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di Fabio Nestola – Lilli Gruber è grandissima, un mito. Non ridevo così dalle pellicole di Woody Allen anni ’70. Della Gruber non ho letto l’ultima fatica letteraria (scusate l’esagerazione), per sganasciarmi basta l’imperdibile intervista a Io Donna. Volgarità, violenza, visibilità sarebbero per Lilli le tre V tipicamente maschili, che “devono essere sostituite da empatia, diplomazia, pazienza”. Ovviamente l’affermazione è basata sull’incrollabile certezza che noi uomini siamo tutti cattivi e dobbiamo essere rieducati (dice proprio così) allo scopo di diventare più femminili. Non è un estratto dalla lettera di Totò e Peppino, è Lillipensiero d.o.c.. Per quanto fatuo, va analizzato nel dettaglio.
Quanto alla V di volgarità come prerogativa solo maschile, beh, tutte le esibizioni del “nuovo femminismo” targato Femen (lo dicono loro) sono notoriamente di alto profilo culturale, direi accademico, depurate da qualsiasi bassa volgarità, specialmente a sfondo sessuale perché l’utilizzo sessista del corpo femminile, si sa, è prerogativa della maschilità tossica.
Ok, è un messaggio politico … Non solo Femen ovviamente, la totale assenza di volgarità nell’universo femminile trasuda da innumerevoli immagini in rete, tutte trovate su Google. Satiriche? Dissacranti? Goliardiche? Sottilmente spiritose? Comunque sempre di gran classe, sobrietà, eleganza … Mai volgari insomma: la volgarità è maschile!
Poi c’è la V di violenza. Anche questa esclusivamente maschile, è ovvio. Anche se questi due o tre articoli raccontano un’altra storia:
Si noti che sono solo le aggressioni a coltellate che ho messo in archivio quest’anno, un elenco approssimato per difetto. Per motivi di spazio non pubblico aggressioni per mano femminile con armi da fuoco o armi improprie, avvelenamenti, strangolamenti, aggressioni con l’acido, investimenti con l’auto, bastonate, martellate, pestaggi vari , stalking ed anche infanticidi… Sono centinaia. Anche se la violenza è solo maschile, e se lo dice Lilli dobbiamo crederci.
Infine la terza V, Visibilità. Un monopolio maschile, nessuna donna è mai riuscita a conquistare ruoli di vertice in quanto a visibilità e conseguente potere di condizionamento delle masse. In Parlamento entrano solo per fare le pulizie, mai un ruolo di spicco. in TV entrano al massimo come veline, vallette e ballerine, mai una conduzione da opinion maker. Infatti …
![]() A 30 anni avrebbe voluto diventare presidente della Camera dei Deputati, un’opportunità mai concessa ad un uomo di quella età in tutta la storia della Repubblica. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare viceministro della Giustizia, poi membro del CSM ed infine Presidente del Senato. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare Presidente della Camera dei Deputati, poi avrebbe voluto fondare un partito. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare Presidente della Camera dei Deputati, poi avrebbe voluto fondare un partito. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto arrivare ai vertici di un sindacato. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare presidente di Confindustria. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto scalare i vertici della RAI fino a diventarne Presidente. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare una prestigiosa e ben remunerata giornalista nonché conduttrice televisiva di “suoi” programmi, esercitando una enorme influenza sulle masse. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare una prestigiosa e ben remunerata giornalista nonché conduttrice televisiva di “suoi” programmi, esercitando una enorme influenza sulle masse. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare una prestigiosa e ben remunerata giornalista nonché conduttrice televisiva di “suoi” programmi, esercitando una enorme influenza sulle masse. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare una prestigiosa e ben remunerata giornalista nonché conduttrice televisiva di “suoi” programmi, esercitando una enorme influenza sulle masse. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare una prestigiosa e ben remunerata giornalista nonché conduttrice televisiva di “suoi” programmi, esercitando una enorme influenza sulle masse. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare una prestigiosa e ben remunerata giornalista nonché conduttrice televisiva di “suoi” programmi, esercitando una enorme influenza sulle masse. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare una prestigiosa e ben remunerata giornalista nonché direttrice di una testata politica, esercitando una enorme influenza sulle masse. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare una prestigiosa e ben remunerata intervistatrice nonché conduttrice televisiva di “suoi” programmi, esercitando una enorme influenza sulle masse. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
![]() Avrebbe voluto diventare una prestigiosa e ben remunerata intervistatrice nonché conduttrice televisiva di “suoi” programmi, esercitando una enorme influenza sulle masse. A causa delle discriminazioni sessiste non ce l’ha fatta. #nonunacelhafatta |
Parafrasando il titolo di un “libro” recentemente uscito, la “cazzara rossa”. Non voglio i diritti ma d’ora in poi direi che dovremmo chiamarla così
Stasera a Propaganda Live si vergognava per lei pure il conduttore (pur essendo della stessa parte politica).
