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La giustizia di genere nel paradosso italiano

27 Maggio 201927 Maggio 2019
23

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Comments (23)

  1. “Sta aggredendo il figlio piccolo”: l’allarme della nonna fa arrestare la madre violenta.

    bimbo di 12 anni che ha rimediato 18 giorni di prognosi

    che stava ancora aggredendo il piccolo

    considerato che episodi simili si erano giù verificati

    …

    Indovinate come va a finire?

    è posta agli arresti domiciliari.

    https://parma.repubblica.it/cronaca/2019/05/28/news/_sta_aggredendo_il_figlio_piccolo_l_allarme_della_nonna_fa_arrestare_la_madre_violenta-227415090/?ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P1-S1.4-T1

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    29 Maggio 2019 Blu Reply
    • la custodia cautelare in carcere viene data solo se c’è pericolo di fuga, pericolo di reiterazione del reato o inquinamento delle prove, se il giudice ritiene che questi rischi non ci siano la persona arrestata non va in una cella fino a quando un processo non l’ha dichiarata colpevole e questo vale per uomini e donne

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      29 Maggio 2019 ned Reply
      • Infatti il pericolo di reiterazione del reato e inquinamento delle prove (convince il bimbo a ritrattare) non c’è mica se la metti agli arresti domiciliari insieme al figlio.
        Però c’è se metti agli arresti domiciliari un uomo violento…

        Fascista rosa.

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        29 Maggio 2019 Eric Lauder Reply
        • il bambino è affidato alla nonna quindi non è in casa con la madre. Ma leggere l’articolo prima di commentare a cavolo no eh?

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          29 Maggio 2019 ned Reply
          • Notiamo che anche la nonna è donna…questo è un caso donna contro donna.
            E io ho fatto l’esempio di quel che succede (quasi sempre, nel 99% dei casi) quando c’è una madre violenta contro un padre modello.

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            29 Maggio 2019 ericlauder Reply
    • Eric ti prego parlami amcora del fascismo rosa e della giustizia “femminista” e degli uomini che non vanno mai ai domicilari

      https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/02/07/nadia-orlando-il-fidanzato-che-lha-uccisa-resta-ai-domiciliari-respinto-il-ricorso-della-procura/4142824/

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      29 Maggio 2019 ned Reply
      • Primo: è una tua invenzione.
        Io ho detto che le donne vanno praticamente sempre ai domiciliari, non che gli uomini non vanno mai ai domiciliari.

        Secondo: mi citi un caso dove il fatto che l’assassina femmina sia ai domiciliari suscita così tanto sdegno da raccogliere 80mila firme?
        Perché è quello che è successo nell’unico caso che sei riuscito a trovare, ecco qui
        https://www.ilgazzettino.it/nordest/udine/femminicidio_orlando_imputato_ricusa_corte-4423205.html

        Continui a presentare le eccezioni come la regola, e la regola come le eccezioni, cara mia.
        Ma non ci casca più nessuno.

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        29 Maggio 2019 ericlauder Reply
        • tu prima ai sostenuto che quella donna stava ai domicilari col bimbo che ha maltrattato, ti ho fatto notare che non è così.

          La narrazione tua e di altri è che ogni uomo anche solo sospettato di violenza a una donna in italia viene immediatamente buttato in una cella da magistrati femministi che invece coccolerebbero le donne anche se strangolassero un bambino davanti a duemila testimoni. ti ho dimostrato che non è così: ti ho portato il caso non di uno accusato di violenza dalla solita ex moglie arpia ma di uno che sicuramente ha ammazzato la ex fidanzata, la sua colpevolezza è sicura e dato che il giudice non ha ritenuto esserci gli estremi per la custodia cautelare in carcere ha comunque ottenuto (fino a quando non verrà condannato al processo) il diritto di restare a casa sua magari con la mamma che gli prepara il suo piatto preferito: una ragazza è sepolta sottoterra, il suo assassino sta a casa con mamma e papà.
          Voglio sapere dov’è finita in questo caso la magistratura femminista di cui parlate

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          30 Maggio 2019 ned Reply
          • Portare un caso non significa niente, ti posso portare 10.000 casi di donne più alte della media degli uomini, non significa che donne e uomini abbiano la stessa altezza media.
            Oltretutto la reazione al solo caso che hai trovato, le 80mila firme, dimostra che la sentenza è inusuale e ritenuta scandalosa.

