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Nelle mie mani c’è il potere di distruggere un uomo

2 Ottobre 201824 Marzo 2019
24

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Comments (24)

  1. Io,separato dall’87 e divorziato dal 2001,più leggo queste storie e più mi reputo fortunato.Vi racconto la mia storia:negli anni 70 cìera una trasmissione antesignana dell’attuale Mi Mnda Rai 3 che si chiamava Di tasca nostra.Un giorno sento dire che per le separazioni consensuali non era necessario l’avvocato.Pensai che era bene tenessi a mente questa cosa,perchè nella vita non si sa mai (all’epoca non ero neanche fidanzato).Nell’81 mi sono sposato e nell’87 separato.Allora,ricordando quella notizia,andai in tribunale per informarmi come si faceva.Ottenni le informazioni che mi servivano e IO STESSO scrissi l’atto di separazione(se ricordo bene la richiesta al Presidente del Tribunale) dove io stesso,ovviamente d’accordo con mia moglie,stabilivo (cioè stabilivamo insieme) le nostre condizioni di separazione.Io avrei continuato ad abitare nel nostro appartamento in affitto (era lei che si volle separare) e lei se ne andava (io però le trovai un altro mini appartamento).Io non le passavo niente perchè lei ERA ECONOMICAMENTE INDIPENDENTE,anche se non guadagnava quanto me (ma io le avevo trovato il lavoro,un anno prima di decidere di separarci).Delle due auto che avevamo io mi tenevo la mia di 1 anno e mezzo e lei la più piccola (126) che io avevo comprato usata e fatto riverniciare.Dei 12 milioni che avevamo lei ne accettava 4 e io restavo con 8.Una pelliccia di valore e alcuni gioiellini che ovviamente usava solo lei,restava a lei.Un pianoforte che suonavo io restava a me.I mobili non erano nostri perchè la casa era in affitto ammobiliata.Sostanzialmente questo era tutto.Il giudice accettò le nostre decisioni e,benchè la situazione apparisse decisamente sbilanciata a mio vantaggio (ma bisognerebbe vedere quanto avevo speso effettivamente per mantenerla per 7 anni,è un discorso lungo) non ricevemmo mai nessuna visita di assistenti sociali.Forse perchè NON C’ERANO FIGLI DI MEZZO?O forse perchè negli ultimi 30 anni la situazione è decisamente peggiorata?O anche alora sono stato MOLTO fortunato?Io credo che se cercassi di separarmi oggi alle stesse condizioni non sarebbe possibile.Ps.Neanche al momento del divorzio (che anch’esso feci da solo) stabilimmo nessun assegno di mantenimento e tutto andò liscio.SENZA AVVOCATI!

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    4 Ottobre 2018 andrea Reply
  2. ringrazio Anna Poli per la sua serietà.
    Spero che il suo pensiero sia vero, e che esista realmente come donna.
    Personalmente in tanti anni non ho mai conosciuto donne o meglio Donne che ragionano
    così.
    al contrario ho visto donnine scannarsi per un tv color e per una tastiera del letto, per un oliveto
    ridicolo e altre amenità.
    spero davvero che Anna esista.
    grazie

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    2 Ottobre 2018 giannetto Reply
    • Esiste, è anche apparsa al festival della bigenitorialità di Brugherio. Ha fatto un intervento che puoi trovare in video sulla pagina Facebook Bigenitorialità 3.0.

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      2 Ottobre 2018 Davide Stasi Reply
      • ringrazio. La leggerò con estremo interesse. La trovo molto coraggiosa…da poco ho letto un post di una semplice cittadina che lamentava la vera e propria campagna di demonizzazione del maschio, con chiaro invito a non fare di
        tutta l’erba un fascio quando si trattano tematiche criminali.
        Collegare al genere maschile ogni sorta di nefandezza, ogni volta che si tocca il tasto “violenza di genere”, è un
        atto ignobile, settario e pericoloso. Troppi praticano questo tema con estrema leggerezza senza rendersi conto
        delle macerie che si stanno lasciando alle spalle.

