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Lega degli Uomini d’Italia. Quando la corda si rompe

4 Luglio 20194 Luglio 2019
24

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Comments (24)

  1. A me per iscrivermi bastano i primi 3 punti senza stare troppo a sottilizzare.

    E’ vero che al punto 3 avrei scritto che uomini e donne devono realizzare la propria esistenza SOLO indipendentemente gli uni dagli altri, ma sono “separatista” e si sa. Per me i rapporti tra uomini e donne si devono prima “raffreddare” e poi ci mettiamo d’accordo sulla “nuova alleanza” (capitolo che Rino lasciò vuoto).

    Sulla complementarietà sono chiaramente d’accordo che è innegabile per natura (sono etero e ne sono attratto per non dire dei figli) forse sono più critico sulla complementarietà “sociale” (perché possiamo farne a meno e sarebbe meglio: abbiamo sempre fatto a meno delle donne e la civiltà e il progresso sono iniziate con il Patriarcato, con il matriarcato invece siamo rimasti 290mln di anni nel buio).

    Per chi confondesse con “misogina” quanto affermato riflettesse sul fatto che ad ora l’unica ideologia vivente realmente neo-fascista e totalitaria da quando è morto il nazionalsocialismo è stata creata dalle donne: il femminismo.

    Perciò dal mio punto di vista le donne come gruppo sono tenute a dimostrare di saper fare molto ma molto meglio di così. Ma stavolta a farlo da sole per davvero perché ci saremmo anche scoglionati abbastanza.

    So che è difficile mettere insieme gli uomini perché poi partono i distinguo e questo è un grosso limite.

    Quanto a me non vedo l’ora di farmi la tessera di LUI (bel nome) a settembre!

    Che poi queste sono battaglie si vincono facile insieme:

    https://www.amazon.it/ragazzi-stupidi-puzzano-Ediz-illustrata/dp/8838486301

    Età di lettura: da 6 a 8 anni.

    Non è divertente.

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    7 Luglio 2019 Blu Reply
    • La complementarietà che si menziona nel decalogo è, ovviamente, solo quella naturale, con l’ammissione che possa rifrangersi anche (ma non necessariamente) dal lato sociale.

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      7 Luglio 2019 Davide Stasi Reply
      • Prima di una eventuale “nuova alleanza” ci vogliono le scuse, sotto forma di libri a grande diffusione, articoli di giornale e tramissioni TV dove TANTE donne si sperticano a tessere le lodi degli uomini in generale, e deve anche accadere ogni tanto che una donna prenda a male parole un’altra donna perché diceva cose misandriche: abbastanza spesso che qualsiasi uomo dovrebbe vederlo succedere dal vivo almeno una o due volte nel corso della sua vita.
        Che è esattamente quello che facciamo noi uomini: da sempre, succedeva anche 500 anni fa, l’unica differenza rispetto a 500 anni fa è che negli ultimi 50 anni accade più di frequente e troppo spesso si arriva ad esagerazioni palesi.

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        7 Luglio 2019 ericlauder Reply
    • Un punto di vista molto equilibrato col quale è praticamente impossibile non essere d’accordo.

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      7 Luglio 2019 ericlauder Reply
  2. Quali sono i fini dell’associazione?

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    5 Luglio 2019 Anonimo Reply
  3. Ma il sito esiste solo su Facebook? Perché vorrei cancellarmi da lì, dove ormai vige una censura insopportabile, e considerando che non sono l’unico a pensarla in questo modo (anzi molti miei conoscenti se ne sono già andati), mi auguro che si crei un sito indipendente.

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    5 Luglio 2019 DanieleV Reply
    • Come scritto nell’articolo, il sito, il tesseramento e la presentazione pubblica sono previsti per fine settembre. Quindi sì, il sito ci sarà, si tratta di avere un po’ di pazienza e intanto far girare il nome e l’iniziativa.

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      5 Luglio 2019 Davide Stasi Reply
      • Perfetto, grazie!

