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Quando la storia non insegna: tre storie vere nel nome dei figli

14 Febbraio 201928 Febbraio 2019
14

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Comments (14)

  1. Risposta a beneficio dell’utilissimo Ned, senza il quale i dibattiti a suon di commenti non sarebbero così interessanti:
    Poichè ho evitato particolari intimi che potessero portare qualcuno a riconoscersi, devo però spiegare la natura dell’attaccamento di P3 a M3: non spiegabile solo sessualmente.
    Varie volte, in precedenza della nascita del figliolo, la coppia sembrava riconoscere l’ineluttabilità della separazione, nonostante l’intesa sessuale ai più alti livelli. E questo la dice lunga sulla contraddizione di tanti rapporti “disperanti” che sono diffusissimi e longevi più delle relazioni normali, per rivelazioni statistiche fattemi da una nota psicologa investita di importanti CTU dal tribunale di Roma, autrice anche di varie pubblicazioni. Ma ciò che avveniva era che M3 iniziava una intensa opera di distruzione dell’equilibrio di P3, addebitandogli senza sentire ragioni l’intera responsabilità della scelta di vivere in Italia che l’avrebbe distrutta emotivamente in mancanza della protezione della sua famiglia (tale scelta di vita era invece dettata invece da migliori possibilità economiche poi realizzatesi); peraltro P3 era in buoni rapporti con la famiglia di lei, poi compromessi dalla strategia di M3. Il tentativo di recupero del rapporto era frutto della coscienza di P3 di non avere pensato ad altro che al meglio per M3, e l’immagine di P3 che M3 minacciava di spargere per il mondo, di lei sconfitta per sua causa con le aggravanti di vendicative bugie di violenze, era un peso morale insopportabile per una persona corretta come si riteneva, che lo induceva a riprendere la relazione come unico freno rivendicato da M3. In fondo, egli pensava, se la mia compagna ha dei problemi, il mio dovere è curarla. Quindi mettendo anche se stesso in discussione, la coppia durante l’intera relazione, seguiva delle terapie di coppia presso psicologhe varie. Con l’esito noto.
    Al momento della nascita del figliolo, non voluta da P3 ma avvenuta ugualmente, P3 intravide immediatamente il pericolo di una sottrazione del minore, poi verificatasi. E visse col terrore che gli venisse portato via un bimbetto meraviglioso. Cosa che avvenne infatti ben due volte. Unico possibile rimedio pacifico adottato fu quello, come consigliatogli ancora da una psicologa, di rendere la vita in Italia per M3 ben migliore di quella nel suo paese, come se il problema fosse stato questo e non il disturbo psicologico evidente nell’estremo vittimismo, nelle esagitate reazioni a futili motivi, di M3, unitamente alla criminale furbizia da questa adottata nella manipolazione altrui, in un ingiusto anelito distruttivo di P3; ancora, a mio parere, sintomo di disturbo della psiche. Se proprio non vogliamo parlare di una sottile ed efficace strategia delinquenziale di M3.
    Speravo non fossero necessari chiarimenti.

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    15 Febbraio 2019 Giuseppe Reply
  2. Giusto l’altro giorno ho letto su un sito specializzato in consulti psicologi la seguente storia: una mamma scrive di essere sposata da 8 anni, di avere una figlia di 4 e che da tempo medita di separarsi dal marito, il quale però non è d’accordo. Lei allora resta per tenere insieme la famiglia, sennonchè ultimamente scrive che la figlia dimostra avversione nei confronti del padre. E quando lei le parla della possibilità di separarsi dal papà, la bambina si dimostra entusiasta all’idea. Morale della favola, chiede alla psicologa se non sarebbe il caso di separarsi per il bene della bambina e la psicologa giustamente le risponde che non può mettere nelle mani di una bambina di 4 anni decisioni del genere, decisioni che riguardano gli adulti.
    Una vicenda del genere secondo me è aberrante. Una moglie/madre che vuole separarsi pensa di farlo anche per il bene della figlia perché, magari per mille motivi, in questa fase della vita è più legata alla mamma che al papà e ci sono madri di famiglia che agiscono in base a cose del genere? Tra l’altro da come scrive è evidente la consapevolezza di essere in una posizione di potere rispetto al marito/padre. E meno male che poi sarebbero quelle penalizzate.

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    14 Febbraio 2019 Andrea Reply
    • ciao Andrea, la storia che hai riferito è sconcertante soprattutto per gli aspetti evidenti di manipolazione della bimba.
      Ogni tanto, ma non troppo frequentemente, emergono queste vicende personali di donne che,reputandosi al centro della
      vita di una famiglia, credono di avere il diritto di supremazia sulla gestione dei figli. Non mi meraviglia che abbia riposto
      una simile scelta su una bambina di scuola materna: sono capaci di tutto, in certi casi.