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        2 Ottobre 2018 giannetto Reply
    • esiste esiste ,per fortuna

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      2 Ottobre 2018 Anonimo Reply
  3. Un articolo scritto da una donna con la D maiuscola, che possa essere da esempio per tutte le donne che amano, con queste leggi assurde, distruggere un uomo e padre, ridurlo in povertà e toglierlo all’affetto del proprio figlio/a, come sta capitando allo scrivente. Con tutto il mio affetto e profonda stima. Stefano

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    2 Ottobre 2018 stefano Reply
    • Ed è per questo che raccomando a tutti gli uomini non solo di non sposarsi o convivere, ma di evitare le donne in modo radicale, come fossero serpenti velenosi.
      Per il resto la mia massima solidarietà a te Stefano e a tutti gli uomini divorziati, rovinati da donne sciagurate, anche se la mia solidarietà non serve a niente.

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      2 Ottobre 2018 Anonimo Reply
  4. Deriva misandrica forse ?

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    2 Ottobre 2018 Alessandro Reply
  5. Sono sincero, mi stupisce tanto che una donna risalti con tanto orgoglio ciò che sta accadendo in Italia. Ho già seguito altri suoi interventi, e credo che Anna sia la reale rappresentazione del femminismo, una donna che rivendica i diritti di tutte le donne senza però sottrarsi a propri doveri. Quando si arriva al matrimonio si è convinti di poter condividere tutto col proprio partner ed è da questa convinzione che, frutto di un amore naturale, nascono i figli…poi purtroppo in certi, direi oggi in molti, casi accade qualcosa di orrendo, come una spada che spezza con una violenza inaudita un legame e si arriva alla separazione. E i figli? perché adesso non sono più di entrambi? loro sono venuti al mondo perché voluti da entrambi i genitori, sono cresciuti assieme nel matrimonio..e ora? i genitori si separano e quindi loro dovranno stare con uno dei due? No, non è ciò che voglio i nostri figli, loro vorranno sempre stare con entrambi e, visto che non potrà più avvenire contemporaneamente, almeno dovranno esser garantiti nel vedere entrambi i genitori in tempi più equi possibile. La separazione è tra i genitori e non con i figli… Se l’accordo del matrimonio è saltato, e le colpe sono di vario genere, i contraenti non hanno più nessun diritto sull’altro, bisogna rimboccarsi le mani ed imparare ad affrontare con le proprie forze le difficoltà che la vita pone a chiunque, sposato o no. Ma i figli hanno e avranno sempre il diritto di avere due genitori

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    2 Ottobre 2018 Alfredo Russo Reply
  6. In tutta la mia vita ho conosciuto pochissime, ma proprio pochissime persone con la tua ONESTÀ INTELLETTUALE e il tuo SANO FEMMINISMO. Tuo figlio/a sarà fiero/a di avere un genitore così. Ti stimo tanto.

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    2 Ottobre 2018 Vittore Reply
    • Non capisco perché chiamarlo (sano!)femminismo, termine che ha connotazione ben specifica, separatista ed antimaschile, quando è semplice ANTISESSISMO. Lei stessa si è dichiarata non femminista, e dovete farlo voi ?

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      2 Ottobre 2018 Alessandro Reply
      • Giusto.

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        2 Ottobre 2018 Anonimo Reply
  7. Analisi lucida e drammaticamente reale. Anna Poli complimenti, la dovrebbero invitare nelle trasmissioni tv a contrastare iene dello stesso sesso, ma con interessi profondamente diversi. La adoro!!

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    2 Ottobre 2018 Antonio Reply
    • Scordatelo, Antonio. In TV mandano Asia Argento che piagnucola col cavaliere bianco inginocchiato che la consola… 😀

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      2 Ottobre 2018 Davide Stasi Reply
  8. Per prima cosa voglio farti i miei complimenti, Anna, le donne dovrebbero essere tutte come te. Grazie per la battaglia che stai portando a avanti per cercare di mettere fine a questa ingiustizia che ormai sta solo portando al disfacimento totale della nostra beneamata Italia,infatti se le cose non cambieranno di italiani non credo ne nasceranno più. Non ci saranno più incoscienti, uomini, che andranno da soli nella camera a gas. Grazie ancora