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        5 Luglio 2019 DanieleV Reply
  4. io ci sono

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    5 Luglio 2019 giuseppe Reply
  5. Mi pungeva vaghezza di iscrivermi ma il punto 3 è una stronzata bella e buona.
    Parlare di “complementarità” annienta totalmente la prima parte che è buona e che dice “Ritiene che uomini e donne debbano realizzare la propria esistenza anche indipendentemente gli uni dagli altri”.
    Parlare di “complementarità” fa tanto bisognoso e debole, e garantisce la sconfitta.

    Una volta ho portato a rifoderare delle poltrone da un marocchino: artigiano esperto al suo paese, emigrato qui, usa materiali di ottima qualità, niente compromessi sull’esecuzione del lavoro, ne fa un punto d’onore personale, conosco il tipo d’uomo e non cambia attraverso le varie culture. Ma la cultura del personaggio influenza un’altra cosa…
    Ci accordiamo per 20 euro l’una, gli avrei dato anche 22, ne valeva la pena sicuramente, ma ci siamo accordati per quello. E volevo dargliene 20 + piccolo arrotondamento, pago con pezzi da 20 e da 50 e non voglio il resto se il lavoro va bene.
    A lavoro finito telefona e dice che il prezzo è aumentato a 25 euro l’una. Prendere o lasciare.
    Le presi a 18 l’una e presi il resto sino all’ultimo euro.

    Non ci sarei riuscito se fossi partito dal presupposto che io e lui siamo necessariamente “complementari”: complementari un cazzo, si rispettano gli accordi altrimenti le sfasci e le rifasci con il materiale originale, e non ti do’ niente.

    Ecco, se non si è ancora capito, con le donne è lo stesso.

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    5 Luglio 2019 ericlauder Reply
    • Rileggendo un attimo, qui ho scritto un passaggio con i piedi, era: “pago con pezzi da 50, non da 20” – infatti erano 9 poltroncine e gli avrei dato 200, non 180, 20 euro in più glieli lasciavo. Invece ha fatto il furbo, ne ha chiesti 225 contro i 180 pattuiti, e così ne ha presi 162, e il resto l’ho voluto tutto.

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      5 Luglio 2019 ericlauder Reply
    • La penso anche peggio: a me tutta ‘sta sbrodolata dell’indipendenza non garba. È un cavallo di Troia per la monadizzazzione degli individui e l’atomizzazione della società e va proprio nella direzione opposta a quella che dovremmo recuperare e cioè di dimensione comunitaria di dialogo costruttivo. Bisogna insistere sul fatto che le donne si devono rimettere la testa sulle spalle e non possono fare sempre quello che gli pare e non pagare mai dazio (la crucca Carola è il perfetto esempio della femminilità oggi in questo senso). Questo discorso dell’indipendenza è una rovina : in questo senso allora pretendo stipendi più alti e agevolazioni salariali e fiscali per gli uomini, i quali, non essendo portatori sani di vagina, non hanno alcuna possibilità di giocare la partita alla pari con le donne. I dati parlano chiaro: sotto queste condizioni esse si sentono superiori perché non trovano partner alla loro altezza. Tutto ciò è amplificato dalla femminilizzazione della società che le porta ad avere performance migliori a scuola e stipendi pari agli uomini per pari opportunità dei risultati e non delle premesse. Quel punto 3 è un passo falso completo.

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      5 Luglio 2019 uchuunokishi Reply
      • Temo che sulla cosa il punto del manifesto di LUI non sia stato ben compreso. L’indipendenza dei due sessi è un fatto. Non è obbligatorio per nessuno trovare una compagna o un compagno, non si è “mezzi uomini” o “mezze donne” se si sceglie consapevolmente la strada “single”. Purché sia consapevolmente davvero. Quale sia la preferenza, in termini di principio, per LUI è evidente dagli altri punti e dalla rilevanza che si dà all’istituto familiare. Ciò però senza minare la libertà di ogni individuo a scegliere strade diverse, assolutamente degne di rispetto.
        Detto questo, è sbagliato negare la complemetarietà dei due sessi. Che è inscritta nella natura. C’è poco da negare, da quel punto di vista, a meno che non sia una negazione di tipo ideologico che, come tale, è inaccettabile per i principi di LUI.