      In una vicenda reale che ho appreso dalla diretta interessata, costei, già divorziata da giovane (da un uomo del quale
      si dice segretamente legata, anche se lui si è rifatto una vita), ha avuto una bambina da un nuovo compagno.
      Lasciamo un attimo da parte la faccenda col marito divorziato.
      La signorina piuttosto giovane incontra un nuovo compagno di vita e rimane incinta; la gravidanza è desiderata.
      Non è ben chiaro cosa accade tra i due, fatto sta che lei un bel giorno prende la figlia e si allontana di casa
      per andare a vivere in altra città costiera con la figlia che avrà avuto al massimo otto mesi.
      Disperazione del nuovo compagno: lasciato e privato della possibilità di vedere la figlia.
      Comunque, circa 3 anni fa, ho saputo che lui, il padre, si è battuto come un leone per vedere la figlioletta
      tanto bella e tanto legata al padre.
      Immancabile il “contorno” di deliranti invenzioni di presunti abusi di lui, addirittura sulla bimba, con
      devoluzione di madre e figlia alla solita abusologa esistente sulla piazza; la serietà del padre e la
      sua serenità impediscono alla madre di proseguire nel suo folle e delirante progetto di denuncia.
      Un minimo di equilibrio un bel giorno si fa strada nella mente della madre che decide di mollare la “abusologa”
      locale, anche su mio pressante consiglio (conosco i miei polli e conosco le mattoidi locali ).
      al momento, la bimba vede abbastanza il padre.
      La signora fa la sua vita .

      ça va sans dire , la signora vede regolarmente un insigne psichiatra in Milano
      che dovrebbe risolvere gli irrisolti problemi di una donna instabile e in cerca di sé stessa.
      good luck.

      di storie come queste ne esistono a migliaia in tutta Italia.

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      15 Febbraio 2019 Giannetto Reply
  3. mi colpisce la storia di P3 e M3 sopratutto nella parte in cui si fa riferimento alla “baldoria” sessuale intervallata dalle scenate (di lei): “una convivenza con P3 costellata da intensissimi scambi affettivi e sessuali, ma anche da un ménage disperante per una ben guidata emotività di lei..”, insomma traducendo: questa M3 era una tizia emotivamente problematica, non particolarmente stabile ma sotto le lenzuola era una bomba, e, aggiungo io, è proprio per questo che P3 se ne è innamorato .

    Ora, alcuni anti-femministi (non te, Stasi quindi non azzanarmi) rimproverano alle donne uccise o maltrattate dai partner il fatto di non saper scegliere il partner, cioè di essere fatalmente attratte proprio dal tipo di uomo che poi le maltratta o le uccide: insomma, queste qua in preda agli ormoni si mettono col macho perchè è sessualmente eccitante, scartano uomini più miti ma meno sexy, e poi si stupiscono se il loro macho è ossessivamente geloso, violento ecc..Dovevano scegliere meglio, dicono questi anti-femministi. Il discorso delle donne attratte da uomini emotivamente instabili e violenti o bugiardi e quindi “responsabili” dei propri guai è ricorrente in molti discorsi anti-femministi.E’ un modo per dare la colpa alla vittima.
    se fossi uno che incolpa le vittime (ma non lo sono) potrei dire che P3 è causa del suo male in quanto, accecato dagli ormoni, si è messo con una tizia instabile,debole solo perchè c’era una grande intesa sessuale, magari P3 ha pure rifiutato altre donne molto più risolte emotivamente, molto più “affidabili” come compagne di vita ma ahimè non altrettanto sexy, non altrettanto eccitanti e attraenti.
    Potrei dirlo ma non lo dirò perchè l’attrazione fisica, l’intesa sessuale è importantissima e rifiutare chi non ci attrae sessualmente è giusto, e amare, essere attratti da certe persone (anche da persone che poi si rivelano essere tragicamente sbagliate) non è una colpa, questo vale per gli uomini che si innamorano di una “M3” ma anche per le donne che si innamorano di uomini che le maltrattano

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    14 Febbraio 2019 ned Reply
    • e poi non disperiamo, ci sono anche donne che sono sia attraenti e sexy che emotivamente stabili (come ci sono uomini attraenti, bravi a letto e stabili emotivamente)

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      14 Febbraio 2019 ned Reply
  4. “schiamazza sulla violenza dell’uomo e grida ancora non essere frutto di raptus violento quello che assale in qualche caso una debole mente maschile messa all’angolo con la fine incombente”

    e ci risiamo. Quindi ogni donna uccisa (anche in caso di coppia non sposata e senza figli) si è comportata come M1, M2 o M3? Ma per favore..

