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Radici e conseguenze della teoria “gender”, prove alla mano

3 Maggio 20193 Maggio 2019
22

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Comments (22)

  1. La “teoria del complotto” vede da una parte gruppi che occupano centri di potere ed informazione e dall’altra una massa di persone propense a bersi tutto e il suo contrario. Ma questo cozza con l’esperienza attuale e storica. Infatti, è notorio che la martellante buona educazione cade generalmente nel vuoto, che prodotti commerciali lanciati con costose campagne pubblicitarie si rivelino flop, che movimenti politici ostacolati dai media abbiano successo (e noi siamo qui puntando proprio su questa possibilità). Mi sembra più convincente la visione di una realtà che vede i fenomeni sociali come prodotto di fattori economici, culturali,storici senza per questo escludere l’apporto di gruppi potenti ed individualità carismatiche. “La gente” può vedere la neve nera solo se è già predisposta a vederla così.
    L’impostazione della Frezza è tutta nella logica del complotto. Gruppi ristretti avrebbero influenzato organismi ONU che a loro volta avrebbero dettato legge agli stati membri. Il massimo si sarebbe toccato alla “conferenza internazionale sulla donna” a Pechino dove in maniera surrettizia si sarebbe introdotto il termine gender facendo leva sul fatto che i delegati non sapevano cosa volesse dire esattamente. Forse è il caso di inviare a queste conferenze gente un po’ più sveglia ma la cosa più assurda che queste tematiche, entrate per il rotto della cuffia, siano poi diventate egemoni.
    Secondo me le teorie gender si sono diffuse primariamente tra la popolazione e solo successivamente diventate parte del “politicamente corretto” ovvero la teoria/prassi delle classe dominanti.
    Analizzare il come e il perché è un’impresa enorme che esula da questo mio intervento già troppo lungo.
    Vorrei concludere con una domanda: il movimento dei diritti maschili come si deve rapportare a queste teorie? La chiosa semiseria del ritorno al tempo delle dame e cavalieri mi sembra indicativa di quello che NON bisogna fare e cioè rimpiangere un mitico passato dove i ruoli erano definiti. Questo per due motivi fondamentali 1) la società “patriarcale” non era un luogo comodo per noi uomini e, proprio perché le donne rimanevano in uno stato minorità, agli uomini toccava morire in guerra e di lavoro, proprio come oggi. 2) la mutazione antropologica è già in atto e riguarda tutti noi. Tanti uomini sono single e non aspirano a “mettere su famiglia” altri sono gay, bisessuali, ecc. ma tutti abbiamo in comune l’essere maschi e, per questa ragione, siamo marginalizzati e criminalizzati da questa società ginocentrica.
    Insomma credo che le teorie gender non vadano né rifiutate né accettate in blocco ma sottoposte a vaglio critico mettendone in luce la contraddizione fondamentale: quella di proclamare rispetto e libertà ma negarla a chi è maschio.

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    5 Maggio 2019 renato Reply
    • Gli anticomplottisti ad oltranza sono ottusi tanto quanto i complottisti ad oltranza. Gran parte delle cose trattate da Elisabetta Frezza sono provate e dimostrabili documenti alla mano. Sorry Renato.

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      5 Maggio 2019 Marco S_P Reply
  2. Essendo tra coloro che hanno segnalato a Davide quel video (del quale era comunque già a conoscenza), dopo averlo guardato/ascoltato attentamente, non capisco il motivo di tanta irritazione sa parte di Messora. Personalmente ho apprezzato moltissimo e condivido appieno la “teoria” della Frezza e vivaddio che ci sono persone che hanno il coraggio di dire pane al pane e vino al vino.

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    4 Maggio 2019 Io No Reply
  3. Resta una domanda inquietante: perché vengono intervistate (come su Buyoblu) e pubblicizzate e citate (altrove) donne critiche del femminismo e del gender e mai, mai una sola volta un uomo del movimento maschile che pure non può saperne meno di qualsiasi donna per quanto informata e critica?
    .
    La soluzione è parte integrante del problema.
    Questo cortocircuito è il problema.

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    3 Maggio 2019 RDV Reply
    • Per esempio chi? Deve trattarsi di un profilo intellettuale di livello, come la Frezza (che le piaccia o no) è.

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      4 Maggio 2019 Claudio Messora Reply
      • La questione, cortese Messora, non attiene al rango intellettuale della Frezza o di altri, è invece relativa al fatto che essa appartiene al sesso che sta combattendo contro gli uomini e contro i padri sotto le bandiere del femminismo e che da questo trae una panoplia di vantaggi (con qualche piccolo danno collaterale). Il fatto che sia avversa al femminismo radicale è la patente che la titola a combattere – in buona fede – per le ragioni maschili.
        .
        Ma non è con le armi degli altri, siano mercenarie o ausiliarie, che si diventa liberi:
        .
        Machiavelli: ” L’armi ausiliarie, che sono l’altre armi inutili, sono quando si chiama uno potente che con le arme sue ti venga ad aiutare e defendere, come fece …papa Iulio; il quale, avendo visto …la trista pruova delle sue armi mercenarie, si volse alle ausiliarie… . Queste arme possono essere utile e buone per loro medesime, ma sono, per chi le chiama, quasi sempre dannose: perché, perdendo rimani disfatto, vincendo, resti loro prigione”.
        .
        Si resta subordinati a colui che ci salva.
        .
        Nel conflitto dei sessi in corso, la questione delle transfughe – a causa dell’ambivalenza inevitabile della posizione femminile – è un nodo irrisolto (per gli uomini).
        Ma non mancherà occasione di tornarci sopra.
        Serenamente.