            Quasi sempre le donne colpevoli vanno ai domiciliari.
            Quasi sempre gli uomini colpevoli vanno in carcere.
            La disparità nel trattamento di criminali maschi e femmine è indiscutibile, perché provata da TUTTE le analisi, comprese quelle pochissime di matrice femminista che hanno fatto il raffronto – dicono che la disparità c’è e la colpa è del patriarcato (cioè sarebbe colpa degli uomini che opprimono se stessi)

            Continui a prendere in giro la gente, è chiarissima la tua malafede.
            Quel che non mi è chiaro, anzi è un mistero, è cosa speri di guadagnarci: io alle volte in vita mia sono stato sleale, ma l’ho fatto per guadagno, guadagno tangibile, reale. Ti sporchi un po’ la coscienza ma hai un ritorno tangibile che si suppone essere migliore. Ma nel tuo caso non riesco a vedere un possibile ritorno per la tua attività di propagandista.

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            30 Maggio 2019 ericlauder Reply
            • capisco che il tuo cinismo ti renda impossibile credere che qualcuno possa avere semplicemente una visione delle cose diversa dalla tua, senza aspettarsi alcun vantaggo personale ma sinceramente non mi importa

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              30 Maggio 2019 ned Reply
              • Tirare fuori un singolo caso (tra l’altro che ha dato scandalo, con 80mila firme contro, a dimostrare quanto è inusuale) sarebbe un debole indizio di malafede.
                Che però molteplici casi di malagiustizia ai danni degli uomini per te non rappresentino un trend significativo, diventa una prova di malafede: non può esistere una persona che pensi che un singolo caso smonti tutto e invece una dozzina di casi opposti siano irrilevanti e non dimostrino nulla. E’ proprio la quintessenza della malafede.

                Poi ci sono i doppi standard palesi e apparentemente irrazionali, tipo “parto in anonimato si, aborto finanziario no”.
                Poi il fatto di rispondere selezionando accuratamente gli argomenti (cosa che fai sempre): ci sono 5 cose, tu parli di una sola, pure quando è la meno rilevante delle 5 nel discorso. E’ un’altra prova, visto che lo fai sistematicamente.
                Poi l’altro giochino, appena le femministe combinano qualcosa di innegabile: “ci sono tanti femminismi” (traduzione: “la colpa è di quelle altre, non di quelle che comunque insieme marciano sempre insieme a loro”: sarebbe come dire che il M5S non ha niente a che fare con la Lega – è la stessa tattica che ha usato Di Maio nella campagna elettorale, si sono visti i risultati).

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                30 Maggio 2019 ericlauder Reply
  2. off topic

    ecco i famosi tribunali femministi che danno sempre torto ai padri separati e sempre ragione alle madri

    https://m.ilgiornaledivicenza.it/territori/vicenza/tolta-alla-madre-perch%C3%A9-spinta-a-odiare-il-padre-1.4859975?fbclid=IwAR1Ta63UHYe-8aZWsdFDT7rw-8AFbe-SOTXmOjONJCf5uOL9NobJlwjPSlc

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    28 Maggio 2019 ned Reply
    • Lo sai vero che le eccezioni servono a confermare la regola? (quanto hai dovuto scavare per trovare quella notizia?).

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      28 Maggio 2019 Davide Stasi Reply
    • Quello che fai è proprio un esempio lampante di giustizia femminista: il caso è del 2017, la donna andò in appello a Venezia e perse di nuovo.
      Il padre ha vinto in primo e in secondo grado: segno che aveva delle ottime ragioni.

