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Difesa delle donne? No: attacco all’uomo

4 Aprile 201923 Maggio 2019
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Comments (2)

  1. anche nei paesi dell’interno della Sardegna (molto, molto di meno nelle 4 grandi città)
    le donne fanno, disfano, tessono, parlano, manovrano alle spalle, mettono in cattiva luce, diffamano
    e sostanzialmente “inducono” le condotte degli uomini.
    storicamente dietro molte vendette di “faida” vi è la mente delle donne, di queste matracche
    o matrone che hanno il pieno dominio delle attività lecite o illecite degli uomini.
    non è un caso che l’ultimo efferato delitto “del lago”, che vede coinvolti anche minorenni
    con uccisione di gruppo e sparizione del corpo in campagna, veda portatrice del movente e quasi presente
    al delitto una ragazza di 17 anni (scenario barbaricino).
    anche nel duplice omicidio Masala-Monni, tutto venne innescato da un litigio in un locale
    in cui una ragazza venne “importunata” e si trattava proprio della fidanzata del minorenne
    Pinna, che poi ha preso venti anni..(scenario barbaricino).

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    5 Aprile 2019 Giannetto Reply
  2. || Di più: il concetto di onore violato si estendeva anche alla possibilità di vendicare figlie o sorelle disonorate.

    Vittime e dominatrici, rinchiuse tra le mura domestiche e insieme regine dei ‹‹vecchi focolari tirannici›› (La Sicilia come metafora, intervista di M. Padovani, Mondadori, Milano 1979, p. 14), le donne siciliane descritte da Sciascia sono le vestali di una cultura arcaica e feroce. Quanto più rinunciano ad agire sulla scena pubblica, tanto più accrescono il loro potere nella sfera del privato, sulla famiglia, sui figli. Un potere enorme, anche se non codificato. ‹‹Molte disgrazie, molte tragedie del Sud ci sono venute dalle donne, soprattutto quando diventano madri››, sostiene Sciascia nella Sicilia come metafora, e continua: ‹‹Le donne del Mezzogiorno hanno questo di terribile. Quanti delitti d’onore sono stati provocati, istigati o incoraggiati dalle donne! Dalle donne madri, dalle donne suocere!››

    …

    Un matriarcato ‹‹tremendo››, ma sommerso, dissimulato, quasi invisibile, perché in questo contesto la donna è tanto più rispettabile quanto più sa rendersi invisibile. Il silenzio dunque non solo è imposto da un sentimento di connivenza, ma diventa una patente di onorabilità.

    https://www.laletteraturaenoi.it/index.php/interpretazione-e-noi/159-sciascia-e-il-%E2%80%9Csilenzio%E2%80%9D-delle-donne.html

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    4 Aprile 2019 Blu Reply

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