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        4 Maggio 2019 RDV Reply
      • Profilo intellettuale di livello?
        Santiago Gascó Altaba.

        https://stalkersaraitu.com/la-grande-menzogna-del-femminismo-piu-che-un-libro-una-necessaria-rivelazione/

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        4 Maggio 2019 Blu Reply
  4. Per fortuna nelle nostre scuole la stra-grande maggioranza degli insegnanti è pronta a bloccare qualsiasi tentativo di educazione gender. Resistere bisogna.

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    3 Maggio 2019 bob Reply
  5. Avete ragione sia tu che la Frezza, ma a mio parere vi sbagliate su un dettaglio:
    E’ vero che il femminismo sfrutta il marxismo per ben altri scopi, e non ha nulla di marxista.
    E’ anche vero che la cosiddetta “teoria gender” (in realtà si chiama teoria queer) è appoggiata solo da una parte del femminismo.
    Solo che la parte del femminismo che approva la teoria queer non è “la parte marxista”: è la parte sciocca. Quelle furbe, che spesso anch’esse si richiamano al marxismo, si oppongono, perché hanno capito che la teoria potrebbe essere sfruttata dagli uomini per porre fine, avvalendosene anche loro, di alcuni privilegi riservati alle donne: ad esempio “opzione donna” in Italia, o le liste riservate alle donne in UK.
    Ci scrissi appena due righe, quando avrò tempo approfondirò la questione:
    https://theindependentmanitaly.wordpress.com/2019/04/18/forslag-till-en-modernare-konstillhorighetslagstiftning/

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    3 Maggio 2019 ericlauder Reply
  6. Caro Davide,

    finalmente si prende coscienza dell’uso distorto che le femministe fanno del pensiero marxista:”In questo la studiosa forse cade in uno dei tanti inganni del femminismo, che usa il marxismo come mera facciata, più uno strumento di marketing che altro. La realtà è che tutto il femminismo e tutta la sua ideologia nasce con scopi conflittuali, distruttivi, vendicativi, a prescindere dalle etichette che si appiccica addosso”. Non di capisce infatti come possa essere di stampo marxista un’ideoligia che prevede la dominazione del sesso femminile su quello maschile: le femministe lo dicono pure apertis verbis. Sembra poco ma in realtà mettere nella giusta prospettiva l’ideologia femminista è importante: nulla il femminismo ha a che fare col marxismo dal momento che, lo ripeto, il femminismo mira alla dominazione e non alla parità. C’entra ‘na fava col marxismo …

    P. S. Per l’ottimo Messora che seguo assiduamente : perché invece non fare un’intervista a Davide sui rapporti di genere? Così vi conoscete e chissà che non scocchi la scintilla che può portare a frutti insperati: Dio solo sa quanto ci sia bisogno di informazione vera su questi temi…

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    3 Maggio 2019 uchuunokishi Reply
    • “Uso distorto…del pensiero Marxista” ? Jajaja. Il Marxismo è quella roba(ccia) lì. Poche balle.

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      4 Maggio 2019 Io No Reply
      • Evitiamo di parlare di cose che non si sanno. A proposito, il movimento maschile in Italia è nato a sinistra. Marchi, Della Vecchia, Recher…

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        5 Maggio 2019 Marco S_P Reply
  7. Faccio notare che una “negazione dei diritti fondamentali delle persone sulla base delle inclinazioni sessuali” è impossibile, perché sulla nostra Costituzione c’è chiaramente scritto che siamo tutti uguali, quindi quando si parla di “discriminazione” di cosa si parla, esattamente? Sarebbe anche interessante capire quanto ci sia di scientifico nel concetto di “orientamento sessuale”.
    Per il resto, sapevo più o meno tutto quello che la Frezza illustra nell’intervista, ma sentir raccontare queste cose tutte insieme fa davvero accapponare la pelle. Chi può, tenga i figli il più lontano possibile dalla scuola pubblica.

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    3 Maggio 2019 Emanuela Reply
    • Ti faccio notare che la discriminazione sulla base di sesso e orientamento sessuale è attuata in tutti i paesi occidentali, particolarmente in UK e USA dove si promuove la “discriminazione positiva” e le “politiche di promozione della diversità”, ma anche in Italia – vedi “opzione donna”, incentivi all’assunzione di donne, tasse universitarie scontate per le femmine e ADDIRITTURA la Cassazione che ha sentenziato che gli uomini che si sposano possono essere licenziati ma le donne no.