      Meno di due settimane fa la femministissima cassazione (minuscola) ha annullato tutto, spostando la sua posizione sulla alienazione genitoriale, pur di non dare torto alla madre.

      Fai il gioco delle tre carte, eh?
      Chi credi di prendere per i fondelli?

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      28 Maggio 2019 ericlauder Reply
      • Davvero Ned. La tua ansia di essere (o apparire) contro ti sta facendo fare degli interventi da cui esci malissimo, tra la persona in malafede e lo sciocco. Pondera bene prima di scrivere. Lo dico per te.

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        28 Maggio 2019 Davide Stasi Reply
        • E’ anche da rilevare come la cassazione (minuscola) abbia detto che in sostanza non si esprime, decisione molto salomonica per far felice la donna senza sbilanciarsi troppo: hanno infatti stabilito che “siccome non c’è ancora unanimità sul valore scientifico della teoria” allora una semplice certificazione dello stato del figlio non è sufficiente a toglierlo alla madre, ma i giudici debbono fare in uno di questi due modi:
          “Usare le loro conoscenze scientifiche” (che non hanno, sono giudici)
          “Usare più evidenze, e stabilire caso per caso”
          In pratica il primo è un appello al “senso comune” dei giudici, tradotto “date ragione alla madre mettendo una decina di parole pseudo-scientifiche nella sentenza”.
          Il secondo è “chiedete al padre di produrre tonnellate di certificazioni da fonti multiple, in modo da pararvi il sedere se avete deciso di dare torto una donna donna”.

          Il modo comunque c’è: basta stampare tutto su carta e portare minimo 10.000 pagine da almeno 20 fonti diverse. Va bene un po’ di tutto: libri che definiscono in maniera scientifica la alienazione parentale, sentenze precedenti.
          L’importante è che sia tanta roba, più la certificazione normale.
          Il giudice non leggerà mai niente, ha già deciso: o è cavaliere e pro-madri, o non lo è. Se non lo è la quantità di carta è sufficiente a parargli le chiappe e da’ ragione al padre. Se invece è cavaliere o è una femminista non legge niente e applica il primo consiglio della cassazione (minuscola).

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          28 Maggio 2019 ericlauder Reply
  3. “Certo lui è un tossicodipendente con diversi reati alle spalle e lei è incinta, ma teoricamente il pregresso di una persona e il proprio status fisiologico non dovrebbero pesare particolarmente quando di mezzo c’è un reato grave”

    evidentemente la gravidanza non è ritenuta una condizione compatibile con la detenzione in carcere, e questo vale anche se la donna incinta è una pericolosa criminale , se è una criminale pericoosa e lo è anche il padre del bambino, il figlio sarà dato in adozione dopo la nascita come è successo giustamente al figlio di Martina Levato e Alexander Boettcher ma dato che la madre biologica vuole portare avanti la gravidanza mica può partorire in cella, senza contare i casi di gravidanze difficili . Si può togliere il figlio a una criminale pericolosa dopo la nascita, non si può impedire a una criminale di restare incinta nè obbligarla ad abortire se non vuole (ma voi non eravate tendenzialmente pro-life? Adesso volete che un feto stia in galera solo perchè gli è accaduto di stare nell’utero di una criminale? Non siete coerenti) Che la gravidanza non sia compatibile con il carcere non l’hanno deciso le femministe (come non sono state le femministe a volere la cultura bellica che considera i maschi sacrificabili).

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    27 Maggio 2019 ned Reply
    • E’ buffo… le femministe ritengono che la donna “forte” possa andare a lavorare fino a un giorno prima del parto, ma stare a oziare in una cella no, è incompatibile con lo stato di gravidanza.
      Buffo anche che la sacrificabilità degli uomini in guerra non sia mai stata contestata dalle femministe: loro non ambiscono ad andare al fronte? Lì niente parità?