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        5 Luglio 2019 Davide Stasi Reply
        • Davide, non esiste la complementarità dei due sessi, salvo per l’aspetto puramente riproduttivo.
          L’uomo è per natura indipendente, la donna no, salvo ovviamente eccezioni individuali.
          L’autonomia individuale e il senso d’indipendenza sono caratteristiche tipiche della mascolinità, non della femminilità.
          Le donne hanno fatto questo miracolo, un’illusione ottica in realtà: si sono proclamate indipendenti, e tantissime persone ci credono pure. In realtà dipendono di più dallo stato e meno dagli uomini, e per sicurezza si sono prese anche il diritto agli alimenti al termine di una convivenza, che è stato promosso da una quota rosa – bell’esempio di indipendenza.
          La risposta a un attacco portato con simili mezzi non è “la famiglia è importante” perché viene interpretato dalla controparte come “noi uomini abbiamo bisogno di voi, non possiamo realizzarci senza avere una compagna” e le richieste aumentano ancora di più. La risposta è “tu non mi servi a niente, sei una palla al piede e una parassita, e tanto per cominciare smettila di rubare soldi a chi ti ha ospitata in casa sua: alimenti alle ex conviventi”.
          Di cosa hai paura? Che si offendano e se ne vadano con tutta la loro “indipendenza femminile”? Non esiste l’indipendenza femminile, se la maggior parte degli uomini le mandasse dove meritano, se la farebbero sotto e striscerebbero.
          Hai mai sentito dire “in amor vince chi fugge”? Ecco, la natura umana è sempre quella, non è che si evolve come la tecnologia.

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          5 Luglio 2019 ericlauder Reply
          • E non ritieni che questa diversità sia complementare? Del tipo che i due si completano? Dai, non fare il MGTOW a tutti i costi con me ????

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            5 Luglio 2019 Davide Stasi Reply
            • No, se uno è indipendente e l’altra non la è non si completano affatto. Una dipende dall’altro.
              Non è che il cane e la zecca sono complementari.
              E in assenza di figli , grazie alle leggi odierne, il paragone cane-zecca è precisissimo nella maggior parte dei casi.

              Lo sai che questa cosa della “complementarità” la applicano anche nello stato anarco-femminista del Rojava?
              Sai come fanno? Ogni posto di potere viene assegnato a un uomo e ad una donna, due persone per ogni posto.
              Indovina un po’ chi lavora e chi invece è lì per far numero?
              Indovina un po’ chi dei due si becca tutta la colpa se qualcosa va storto?
              Però non c’è il pay gap: sono entrambi pagati uguale…

              Ecco perché, ad esempio, gli uomini avevano più potere delle donne nel passato, e lo hanno ancora in parecchie parti del mondo: una dipende dall’altro, e la dipendenza non accenna a finire, anzi si estende (Cirinnà, alimenti alle ex conviventi, inoltre estensione anche alle coppie NON conviventi: Cassazione).

              In caso di “complementarità” vera non sarebbe stato possibile per gli uomini reggere da soli l’intera società (salvo l’amministrazione domestica spicciola), sicuramente non su scala planetaria e per millenni e millenni.

              Esempio: come fa un uomo che lavora su una piattaforma petrolifera a vivere, visto che gli manca la “parte complementare” per tanti mesi l’anno? Figli a parte, a che gli serve una moglie? Per farci insieme le vacanze?
              E un politico, che è sempre in giro e quasi mai a casa?
              E un commerciante nel medioevo o nel rinascimento, che con le carovane e le fiere stava via mesi se non anni?
              E uno che naviga, invece?

              Come fanno a vivere tutti questi uomini senza la parte complementare della loro vita? Ciò vedendola solo 3 o 4 mesi su 12?

              Perché non c’è nessuna parte complementare nel loro caso: non c’è di sicuro, altrimenti smetterebbero di fare il lavoro che fanno.

