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Parla da femminista, ma non parlare a nome mio

7 Agosto 201824 Marzo 2019
31

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Comments (31)

  1. Ma poi, ma questa “Anna Poli”, esiste? Siamo sicuri che sia una femminuccia?

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    21 Agosto 2018 marinayogina Reply
    • Garantito… piacerebbe che non lo fosse… Ma lo è!

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      22 Agosto 2018 Davide Stasi Reply
      • mah. Permettimi di dubitarne. O almeno tira fuori una bio, un link, insomma un’identità

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        28 Agosto 2018 marinayogina Reply
        • Deciderà autonomamente Anna quando uscire dallo pseudonimo, che al momento le ho suggerito di adottare per la sua incolumità fisica e sociale.

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          28 Agosto 2018 Davide Stasi Reply
        • Adesso una che va in giro con il nick “marinayogina” arriva a dubitare dell’esistenza altrui per screditarli a dispetto delle loro sacrosante ahahahah

          Ma vattenne…

          Se il Times ha definito un/una che scrive sotto lo pseudonimo Elena Ferrante “una delle 100 persone piu’ influenti al mondo” (sono ancora qua che rido), vedrai che le parole di Anna hanno valore al di la’ del nick che usa o di qualsiasi altra sua caratteristica che di sicuro non e’ tenuta a rivelare a te.

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          31 Agosto 2018 Iris Reply
  2. Lascio questa versione alternativa di un paragrafo del tuo post:
    “Il maschilismo è una malattia dilagante della nostra società, l’ennesimo -ismo che vorrebbe totalizzare le teste con la forza dell’arroganza e dello scherno. Il maschilista parla per verità e stereotipi che non si discutono, come ogni assolutista che si rispetti. Spiega (mansplaining), non chiede. Utilizza l’insulto e il “black humor” perchè non sa argomentare, poi, pervaso dal riso sarcastico, sfotte. La donna o è una tr**a, perculata e derisa, utile solo quando c’è bisogno di svuotare le palle, oppure è una santa, l’incubatrice dei suoi figli. E nel dubbio, sempre meglio malmenare.”

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    13 Agosto 2018 Giacomo Reply
    • Perdona l’intrusione, Giacomo, ma temo che tu non abbia colto l’ironia sopraffina con cui Anna ha fatto esattamente il gioco che tu hai creduto di doverle suggerire. Ha dimostrato in modo impeccabile come le definizioni stereotipiche e le terminologie da sempre utilizzate per identificare il “maschilismo” oggi siano facilmente applicabili a quelle femministe che proprio quel tipo di atteggiamento gretto e arrogante contestano. Anna Poli non è di facile comprensione, è vero, ma merita di certo una maggiore accuratezza di lettura se l’intento è quello di criticarne gli argomenti.

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      22 Agosto 2018 Anonimo Reply
      • Oh no, caro Anonimo, io ho capito benissimo. Il problema è questa continua dicotomia maschilismo/femminismo. Sono due parole che rappresentano principi diversi: il primo si basa sulla supremazia dell’uomo sulla donna, il secondo auspica alla parità dei sessi. Ma Anna Poli preferisce utilizzare la versione che le fa più comodo ossia che il femminismo, proprio come il maschilismo, si basa sulla supremazia della donna sull’uomo. Ora mi dirai che esistono donne (che voi in questo blog chiamate “nazifemministe”) che odiano gli uomini e sicuramente qualcuna ce ne sarà. Ma io non le assocerei al femminismo, quello vero.
        Fatta questa premessa, non mi pare che Giulia Blasi sia da ricondurre al gruppo “nazifemministe”, il suo modo di esprimersi non incita all’odio verso il genere maschile, piuttosto all’incoraggiamento delle donne a parlare, a non tacere più perché “così va il mondo e fattene una ragione”. E con questo, se non fosse ovvio, sto parlando delle donne davvero molestate.

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        7 Settembre 2018 Giacomo Reply
  3. Articolo scritto da una donna, che, se non fosse stato per il femminismo su cui getta letame, sarebbe in casa, a pulire pavimenti, fare 30 figli e morire di parto al 31°.

    Almeno sii coerente. Ti fa schifo il femminismo? allora cosa scrivi a fare? cosa ti definisci giornalista a fare? torna in cucina, senza scrivere, senza pensare, a fare figli e a lavare i pavimenti. che quello è il ruolo tradizionale della donna che gli uomini hanno stabilito per te.
    La scrittura, lasciala ai maschi. Il pensiero anche. il lavoro, idem.
    Tu non sei proprietaria di niente, come non lo erano le donne prima del Novecento. Anzi, se andavi a lavorare in qualche industria, nel periodo ottocentesco, il tuo magro stipendio veniva intascato comunque dal marito. e dovevi chiedere a lui il permesso per fare tutto

    Tanto tu non sei femminista, per cui non devi avere alcuna istruzione, non devi scrivere, non devi pensare, servi solo come serva del marito e per fare figli.

