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Ora e sempre resistenza

12 Aprile 201911 Aprile 2019
8

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Comments (8)

  1. Idea per rubrica su Stalker Sarai Tu: “Donne vittime del femminismo”
    Idea per un manifesto: “Non ignorate 6 milioni di elettori” con le facce dei genitori separati, quadi tutti padri ma vabbé.

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    13 Aprile 2019 Marco S_P Reply
  2. altra cosa che mi viene a mente, noi siamo divisi in tante sigle, ora, trovare una unità e dare vita ad una sola sigla è difficile ( certo le femministe hanno eletto non una di meno come sigla principe ) ma trovare, per alcune cose, un unico referente ( come abbiamo fatto per il caso Feltrinelli, in cui, bisogna dirlo, abbiamo trovato questo blog come punto d’unione ) e soprattutto evitiamo, per chi utilizza i social, di rispondere ai tread di finti sostenitori delle nostre posizioni ( per facebook ad es:, pim e jakub …. quel tizio polacco che fa da infiltrato, bloccatelo e ignoratelo ) …

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    12 Aprile 2019 giuseppe Reply
  3. ci o pensato un po’ prima di scrivere e vi dico, alla luce dei due avvenimenti che hanno cambiato la situazione ( processo manifesto roma e cambio sede ddl pillon sull’affido condiviso ).
    Bisogna prendere atto, sono due sconfitte e sono sconfitte pesanti, non serve dire che è un punto di partenza, sono due sconfitte, punto.
    ora bisogna in primo luogo aiutare gli amici e le amiche che si sono spesi nel processo contro la regione lazio, affinché questi limitino quantomeno i danni economici e questa è una cosa urgente.
    Dalle sconfitte bisogna imparare qualcosa e penso che vadano tratti degli insegnamenti:
    1) nello scontro frontale partiamo sconfitti ( contro le femministe ) anche se dimostriamo e siamo convincenti, ma partiamo sempre sconfitti, quindi bisogna che usiamo altri meccanismi di lotta, in primo luogo bisogna agire nell’ombra, si può bloccare sui social le femministe e chiiunque appoggia le loro istanze ( ad es;. bloccare su facebook chiunque abbia posizioni profemministe, anche se siano propensi al ragionamento )
    2) consultare costantemente siti e blog che sostengano le posizioni, più consultiamo questi siti e più le imprese finanzieranno questi siti e sosterranno le nostre posizioni, la nostra forza è il potere economico, pretendere che magistratura e potere politico abbia un’attenzione presso di noi è infruttuoso, ma se muoviamo interessi economici avremmo anche attenzione mediatica e quindi il potere politico e la magistratura prima o poi avranno attenzione nei nostri economici ( le femministe hanno attenzione mediatica, ma una volta che ci sono i soldi di mezzo, l’attenzione mediatica e politica inevitabimente si sposterà )
    3) scegliere obbiettivi raggiungibili, dare battaglia su tutto inevitabilmente ci sottopone a delle sconfitte e noi le sconfitte le paghiamo a caro prezzo ( guardate con ddl pillon, i magistrati hanno spinto ancora di più contro i maschietti di turno, salvo poche eccezioni, ma secondo me sono eccezioni fatte solo per protagonismo, le condizioni sono delle separazioni sono ancora più draconiane ), insomma trovare degli obbiettivi sicuramente raggiungibili, così poco alla volta aumenteremo il nostro potere 4
    4) evitare come la pece la consultazioni di articoli e siti femministi, così faremmo solo il loro favore

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    12 Aprile 2019 giuseppe Reply
    • ci ho e non ci o… scusate il refuso

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      12 Aprile 2019 Anonimo Reply
  4. ma cos’è sta storia che Pillon è stato riconosciuto colpevole di diffamazione verso un’associazione LGBT?

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    12 Aprile 2019 alex Reply
    • Adnkronos:
      https://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2019/04/11/pillon-condannato-per-diffamazione_pwTpTAGtyz0rh9w97DKyNP.html

      C’è anche l’Ansa, ma è molto più stringata e non si capisce niente.
      Altre fonti riportano che Pillon si sarebbe difeso dicendo che aveva fatto satira, che era ironico.

      Quel che bisognerebbe appurare è quando è iniziata la causa: i fatti sono del 2015, se la causa fosse iniziata prima del 4 marzo 2018 o almeno prima del settembre 2018, direi che non è una manovra politica.
      Ma se, come sospetto, fosse iniziata nell’autunno 2018 (arrivando appunto al primo giudizio nell’aprile 2019, il timing sembra quello), allora si tratterebbe quasi sicuramente di una marchetta dell’associazione LGBT alle femministe: nessuno aspetta ben tre anni prima di fare causa se si sente diffamato.

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      12 Aprile 2019 ericlauder Reply
  5. Il Sen. Pillon non mi sembra sufficientemente scafato politicamente.

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    12 Aprile 2019 Anonimo Reply
    • Decisamente no…

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      12 Aprile 2019 DanieleV Reply

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