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Tutto per il supremo bene(fit) del minore

25 Settembre 201824 Marzo 2019
25

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Comments (25)

  1. L’articolo di Anna Poli, come sempre, centra la questione e va dritto contro la manifesta imbecillità di un sistema che si vorrebbe perpetuare. Complimenti vivissimi.

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    27 Settembre 2018 Giuseppe Augello Reply
  2. Ned.Se noi vogliamo un figlio e loro no le sequestriamo per 9 mesi.Certo.Ma se noi non vogliamo un figlio e loro ce lo impongono ci sequestrano la vita per almeno 25 anni,il tempo perchè il figlio che non sentiamo raggiunga l’indipendenza economica.E dico 25 anni un pò a caso,meglio è dire finchè studia.Mentre se lavora ma non è ancora indipendente qual è il limite in cui un figlio non voluto ma imposto ci libera dal suo peso?

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    26 Settembre 2018 andrea Reply
  3. il punto è che la perfetta parità genitoriale perseguita da questo ddl può funzionare solo se entrambi gli ex coniugi stanno econimicamente bene, se uno dei due (di solito è la donna e voi direte “è una scelta sua! Non ha voglia di lavorare” secondo me non è sempre così ma anche fosse il discorso non cambia) è disoccupato o ha un lavoro precario e poco qualificato o a basso reddito succederà che per non avere rogne preferirà restare con il coinuge che non ama più (e che magari è violento) come “separati in casa” almeno finchè i figli non saranno grandi e forse è proprio ciò che vuole Pillon da anti-divorzista quale è, ma non è giusto.
    Stasi ha proposto una cosa che una volta tanto condivido, che sia lo Stato ad aiutare econimicamente gli ex coniugi senza reddito o a basso reddito, sarebbe giusto (meno giusto è tagliare fondi ai centri anti-violenza) ma non so se sia fattibile dato che il governo tra flat tax , reddito di cittadinanza e abolizione della legge Fornero ha già promesso di regalare a tutti una montagna di soldi che non ha. Ma rebus sic stantibus con questa legge il divorzio diventa ancora di più “roba da ricchi” , senza contare il fatto che pure la mediazione familiare (assurdità renderla obbligatoria) deve essere pagata dagli ex coniugi.
    Nel tentativo di spiegare ai fautori della famiglia “tradizionale” perchè anche per loro questo ddl potrebbe non essere il massimo, Marina Terragni (femminista della differenza, anti-gpa e perciò malvista da altre parti del movimento) ha scritto che se passa questa legge “per evitare rogne e complicazioni la gente si sposerà sempre meno (il matrimonio gode già di pessima salute: -24 per cento in 5 anni); che magari eviterà pure le unioni civili, che una quota di rogne la comportano comunque; che si accoppierà e “scoppierà” liberamente e facilmente, un vero fallimento per chi tiene al primo posto la famiglia tradizionale.”

    bè io che non ho al primo posto la famiglia tradizionale dico che questo potrebbe essere l’unico effetto positivo del ddl Pillon

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    26 Settembre 2018 Ned Reply
    • coinuge = coniuge
      econimicamente= economicamente

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      26 Settembre 2018 Ned Reply
  4. a questo signor Ned consiglio una donna stronza che gli prelevi tanti quattrini dalle tasche, ovviamente sudati e lavorati.
    Vedrai che nel giro di pochi mesi la pianterai di scrivere facezie femministe, tanto più patetiche quando sono scritte da un maschio.
    Ma non sarà per caso quel “paolo” che fa l’ascaro sul sito ricciocorno schiattoso….oddio….

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    25 Settembre 2018 giannetto Reply
    • Pare di sì. È la quinta colonna in stalkersaraitu. Solo che qua i suoi commenti vengono pubblicati e commentati a loro volta. Là se la cantano e se la suonano, censurando le voci opposte. ????

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      25 Settembre 2018 Davide Stasi Reply
      • il signor ned/paolo è avvisato che sul forum ultrafemminista “ricciocornoschiattoso”….lo stanno prendendo per i fondelli da secoli. Forse non se ne è ancora accorto, dovrebbe leggere meglio. Forse gli piace farsi trattar male.

        Beh, poi è normale che in quel blog censurino le voci dissenzienti, essendo femministe dure e pure di stampo dispotico.
        clamorose le autocitazioni della signora, neppure un filino autoreferenziali 🙂

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        25 Settembre 2018 giannetto Reply
        • Oh, qui saremo anche un po’ triviali e sempliciotti, per carità, ma da quelle parti è proprio roba da psichiatria… ma pre-Basaglia proprio…

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          25 Settembre 2018 Davide Stasi Reply
        • non me ne frega nulla se su quel blog mi prendono in giro, io non cerco consensi nè sul blog di riccio nè qui, dico ciò che penso fregandomene delle reazioni. Mi fa ridere chi defiise le femministe “mie padrone”, non sa che su alcuni temi (standard di bellezza, presunta oggettificazione) dissento da ciò che molte femministe scrivono

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          26 Settembre 2018 Ned Reply
          • certo, certo…àscaro femministO.
            continua a parlare da solo, qualche tuo colleg* delle truppe cammellate
            lo troverai di certo ????