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      27 Maggio 2019 Davide Stasi Reply
      • come sicuramente sai ci sono femministe che al congedo di maternità ci tengono eccome (e giustamente) e non credono affatto che sia corretto restare al lavoro fino al nono mese, è una concezione “stacanovista” che molte femministe sopratutto legate al pensiero della differenza contestano radicalmente. Quel che ci vuole è il congedo pure per i padri, non abolire quello per le madri

        Il femminismo è diviso anche sulle donne soldato ma al i là di questo, nell’esercito ci sono donne che al fronte ci vogliono andare eccome. E comunque nelle guerre moderne e tecnologiche i soldati di ambo i sessi rischiano molto meno che cent’anni fa

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        27 Maggio 2019 ned Reply
    • Ci vuole la castrazione chimica per le criminali femmine. Altrimenti le donne potranno continuare ad uccidere impunemente.

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      27 Maggio 2019 Uomo Qualunque Reply
  4. Articolo bellissimo che fotografa la realtà in pieno.
    In UK hanno pure, l’anno scorso, marzo 2018, pubblicato linee guida (con governo conservatore, notare) dove si dice esplicitamente di non mandare le donne in galera “perché discriminate da un sistema giudiziario pensato per gli uomini”, con parecchia retorica presa di peso dal femminismo radicale nel manuale.
    L’unica cosa vagamente POSITIVA (io la ritengo tale) è che nel manuale, pur con meno enfasi ideologica, si dicono le stesse cose anche di immigrati, minoranze religiose e LGBT: non è che l’ingiustizia sia positiva, la legge che tratta le persone in maniera differente è sbagliata, ma ciò che è positivo è che il sistema ha un punto debole, e quindi un uomo non è condannato automaticamente a soccombere di fronte a un’accusa femminile, visto che l’appartenere a una minoranza religiosa è una scelta. Invece che focalizzarsi sul discorso “musulmani”, cercando di rimuovere un’eccezione al doppio standard che di fatto può compensare riequilibrando le cose a favore degli uomini, sarebbe semmai il caso di vedere cosa succede a chi si dice “animista”, “seguace del voodoo” o “rastafariano” – diventa essenziale in caso di cause civili, perché ci concentriamo sempre sugli omicidi et similaria, ma io penso invece a cause come quella con la sentenza Pratesi contro la regione Lazio: le menzogne spudorate hanno vinto grazie ai doppi standard.
    Sarebbe stata la stessa cosa se, in una causa simile, tra chi protestava ci fossero stati uomini che, a puro titolo di esempio, facevano parte di associazioni tipo “la chiesa di Ras Tafari” che fanno sesso sotto l’effetto di marijuana (per motivi religiosi) e quindi si sentono ingiustamente accusati di stupro? Non parlo dei medesimi manifesti ma di un ipotetico manifesto simile che parla di stupro come qualcosa che gli uomini fanno alle donne incapacitate, è solo un esempio per far capire il meccanismo. Prima o poi ne vedremo anche così, la cosa non è affatto finita, anzi.
    Il sistema è più stupido e inetto di quello che sembra, è costruito su emozioni e pregiudizi, la sua unica vera forza è nel fatto che ogni volta viene attaccato in maniera standardizzata, prevedibile e risaputa, per cui la risposta non è affatto scontata.
    E lo ripeto: l’unica vera forza del sistema è che ogni volta viene attaccato in maniera standardizzata, prevedibile e risaputa. Io dico che se le becchi sul fianco cedono in maniera clamorosa.

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    27 Maggio 2019 ericlauder Reply
  5. ci vuole uno studio comparato di giurisprudenza “sdoppiata”, servono tempo, fatica e risorse. Chi ci sta?

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    27 Maggio 2019 fabio nestola Reply
    • Ben felice di esserci.

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      27 Maggio 2019 Davide Stasi Reply

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