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    2 Ottobre 2018 Gaetano esposito Reply
  9. Ciao Davide, sto vivendo la stessa situazione che stai descrivendo, solo che io non sono sposata. La separazione è consensuale per la bimba, ma anche io ho lasciato il lavoro 3 anni fa per accudirla e adesso mi trovo senza lavoro, casa e compagno. Ma sono decisa di non portare avanti una separazione conflittuale, mi fa paura per la bambina. Il mio avvocato pagato con il patrocinio gratuito mi segue bene, ma quale cos’è dobbiamo fare entrambi per tutelarci e non tenere l’altro in scacco? Grazie. Liliana

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    2 Ottobre 2018 lilianadream Reply
    • Cara Liliana, come ha scritto oggi molto bene Anna Poli, la chiave di tutto sta nella volontà, e dunque nella capacità, di mettere al centro di tutto la bambina. Comunque sia, tu e il tuo ex compagno dovete guardarvi in faccia, fare piazza pulita di ogni eventuale recriminazione o rancore, pensando che tra di voi c’è una vita preziosa, un pezzo di futuro, che desidera l’impossibile: mamma e papà di nuovo assieme. Non potendogli dare questo, avete la responsabilità e il dovere di darle quanto di più vicino ci possa essere al suo desiderio. Non solo perché è suo diritto e vostro dovere, ma soprattutto perché questo le darà più serenità che angosce.
      Dal punto di vista economico, la penso come Anna: è improprio chiedere a una persona con cui non si ha più nulla a che fare un contributo economico. Ognuno paghi per la bambina, quando ce l’ha in affido, e il resto delle spese si faccia al 50% secco.
      Tu però non hai un lavoro, per scelta pregressa. Bene, la mia opinione (e non solo mia) è che dovrebbe assisterti lo Stato. Non essendo ciò (ancora) possibile, se è nelle tue possibilità svolgere una qualunque mansione remunerata, ebbene dovresti fare il possibile per trovarne una. Come ha correttamente sentenziato di recente un giudice di Roma: se si è in grado di lavorare e si hanno dei figli da mantenere, è dovere del genitore andare a lavorare per garantire il sostentamento della prole. Non una possibilità, ma un dovere. Per il solo fatto di essere genitori.
      Non potrei essere più d’accordo. Tu cosa ne pensi?
      Ciao.

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      2 Ottobre 2018 Davide Stasi Reply
      • Grazie infinite. Cerchiamo di fare esattamente come tu dici, tutto per il bene della bambina. Io mi sto impegnando di cercarmi lavoro, ho sempre lavorato e non mi spaventa niente. Io non ho mai chiesto niente per me, da punto di vista economico.
        Sono Un educatrice socio culturale e sto frequentando un Master in Mediazione famigliare e risoluzione dei conflitti ( cosa ne pensi di questo master in Mediazione) in base anche al disegno di legge del ministro Pillon?
        Io per una consensuale ho sofferto molto e non è finita, perché chi vuole la separazione è odiato dell’altro, colpevolizzato, sminuito, disprezzato e accusato della sofferenza che si provoca al bambino. Ma essere invisibili, dimenticati, giudicati dalla famiglia dell’altro come un puro niente, isolato dal mondo perché tanto ” ti manca qualcosa, hai un tetto e da mangiare, no ? ” è un dolore immenso. Dolore che non si percepisce, sopratutto il bambino non lo percepisce ma che poi improvvisamente hai tutte le colpe? grazie per la tua risposta. Liliana

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        2 Ottobre 2018 lilianadream Reply
        • Cara Liliana, TU SEI UN ESEMPIO di madre. Ti auguro di trovare presto un lavoro soddisfacente. Per te sicuramente, ma anche per la serenità della vostra bambina. E sono certo che, con l’esperienza che hai alle spalle, sarai una bravissima mediatrice.
          Rifiuta con orgoglio di madre consapevole i risentimenti e gli strascichi della separazione, da qualunque parte arrivino, ex marito o parentado annesso. Al centro della tua vita, per tua scelta consapevole, c’è una fanciulla. Lei sta al centro. Tutto il resto è rumore fastidioso che non devi ascoltare. E su questa strada, se per caso già non c’è, devi portare il tuo ex compagno. Lui per te è il passato, e tu lo sei per lui. Inchiodarsi su quello è sciocco, soprattutto perché entrambi avete per le mani un pezzo di futuro da guidare e rasserenare.
          I miei migliori auguri.