Usare la scorta per farsi portare a spasso il carrello della spesa.
Irraggiungibile Anna Finocchiaro.
Il mio avete dimenticato era per i lettori dei commenti: volevo ricordare io altre donne, le prime che mi soni venute in mente, che hanno molta visibilità… e avevo già pensato a quello che ha scritto danieleV e sono contento che abbia fatto la precisazione che io non ho voluto dilungarmi a scrivere
non le abbiamo dimenticate, solo che una selezione andava fatta per motivi di spazio. Già così gli esempi sono parecchi, se avessi dovuto mettere tutti i link di violenze femminili Davide mi avrebbe cacciato dal blog urlando. Stesso discorso per le immagini volgari che LE STESSE DONNE postano ovunque, i motori di ricerca ne sono pieni a migliaia. Per quanto riguarda la visibilità acquisita dalle donne – che si traduce in potere, prestigio, influenza – mancano all’appello figure storiche come Nilde Iotti, Tina Anselmi, Lina Merlin, Rosy Bindi, Livia Turco, Adelaide Aglietta, Susanna Agnelli … fino ai giorni nostri dove oltre a Meloni e Carfagna potremmo includere Boschi, Mussolini, Prestigiacomo, Gelmini, Brambilla, Santanché, la stessa Bongiorno e tante altre. Non mi interessa fare l’appello completo, volevo solo dimostrare come ciò che la Gruber spaccia per negativissime esclusive maschili, non lo sono affatto.
Il 66% dei giudici sono donne… le docenti donne l 80%… poi vabbe solo un terzo 33% dei dirigenti/manager è donna… è proprio un paese sessista sicuramente se non sono manager al 50% è colpa di tutte le discriminazioni che subiscono xke si sa che dove girano i soldi tengono molto conto del sesso e non della bravura a farli
Piccolo particolare: i manager sono un numero infimo comparato con giudici e, soprattutto, insegnanti. Ciò significa che, nei mestieri d’ufficio “normali” (intesi come quelli non “top”), le donne sono la stragrande maggioranza. E gli uomini “normali”, dove lavorano? Semplice, nei cantieri, in fabbrica, come autotrasportatori, minatori, uomini di fatica… dove muoiono come mosche (parliamo di migliaia di vittime l’anno, migliaia) e nessun* chiede quote rosa. Eppure le donne si sentono discriminate. A me non da fastidio questo, ma la conclusione che ne consegue: per le donne, gli uomini sono solo quelli al top, vedono solo loro, noialtri non esistiamo. Triste, ma questo è, e amaramente bisogna prenderne atto.
Quando lastrichi d’oro l’ego di una persona, essa non darà peso a tutto ciò che vale di meno.
“per le donne, gli uomini sono solo quelli al top, vedono solo loro, noialtri non esistiamo”
Che altro ti aspettavi dal sesso ipergamico?
DAVIDE, abbiamo bisogno di LUI, dobbiamo avere una risposta unitaria
Avete dimenticato barbara d urso, anche lei influenza molto bene le masse… avete dimenticato Giorgia meloni, avete dimenticato la sempre più femminista mara carfagna, avete dimenticato tutte le cantanti italiane, avete dimenticato le grandissime wanda nara, la ferragni, le attrici italiane, ai tempi c era cicciolina in parlamento… tutte donne di una gran risma… credo che tra queste solo la meloni abbia lavorato davvero…… e im camera e senato sono solo il 35 40%, una vergogna no???… d altronde votano solo gli uomini è ovvio che non raggiungano il 50%, quando si darà il diritto di voto anche alle donne??…. L altra metà delle donne ‘potenti’ e famose probabilmente sono intente a mostrare il culo sui social nel frattempo e non mi sembra soffrano troppo x questa loro prevalentemente estetica posizione… scusate lo sfogo