    Che schifo,le donne che sputano sui diritti delle donne. Perché non ti converti all’islam, eh? Non c’è femminismo, nell’islam, e infatti non c’è parità dei sessi. religione che fa per te, tanto tu non sei femminista…

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    12 Agosto 2018 Stella Reply
    • Carissima Stella, prima che dai contenuti è da questa modalità arrogante e intimidatoria che categoricamente mi dissocio. La via dell’urlare per avere non mi appartiene né per indole né per educazione. Mi piace parlare a voce bassa perché tratto di argomenti importanti. Tuttavia, come tu giustamente ricordi, una volta le cose erano ben diverse rispetto ad oggi. Dici cose vere, dunque prenderò il tuo commento come un suggerimento per fare qualcosa che, in effetti, non ho ancora avuto l’accortezza di fare. Colgo l’occasione per ringraziare gli uomini. Nel mio articolo ho detto che vi stimo ma non ho spiegato perché. Vi stiamo e vi ringrazio per aver saputo cambiarvi in meglio culturalmente e socialmente. Poiché è anche per la vostra capacità di resilienza e il vostro ridiscutervi strutturale che oggi alcune donne e molti figli possono constatare l’avanzamento di ruoli, una volta meno comuni, come il compagno collaborativo e presente e il papà che inventa giochi e cambia i pannolini.
      Stella, ti ringrazio per il tuo intervento e mi dispiace che tu sia così arrabbiata. La mia speranza è che questo nuovo estremismo cui hai scelto di appartenere (iniziato come una rivendicazione di diritti e sfociato nella isterica pretesa di privilegi senza meriti) possa trovare un giorno la via della cooperazione e della mediazione abbandonando finalmente quella della prepotenza e dell’insulto.

      Anna Poli

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      13 Agosto 2018 apcomeannapoli Reply
    • Stella SCIALLA! Sai qual e’ il momento piu’ femminista della storia del cinema? Quando Julia Stiles in “Mona Lisa Smile” manda garbatamente a fare in culo Julia Roberts che l’ha iscritta di prepotenza ad Harward perche’ pur avendo le capacita’ di proseguire gli studi SCEGLIE di sposare l’uomo che ama e stare a casa a occuparsi dei figli (a volte ingrati come te), scelta che puo’ permettersi anche perche’ il suo compagno la sosterra’ occupandosi di provvedere ai mezzi di sostentamento per tutta la famiglia lei compresa.

      La possibilita’ di scegliere fa la differenza tra il nostro mondo e quello islamico. Imporre una scelta di lavoro fuori casa trattando come merde chi opta per altre strade fa di te una nazista di genere che mi fa piu’ pena che ribrezzo.

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      21 Agosto 2018 Iris Reply
  4. Chapeau !

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    8 Agosto 2018 Io Nessuno Reply
  5. Brava, assolutamente d’accordo, da donna provo fastidio quando vengo inclusa in certe “battaglie”

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    7 Agosto 2018 Ila Reply
  6. Quanta verità

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    7 Agosto 2018 Leo Reply
  7. 92 minuti di applausi

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    7 Agosto 2018 Un uomo qualunque che ha apprezzato veramentetanto le tue parole. Reply
  8. A ha ha ha ..Verissimo ! E un fenomeno emotivo di massa ” !! Un mio parere personale….sono donne assolutamente insoddisfatte dalla loro vita lavorativa, sociale , privata e incapaci a migliorarla, quindi l’ unico mezzo che hanno è gridare in massa !! Tutti insieme perchè da sole non valgono. Solo che non devono parlare a nome Mio !! A nome delle donne che la pensano diversamente, per fortuna non siamo tutte uguali !

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    7 Agosto 2018 Z.V. Reply
  9. Due commenti rapidi e veloci.

    Primo : “Femmina mai femminista” è uno slogan perfetto, dovrebbe venire diffuso viralmente.

    Secondo : Il femminismo fa proprio quello di cui l’articolo parla, e che è stato ampiamente condannato quando avveniva da parte degli uomini : dire alle donne cosa devono fare, come devono vestire, e come devono ragionare.
    Il femminismo non ha nulla a che vedere con la libertà e l’emancipazione femminile. E’ un movimento recessivo e conservatore (e propagandato da una sinistra che si spaccia per progressista, ironia della sorte) che vede le donne come pedoni da controllare in un gioco di potere per pochi. Anzi poche.