      La cosa è talmente sviluppata e palese che a me viene da sorridere ogni volta che si cita la Costituzione: quando si parla di queste cose la Costituzione non conta niente, è assolutamente carta straccia.

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      3 Maggio 2019 ericlauder Reply
      • Lo so, grazie tante, ma queste sono distorsioni, aberrazioni. Se se si seguissero le Costituzioni, queste cose non avverrebbero. E in ogni caso ormai siamo alla situazione opposta, per cui a essere discriminati sono sono i “diversi” ma tutti gli altri.

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        4 Maggio 2019 Emanuela Reply
  8. Sincere congratulazioni per essere riuscito a complimentarsi con un’intervista, che notoriamente non cade dal cielo ma richiede un’intenzione e una realizzazione con perizia tecnica e giornalistica, contemporaneamente tentando di screditare il realizzatore della stessa. Come complimentarsi per la fragranza di una pagnotta denigrando il fornaio.

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    3 Maggio 2019 Claudio Messora Reply
    • Messora, perché se la prende così? Converrà che l’interesse di un’intervista sta in ciò che dice l’intervistato, soprattutto. Il merito va anche a chi ha realizzato il colloquio, è ovvio, e il merito le viene riconosciuto col fatto che ne ho parlato nell’articolo e ho messo fisso il video nell’homepage del blog. Mi pare un riconoscimento più che ampio del suo lavoro, anche in termini di visibilità e click che ne possono derivare. Forse è rimasto seccato dalla parte dove dico che il suo canale indulge talvolta un po’ troppo nei complottismi. E’ una mia opinione, una come tante, che non dovrebbe irritarla. Molti le riconoscono meriti per quell’indulgenza, ognuno la pensa un po’ come vuole. Chiamare quella mia critica “denigrazione” mi pare eccessivo. Lei fa un lavoro tendenzialmente contro il mainstream, e già solo per questo non la denigrerei mai. Mi prendo però il diritto e mi assumo la responsabilità di esprimere anche delle critiche. Il suo merito per l’intervista con Frezza è grande e mi auguro che averne parlato anche qui la porti a un incremento di visite. Ignorarla, in questo mondo di comunicazione soverchiante e rapidissima, sarebbe stato peggio, non crede? Saluti.

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      3 Maggio 2019 Davide Stasi Reply
      • È una sua opinione, certo. E questa è la mia: su Byoblu scorrono 12 anni di sudore, lacrime e sangue, che hanno prodotto moltissimi personaggi importanti nella scena poltico-istituzionale attuale. Una mini televisione realizzata da solo. Citare Byoblu solo come cornice di bislacche teorie complottiste, fatta eccezione per questa, è assolutamente ingeneroso.
        Detto questo, come lei dice, ha diritto ad avere la sua opinione, come io ad infastidirmi.

        Per il resto, passi a trovarmi se le va, a Milano.

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        3 Maggio 2019 Claudio Messora Reply
        • Suvvia Messora, TUTTI in Italia conoscono ByoBlu, la sua storia e la sua importanza, non è certo una blanda critica da parte mia a metterlo in discussione. Posto che molti miei lettori sono anche fruitori di ByoBlu e sanno bene che il lato della barricata è sostanzialmente la stessa anche se metodi e criteri differiscono. Ciò che ho scritto, le assicuro, non ha proporzioni così sprezzanti come lei le legge. Certo lei ha il diritto di infastidirsi e io di dispiacermi per il suo fastidio, che non era mia intenzione innescare. Tutt’altro.
          Non capito frequentemente a Milano, ma se mi capita le stringo la mano volentieri.

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          3 Maggio 2019 Davide Stasi Reply
        • Ma infatti non ho capito quali sarebbero queste “teorie complottiste senza fondamento” di cui si parlerebbe su Byoblu. I rettiliani? La terra piatta? Gli alieni?

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          3 Maggio 2019 Emanuela Reply
          • Giulietto Chiesa suppongo.

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            5 Maggio 2019 Marco S_P Reply
  9. Non seguo e non sono certo un lettore accanito di Messora, ma quando ho visto quel video, non esagero, mi si è aperta una porta (di speranza),, magari perche Frezza è una donna, giurista, e oltretutto il modo di esprimersi.. e probabilmente è uno dei migliori video che abbia mai visto su quel canale. Utilissime informazioni, su personaggi che non conoscevo e il loro ruolo, come quel Money, (agghiacciane la storia di quel bambino) o la femminista Firestone che ipotizzò la distruzione della famiglia naturale, proiettando la donna nel mondo del lavoro, sottraendola alla sua funzione naturale. Adesso, ho un tassello in più nel sapere da dove arriva l’isteria dell’occupazione femminile a tutti i costi, o meglio il vero motivo.
    Ora, Davide, aspetto di vedere una tua intervista su quel canale.

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    3 Maggio 2019 Seby Russo Reply

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