14 Dicembre 2018 manu Reply
      • mammo perché, per tradizione ( adesso solo per quella ) la funzione dell’accudire viene svolta solo dalla mamma, ed ecco perché la si declina al maschile ( non ritengo sia offensiva, solo definisce quello che è uno stato come quello attuale )

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        13 Dicembre 2018 giuseppe Reply
        • quindi una madre autoritaria e poco affettuosa è una “padra”?

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          13 Dicembre 2018 ned Reply
          • si, tu magari lo dici per fare lo spiritoso, io invece ti dico di si perché sono pienamente convinto ( sono favorevole alla divisione paritaria equivalente dei compiti, nonostante abbia letto ed apprezzato novara )

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            13 Dicembre 2018 giuseppe Reply
  8. non riesco a vedere i danni di un padre più “accudente”

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    13 Dicembre 2018 ned Reply
    • non ci sono danni per un padre accudente ( tant’è che accudisce con più impegno di una madre ) è il ruolo della madre ( non accudisce ma ha anche bisogno di attenzioni e di tempo che il padre o sottrae ai figli oppure sottrae a se stesso ) è quello che preoccupa

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      13 Dicembre 2018 giuseppe Reply
  9. Beh io penso che tra 20/30 anni ci sarà un disastro tale tra le nuove generazioni che la gente dovrà svegliarsi per forza. Purtroppo, a quanto pare, siamo talmente di coccio che impariamo solo attraverso il dolore.

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    13 Dicembre 2018 Emanuela Reply
  10. Articolo fantastico

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    13 Dicembre 2018 Seby Russo Reply
  11. Articolo molto interessante, ma credo che si sopravvaluti leggermente il ruolo del sistema economico e si sottovaluti quello della cavalleria tipicamente occidentale. Buoni esempi sono l’Unione Sovietica e la Cina comunista: parità forzata dal governo, anche oltre ciò che veniva fatto in occidente. Però entrambe le società sono rimaste più tradizionali. Secondo me perché insieme alla parità venivano e vengono richieste maggiori responsabilità alle donne: più diritti ma anche più doveri. La grande forza della donna occidentale sta nella sua mancanza di responsabilità: quasi non deve rendere conto dei suoi errori, è quasi sempre giustificata e gli uomini cavallerescamente non la attaccano quando commette abusi – prendiamo ad esempio la legge sullo stupro svedese, o le false accuse: sono di genere neutro ma funzionano a favore delle donne perché gli uomini non lanciano false accuse preventive, per paura di non essere creduti, e meno le lanciano meno vengono creduti e più le femministe si rafforzano. Mettiamo il caso che, in Svezia o in un campus americano, la maggior parte degli uomini denunciasse sistematicamente di aver subito abusi sessuali il giorno dopo ogni incontro in circostanze ambigue o problematiche, che succederebbe? Succederebbe che dopo pochi mesi le femministe inizierebbero a gridare alle false accuse e passerebbero a supportare il giusto processo. Che accadrebbe se tanti uomini iniziassero a denunciare sui social molestie subite da donne di alto profilo pubblico? Cose vere anche se magari non illegali, ma sufficientemente “immorali”.

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    13 Dicembre 2018 Eric Lauder Reply

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