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    7 Agosto 2018 Tharon Reply
  10. Ciao Anna, quella della Blasi è una cosa che si chiama “womansplaining”. Anzi #womansplaining.

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    7 Agosto 2018 Bastiano Reply
  11. La Blasi è quella che fa i corsi di aggiornamento per i giornalisti con tanto di CF. Ho pescato questo “bel” video dove la Blasi si presenta in tutto il suo “splendore”. 2 ore di goduria: https://youtu.be/Ft93PAXBWew

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    7 Agosto 2018 Danilo Reply
    • Mon Dieu ! Come hai fatto a sorbirti tutto il video ? Che coraggio e che stomaco. Io dopo i primi 15 minuti ho staccato. Delirio totale.

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      8 Agosto 2018 Io Nessuno Reply
  12. Io questa me la sposo (metaforicamente, sono già felicemente accasato).
    Sono arciconvinto che la stragrande maggioranza delle donne sia più intelligente delle poche femministe strepitanti.

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    7 Agosto 2018 bob Reply
    • Sei un po’ troppo ottimista, perché la stragrande maggioranza delle donne, in Italia come altrove, non si dissocia minimamente dagli estremismi femministi…

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      9 Agosto 2018 Andrea Reply
      • Non e’ vero, alla stragrande maggioranza semplicemente non gliene puo’ fregare di meno e cerca di vivere serenamente col resto del mondo uomini inclusi. Non si puo’ essere sempre in guerra con tutto.

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        10 Agosto 2018 Iris Reply
  13. Occhio, Stasi, che questa ti fa le scarpe !!

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    7 Agosto 2018 Danilo Reply
    • Ne sarei ben felice! Quando mi faranno fuori servirà qualcuno che raccoglie il testimone! 🙂

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      7 Agosto 2018 Davide Stasi Reply
      • Stai tranquillo, LE testimoni ci saranno ! In faccia delle femministe !

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        7 Agosto 2018 Z.V. Reply
  14. Sottoscrivo in pieno. Aggiungo che la Giulia Blasi appartiene a quelle che pretenderebbero di zittire le voci delle donne di buon senso che la pensano come te e me accusandoci di mancanza di solidarieta’ femminile e asserendo che le peggiori nemiche delle donne sono le donne.

    No Giulia, le peggiori nemiche dell’umanita’ (composta da donne E uomini in pari misura) sono quelle che come te ragionano con la vagina anziche’ con il cervello e mi guardo bene dall’essere solidale con chi e’ reo di un crimine schifoso come la calunnia perche’ ne diverrei complice. La mia solidarieta’ va alle uniche donne veramente violentate nell’animo da questa vicenda: la moglie e la figlia di Brizzi.

    Nella vicenda di Fausto Brizzi l’autorita’ giudiziaria ha dimostrato dopo indagini serie (tra cui l’analisi dei messaggi sui cellulari che Le Iene si erano scordate di menzionare) che qualche sciacquetta ha infamato un uomo per un minuto di ribalta e spero che dopo aver pagato il loro conto torneranno all’eterno oblio come giusto contrappasso.

    Direte “come e’ possibile che in 15 abbiano raccontato la stessa storia?” E’ possibile eccome. In USA le controindagini degli avvocati di un ragazzino di 16 anni hanno dimostrato messaggi su facebook alla mano che le 13 ragazzine che lo accusavano di stupro si erano messe d’accordo per emulare il film “John Tucker must die”. Non ho problemi a credere in una regia soprattutto quando le storie sono troppo simili e, come ha dimostrato la magistratura, inventate.

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    7 Agosto 2018 Iris Reply
    • Perchè Iris, secondo te le accuse a Weinstein non sono state orchestrate da qualche regia ? Possibile che eventi accaduti a persone diverse in periodi lontani tra di loro siano tutti scaturiti a denuncia nello stesso ristretto periodo di tempo ?

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      7 Agosto 2018 Danilo Reply
      • E’ assai probabile che anche nel caso Weinstein la prima non soddisfatta della merce di scambio ottenuta che ha gridato allo stupro (e che guarda caso, come per Brizzi, dopo lo “stupro” mandava messaggi d’amore, per anni, al presunto aguzzino) abbia innescato la reazione a catena delle altre fallite in cerca di rilancio.

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        8 Agosto 2018 Iris Reply
    • usera sta sua sventura in uno dei suoi film visto che tutti giocano su questi argomenti

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      27 Gennaio 2019 jokai Reply
  15. Complimenti.
    Senza parole, chiude garbatamente la possibilità di replica.
    Bravissima Anna continua così.

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    7 Agosto 2018 Michele Reply

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