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            26 Settembre 2018 giannetto Reply
  5. simpatico articolo che mi trova quasi totalmente d’accordo. Il superiore interesse del minore non è scritto in nessuna legge: è l’interprete che deve dirci di cosa si tratta. E’ una condizione di equilibrio, tendente essenzialmente alla serenità economica, in cui il minore non deve subire recriminazioni da parte di nessuno dei genitori .
    Inoltre è l’interesse a vivere in modo tendenzialmente felice con entrambi i genitori, perchè non ci si separa mai dai figli,
    Personalmente non credo che molte ritrosie di alcuni padri separati siano dovute al mantenimento dello status quo ante: qualsiasi bravo pater familias, nel senso migliore del termine, che noi capiamo benissimo, ha interesse a stare con i figli, a crescere con loro; anche se in mezzo al fiume ci sono situazioni stabilizzate. Pensiamo a chi ha figli di 20-25-30 anni. Possiamo vedere un padre che dà la pappa ancora ai figli ? Chiaro che no, più spesso diventa un nonno, per chi è più fortunato da avere nipoti. SECONDO LA VOSTRA DIRETTA ESPERIENZA , quanti padri maturi di figli over 20 anni
    vedono i figli ? E quale è la qualità del loro rapporto? Li vedono, se tutto va bene, un paio di volte alla settimana, al concerto della band locale o in ristorante, oppure (a tutto concedere) nel week end. Perchè sono grandi e hanno le loro vite, studentesche, sentimentali ecc. Se poi vogliamo dirla tutta, questi padri “stabilizzati” avrebbero anche diritto di starsene con le nuove compagne nei nuovi nuclei fatte salve le famiglie allargate.
    Personalmente sono solidale per chi lotta per la riforma: chiamiamola così, è una riforma del diritto di famiglia, migliorabile senza isteria e senza prese di punta.
    Infine mi pare che la Poli abbia azzeccato in pieno nel dire che l’interesse è anche quello economico; quindi, il miglior successo del figlio in prospettiva economica. Affinchè non abbia troppi problemi nella vita e possa avere determinate certezze economiche. Questo riguarda chi sta bene? Si, è tristissimo dirlo, ma per separarsi ci vogliono una marea di quattrini. E’ come comprare la Ferrari e tenerla un po’ in garage. E se guardate i padri che hanno maggiori problemi, magari perchè la ex arpia gli mette i bastoni tra le ruote, sono quelli con redditi medio bassi, oppure con redditi modesti.
    Questo significa una ulteriore cosa, un po’ squallida, e cioè che con i soldi puoi appianare molti contrasti.
    Tristissimo dirlo ma questa è la società che è stata costruita.

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    25 Settembre 2018 giannetto Reply
  6. “se questa chiacchieratissima Bigenitorialità sia progressista o conservatrice, RESTA ANCORA DA CHIARIRE.” !!!!!
    Quindi nella folle corsa a cambiare tutto e tutti in nome del “progresso” e contro la conservazione, si punta il dito anche contro il diritto dei figli ad avere un padre ed una madre, ambedue presenti nella vita loro.
    In nome del “progresso” e del CAMBIAMENTO AD OGNI COSTO, prima o poi ci faranno dibattere sulla opportunità di alimentarci dall’ano e defecare da orifizi alternativi………. .

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    25 Settembre 2018 vins Reply
  7. Davide scusa ma chi sarebbero questi padri separati contrari al ddl ? Non che la cosa mi interessi di per sè, ma vorrei capire chi si vuole dare la zappa sui piedi. Non bastavano gli mgtow a fregarsene beatamente del ddl perché tanto per loro basta boicottare il matrimonio ? In ogni caso so per certo che molte donne silenziosamente si stanno informando in positivo per il ddl e lo appoggeranno. Poi voglio vedere che si inventano i detrattori.

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    25 Settembre 2018 Maxime Reply
    • Ciao Maxime. Basta girare un po’ per pagine social o forum per accorgersi che molti padri sono freddi e scettici rispetto a una riforma equa. Questo perché nel frattempo si sono legittimamente rifatti una vita, magari con un’altra compagna e altri figli. Essere “costretti” a occuparsi direttamente di quelli precedenti, per cui prima bastava un bonifico, è qualcosa che li disturba. Purtroppo c’è anche questo, ci sono anche i padri che preferiscono essere bancomat. Ma sono un’anomalia, che una legge giusta deve forzare a cambiare. Non si mette al mondo figli per poi non occuparsene più. Questione di responsabilità.
      A ciò aggiungiamo talune associazioni che s’accapigliano come donnette isteriche per antipatie personali, ambizione politica o altre scemenze che nulla hanno a che fare con i diritti dei fanciulli…
      In ogni caso, come ha notato Anna Poli, e come noterò io nell’articolo di oggi pomeriggio, il problema chiave sono i media. Sempre e solo loro lo scoglio maggiore.