              Eppure è tutta gente che si arrabbia, e parecchio, se gli passano avanti donne grazie agli incentivi all’occupazione femminile.

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              5 Luglio 2019 ericlauder Reply
              • La vita è fatta di tanti aspetti, mica solo da solo quello dell’indipendenza…

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                5 Luglio 2019 Davide Stasi Reply
                • Senz’altro.
                  Oltre che il lavoro, analizziamo un po’ anche il tempo libero.
                  Non ho mai conosciuto uno che passa tutto il suo tempo libero insieme alla moglie. Neanche uno.
                  E quelli che passano la maggior parte (non tutto, quindi) del loro tempo libero insieme alla moglie sono una minoranza.

                  Quindi, togliendo il tempo dedicato al lavoro, e poi pure la parte di tempo libero nel quale preferiscono stare lontano dalla moglie…mio padre faceva un sacco di lavoretti, ma quando non aveva proprio niente da fare andava in cantina a mettere a posto i ferri: cioè ne cambiava completamente la disposizione. Anch’io ho parecchi ferri, mi diletto ogni tanto, però non ne ho MAI cambiato la disposizione – sarà perché sono troppo conservatore, poco innovatore, o forse perché non ho bisogno di allontanarmi da una che rompe le balle?

                  Il matrimonio è nato come compromesso di due esigenze: le donne – tutte – avevano bisogno di supporto per via della gravidanza, allattamento e allevamento, gli uomini – la maggioranza, non tutti – avevano bisogno di una fissa per poter avere uno straccio di vita sessuale regolare.
                  Il patto sociale su cui si reggeva è stato rotto, ed è stato rotto in maniera conveniente per le donne: finisce l’accesso sessuale e i lavori domestici, ma NON finisce il supporto economico.

                  L’unica volta che la mia ex provò ad accennare all’eventualità che lei potesse chiedermi gli alimenti, le dissi che mi stava bene e che in cambio degli alimenti doveva venire a cucinare e pulirmi casa. Non vi accennò mai più.
                  Ecco, questo sarebbe un tipo di separazione paritaria, anche se non l’unico possibile: io mi sono preso l’impegno di supportarti economicamente e se tale impegno mi resta anche dopo la separazione, allora tu ti sei presa l’impegno di cucinare e pulire e naturalmente ti resta anche dopo la separazione.
                  Invece no, una non deve più niente, l’altro deve ancora quasi tutto quello che doveva dare prima.

                  Uno squilibrio simile non lo puoi prendere di petto dicendo “w la famiglia, siamo complementari”, la controparte prima deve sentirsi abbandonata, non voluta, rigettata, priva di valore. Deve farsela sotto.
                  Poi dopo se ne può discutere con calma, ma prima debbono sbatterci il muso.

                  E se nel frattempo viene su l’Islam, pazienza;: tanto se tentenniamo e usiamo le mezze misure viene su lo stesso.

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                  5 Luglio 2019 ericlauder Reply
                  • Difficile confrontarsi con il tuo cinismo (che pure in altri casi apprezzo e condivido). Non c’è nelle tue osservazioni niente che abbia a che dare con i sentimenti, la pienezza del sé, lo scambio di valori, il confronto, la crescita… Non siamo delle motherboard, Eric, con slot cui devono corrispondere componenti ben precise…

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                    5 Luglio 2019 Davide Stasi Reply
                    • Non ci deve essere niente del genere infatti, visto che parliamo di qualcosa di maschile che guarda al cambiamento della società: il cambiamento sociale sulla base dei sentimenti lasciamolo alle donne.
                      Senza contare poi che si possono avere sentimenti (positivi o negativi) per una donna in particolare, o anche per una dozzina di donne, ma non per “le donne in generale” inteso come 30 milioni di donne: 30 milioni di persone sono una statistica e vanno approcciate con razionalità.

                      Infine: se passa una legge che dice che in caso di separazione io mi becco i figli, la casa, mantenimento dei figli, spese extra non documentate…a quel punto anch’io sarò tutto sentimenti, lo prometto.
                      Ma scommettiamo che qualcun’altra invece diventerà molto cinica? ????