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    14 Febbraio 2019 ned Reply
    • Benissimo. Per dimostrare il tuo punto, per favore portaci alcuni link in cui risulti provato e chiaro che una vittima, indipendentemente dal sesso, sia stata uccisa dal partner senza che ci fosse un ragionevole motivo scaturito dal comportamento della vittima stessa.
      Non dovrebbe essere un compito difficile per te.

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      14 Febbraio 2019 Anonimo Reply
      • O anonimo genio, sai benissimo che nessun articolo di cronaca nera ti racconta per filo e per segno tutte le vicissitudini di una coppia separata ma ti dico che la tua domada è malposta in quanto non esiste un ragionevole motivo per il quale una persona possa uccidere l’ex partner a meno che l’ex partner non lo abbia aggredito fisicamente con un coltello o una pistola. anche se una ex moglie uccisa si fosse comportata cme le ex mogli del post, neanche quello giustifica un omicidio, o anonimo genio. E’ assurdo pensare che ogni donna uccisa dall’ex marito fosse come quelle raccontate in questo post, ma anche fosse così non cambia nulla

        Ti informo comunque che ci sono casi di femminicidio o tentato femminicidio anche tra ex fidanzati o ex conviventi senza figli, ultimo caso a Vercelli dove una donna è stata gravemente ustionata da un uomo con cui aveva avuto una relazione, quest’uomo non è mai stato sposato con lei e non avevano figli quindi non c’era nessuno di quei motivi che tu (sbagliando) definiresti “ragionevoli” per scatenare un comportamento violento da parte di un uomo
        https://www.nextquotidiano.it/simona-rocco-mario-duonno-donna-bruciata-vercelli/

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        14 Febbraio 2019 ned Reply
  5. dimenticavo …il mio amico ieri ha usato un termine : “mercato legale”.
    Voi conoscete bene questo termine: è un mercato degli schiavi, della frutta e verdura, un black market o forse
    un tritacarne devastante ma ben “legalizzato”, significa che ha tutti i crismi della “apparente” legalità ..
    dove c’è gente che specula, vive, guadagna bella pasciuta sui disastri delle persone.

    buona giornata

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    14 Febbraio 2019 Giannetto Reply
  6. pensate che proprio ieri ho avuto certezza di un sospetto che coltivavo da tempo: parlando con un caro amico in un bar
    davanti ad un panino (buono), ho saputo che il primo avvocato, donna logicamente dato che si tratta del loro grande
    terreno di esaltazione della emancipazione, è una cattiva antimaschile; insieme alla madre (ex divorziata pure lei)
    difende prevalentemente DONNE SEPARATE ed è di una cattiveria inaudita contro gli ex mariti.
    da questo deriva il fatto che ovviamente una lestofante di questo tipo molto difficilmente farà gli interessi del
    padre separato: infatti, mi danneggiò enormemente in corrispondenza di questo periodo, sei anni fa.
    per la sua lurida opera professionale, consistita in due lettere, mi prese migliaia di euro di parcella.
    un danno e poi la beffa perchè il mio avvocato successivo dovette sudare sette camicie per rimediare i danni
    fatti da questa sottospecie di legale in ben cinque mesi. per mettere a posto una navicella partita malissima.
    soldi buttati e reputazione come padre messa a rischio.
    Sto aspettando di trovarla per strada …

    torno alla vostra preziosa lettura.

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    14 Febbraio 2019 Giannetto Reply
  7. Nella societa’ femminista il rapporto uomo-donna e’ diventato un gigantesco pasticcio.
    Una confusa commedia degli equivoci, che non fa’ nemmeno ridere.

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    14 Febbraio 2019 xyz Reply
    • … gigantesco pasticcio…. confusa commedia degli equivoci…
      …e non fa nemmeno ridere…
      .
      Eppure gli elementi – per una bella risata – ci sarebbero.
      .
      Cortese sig. Xyz, se dicessi che queste sue osservazioni sono un beffardo oltraggio a tutti i Pn,
      lei si offenderebbe?
      O ne riderebbe…

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      14 Febbraio 2019 RDV Reply
      • Sai com’è, da un punto di vista tradizionalista: “sono solo sciocchine che fanno le marachelle, è un equivoco che causa pasticci”.
        Le femministe probabilmente ridono come delle pazze quando vedono questo tipo di reazioni, piuttosto che reagire così tanto varrebbe lasciarle fare, in questo modo raggiungono lo stesso i loro obbiettivi ma almeno non le fai ridere.

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        14 Febbraio 2019 ericlauder Reply
        • @ericlauder & RDV
          dovete avere un poco di pazienza con me.
          Vedete, io mi trovo in una condizione di netto svantaggio nei vostri confronti.
          Infatti non riesco a capire nulla di ciò che dite.

          Caricamento...
          14 Febbraio 2019 xyz Reply

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