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      25 Settembre 2018 Davide Stasi Reply
      • Se è “questione di responsabilità” ciò deve valere anche per le donne, ricordo però che loro possono rinunciare alla maternità sia con l’aborto che con l’affido anonimo dopo il parto. Un uomo dovrebbe poter liberamente disconoscere un figlio o prenderlo in affido come padre in caso la madre lo disconosca.

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        25 Settembre 2018 Alessandro Reply
        • In linea di principio è così. Ma usciamo dall’argomento, con ciò. Un passo alla volta… Restando sulle separazioni e gli affidi, la responsabilità dev’esserci per entrambi, al 50%.

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          25 Settembre 2018 Davide Stasi Reply
        • alessandro, ma se lei vuole abortire e lui tenerlo concretamente come può costringerla a non abortire? La sequestra per nove mesi? Ma dai..Le donne restano incinte e gli uomini no e la persona incibta decide se portare avanti la gravidanza o no, si faccia la pace con questo fatto

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          25 Settembre 2018 Ned Reply
          • …però se lui non vuole il bambino e lei sì, lui non può rinunciare alla paternità. Di contro, se lei vuole abortire non c’è nulla dire o da fare, ma se vuole lasciare il bambino in adozione lo può fare, e se il padre vuole tenere il bambino se la prende in saccoccia. È QUESTO il punto dei diritti riproduttivi, non l’aborto. Come al solito, coerente con la tua solita malafede e miseria morale, fai finta di capire male.

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            25 Settembre 2018 DanieleV Reply
          • Paol*…allora s’introduca l’aborto finanziario.
            Parità significa raggiungere il 50% UU/DD per ciò che attiene ai doveri non disgiunto dal relativo potere decisionale.
            Sulle separazioni, sugli affidi, e qualsiasi cosa riguardi la sfera relazionale uomo/donna.
            Ti ricordo che il costo economico relativo all’estrema libertà garantita alle donne di cui parlava Alessandro, è a totale carico della collettività.
            Al maschile invece è richiesto di pagare di tasca sua.
            E in modo coattivo.

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            25 Settembre 2018 plarchitetto Reply
          • Sei ignorante come una capra. Fatto salvo che la “libertà” della donna di abortire è nella realtà ancora (non si sa per quanto) limitata a un certo mese (dunque sì, poi è costretta) mi domando: a fronte del solo preservativo di lui, lei ha la pillola estroprogestinica, la pillola progestinica, l’anello vaginale, il cerotto transdermico, contraccettivi iniettabili a base di progestinico, il preservativo femminile, il diaframma, il cappuccio cervicale, la pillola del giorno dopo, la spirale IUD al rame, la spirale IUD ormonale, i bastoncini impiantabili, lo spermicida e infine metodi naturali meno efficaci come il metodo Ogino-knaus, il coito interrotto, il metodo della temperatura basale e il metodo Billings. Sicuro me ne scordo qualcuno. E alla fine vogliono pure abortire? E oscenamente la chiamano anche libertà! Poi è chiaro che crescono cretine e irresponsabili…

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            25 Settembre 2018 Blu Reply
          • “Si faccia la pace con questo fatto”
            Sinché manca l’aborto finanziario come diritto degli uomini, la mia risposta è una sola:
            Niente pace.

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            25 Settembre 2018 ericlauder Reply
      • @Davide Stasi
        vorrei farti notare che parecchi associazioni, ad es. F.l.a.ge., che unisce i genitori separati, sono controllate da donne.
        la solita solidarietà femminile impedisce a queste capette molto ambiziose di andare contro le loro colleghe di genere .
        ciao

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        25 Settembre 2018 giannetto Reply
        • Lo so bene. Ne ho visto un esempio a Brugherio, dove alcune femministe “en travesti” sono state arrotate per benino da Anna Poli… ????

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          25 Settembre 2018 Davide Stasi Reply
          • ha fatto bene !
            Benissimo….:)

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            26 Settembre 2018 giannetto Reply
    • Dubito fortemente che gli MGTOW divorziati se ne freghino del DDL Pillon…non so come sia la situazione in Italia ma so che in Nordamerica circa il 40% degli MGTOW è divorziato, e tra questi quasi tutti hanno figli.

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      25 Settembre 2018 ericlauder Reply

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