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          2 Ottobre 2018 Davide Stasi Reply
          • Grazie infinite, in momenti bui come questi le parole più confortanti arrivano da persone sconosciute e mi fanno commuovere. Certo che c’è la farò, la devo al angelo ricevuto 3 anni fa. Scrivere aiuta liberare l’anima intrappolata nei fondi bassi e io grazie a te, adesso, mi sono liberata dai cani neri cattivi che stanotte mi hanno morso in sogno. . . Liliana.

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            2 Ottobre 2018 lilianadream Reply
            • a Liliana posso dire solo che ad ogni azione equivale una reazione.
              E’ molto semplice; nessuno vuol fare una guerra ad una separata, ma se io vengo toccato nella mia genitorialità,
              se vengo attaccato economicamente, se viene svilito il mio profilo umano, genitoriale e anche professionale, allora
              mi sento autorizzato a difendermi. Ho diritto di difendermi “attaccando” nei dovuti modi, fermo restando che non lo avrei mai fatto qualora ci fosse stata in precedenza una situazione assolutamente distensiva e dialettica.

              siccome tutto quello che ho sopra descritto in 4 righe non riguarda ovviamente Liliana 🙂 a lei e alla sua bambina
              formulo i migliori auguri per il futuro.

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              2 Ottobre 2018 giannetto Reply
              • Buongiorno, grazie per l’intervento. Ha ragione in ciò che dice, la genitorialità non va toccata e nemmo l’accanimento economico, svalutativo dell’altro. I figli vanno protetti, e io nel mio piccolo sto facendo questo, in comune accordo con il mio ex compagno che ama e tutela il bene della bambina come me.
                Ma dove finisco i così detti grandi? A farsi guerre taciute da occhi e orecchi esterni, che portano a sfinimento, dolore aggiunto, sensi di colpa, accuse gravi di aver rovinato la vita della famiglia quando è lui o lei ad aver detto ” mancava poco per essere una vera famiglia, Perché, per 11 anni e 3 anni di genitorialità cosa siamo stati?
                Questo è un tema importante per la società odierna, spero che percorsi di Mediazione, sostegno alla genitorialità e avvocati non accaniti, ma giusti aiutino famiglie a dividersi come persone e non come animali, buttando i piccoli in mezzo. Perché c’è anche questo caro signore, avreste dovuto asistere al incontro con la controparte ( tra l’altro donna ) per capire quello che intendo dire.
                Grazie. Liliana .

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                3 Ottobre 2018 lilianadream Reply
                • cara Liliana, noi comprendiamo “tutto” essendoci passati. Sappiamo “tutto” molto bene, purtroppo, perchè queste storie sono spesso diverse, ma accomunate da “pratiche” separative che sono facile volano di ulteriore conflitto.
                  Fai riferimento alla “controparte” e in questo ovviamente individuiamo una donna che reputa di fare il proprio lavoro di avvocato; peraltro, dovrebbe farlo con delicatezza, attenzione, sensibilità, cura degli interessi delle parti, professionalità massima e volontà di spegnere sul nascere ogni possibile tentativo di strumentalizzazione.
                  Senza con questo muovere accuse generiche, molto spesso si assiste a donne avvocato accanite, che personalizzano le vicende, quasi si trattasse di gravi faccende riguardanti le loro persone, seminando ulteriore zizzania e perpetuando ad libitum delle cause che, con un minimo di buon senso, si sarebbero potuto definire in minore tempo. A che pro?!
                  Purtroppo, anche in questo caso si assiste a femministe travestite da avvocati, che ideologizzano lo scontro separativo, senza manco capire, a volte, le vicende intime delle coppie, gli annessi e connessi, le mille implicazioni di storie che non possono conoscere , per il semplice fatto che NON erano in casa durante le unioni!
                  un caro saluto

                  Caricamento...
                  3 Ottobre 2018 giannetto Reply
  10. Nelle mani di di una donna c’è il potere distruggere un uomo? Bene, nelle mani di un uomo c’è il potere di evitare qualsiasi donna.
    Tutto il resto è noia.

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    2 Ottobre 2018 Anonimo Reply

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