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                      5 Luglio 2019 ericlauder
              • Eric, ma io ho letto che alle coppie di fatto non spettano né gli alimenti né il mantenimento, sei sicuro che è cambiata questa cosa? Comunque sono d’accordo con te su tutta la linea. Le donne, salvo rare eccezioni, sanno solo prendere e pretendere. Non gliene importa un fico secco della complementarietà o dell’uguaglianza, che interpretano solo a proprio vantaggio, trovando di volta in volta la scusa per giustificare le discriminazioni misandriche.

                Un paio di giorni fa un parlamentare uomo di Fratelli d’Italia ha protestato perché alle colleghe femmine è permesso andare scollate in aula, mentre gli uomini devono essere tutti coperti. Ovviamente non è stato appoggiato da nessuno, nemmeno da Salvini, e la Boldrini lo ha puntualmente rimbeccato che le donne possono fare quello che gli pare. Alla fine ha dovuto pure scusarsi.

                Può sembrare una sciocchezza, ma secondo me dà la misura di quali siano i rapporti di forza tra i sessi al momento. Le donne hanno solo diritti, gli uomini solo doveri. Non se ne esce facendo appello ai buoni sentimenti.

                P.s.: Spero che il nuovo sito sia più veloce di questo. Tutte le volte che vengo qui mi si impalla il navigatore. Non capisco come faccia un semplice sito quasi solo testuale ad essere così pesante.

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                6 Luglio 2019 Uomo Qualunque Reply
                • Se gli uomini pretendono di andare scoperti quando fa caldo, la reazione tipica non solo delle femminista ma anche di buona parte delle donne, è puramente lesbomisandrica: ad esempio se vuoi stare in pantaloncini tante sottolineano immediatamente quanto siano brutte le gambe pelose maschili.
                  Adesso immagina il contrario: una donna vuole stare in minigonna cortissima o in mutande in certi contesti non adatti e un uomo non dice cose tipo “mi crea desiderio troppo forte” ma “che schifo le gambe femminili, non si possono vedere!”. Non penseresti subito che è gay?

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                  6 Luglio 2019 ericlauder Reply
                • Le coppie di fatto non esistono nella legge italiana: esistono le unioni civili, le convivenze registrate e le convivenze non registrate. Tutte e tre prevedono gli alimenti, però cambiano i parametri.

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                  6 Luglio 2019 ericlauder Reply
      • L’atomizzazione della società è un problema di tutti, non riguarda solo gli uomini, esattamente come le telefonate indesiderate sul fisso di casa.
        Lo so che è un esempio banale, ma daresti credito a un’organizzazione dei diritti degli uomini che se la prende con le telefonate indesiderate sul fisso di casa “perché il 50% delle vittime sono uomini”? Certo che no. Ed è sempre lo stesso quando metti di mezzo problemi che riguardano tutti indistintamente.
        Chi è fuori dal giro sente subito puzza di bruciato e pensa: “parlano dei grandi problemi del mondo come paravento per nascondere che vogliono la serva in casa”.

        Se deve essere atomizzazione, che atomizzazione sia, se invece è sentito come problema, che la combattano tutti indistintamente. Ma in ogni caso non è un problema specificamente maschile.

        I problemi specificamente maschili sono, in ordine approssimativo di priorità:

        1) Incentivi sessisti all’occupazione femminile a scapito dei lavoratori uomini.

        2) Persecuzione sistematica degli alunni maschi nella scuola, tramite femminilizzazione di docenti e metodologie.

        3) Parassitismo legalizzato femminile in caso di convivenza o matrimonio etero. E non intendo solo economico, c’è anche il monopolio femminile sui figli che è pure peggio.

        4) Mancanza del diritto a NON diventare padre, ovvero mancanza di “aborto finanziario”.

        Poi magari ne dimentico qualcuno, ma sono i primi quattro che mi vengono in mente.

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        5 Luglio 2019 ericlauder Reply

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